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birillopallina

utente sportivo
notaio

Io nella mia città ho trovato grosse differenze tra notaio e notaio anche del doppio ma la pratica era diversa dalla tua, ma la rendita non era stata abolita? Non devi dichiarare tutto in atto?

ciao se può essere utile io , tramite un amico che mi ha aiutato , ho riscontrato grosse differenze tra prezzi dei notai ad es. in Puglia e a Roma. sconto di quasi 35-40 %
:)
 

Sharnin 2

Forumer storico
sì infatti ...
nn capisco :-?
Evidentemente la questione non è risolta

Come aggirare l’Euroritenuta e tirarsi addosso mezza Europa
2009 GIUGNO 16

Quanti sono i soldi italiani depositati in Svizzera e in Ticino (Lugano in particolare)?

Prendiamo i dati del 2002 per essere neutri.

“La stragrande maggioranza dei capitali italiani all’estero è depositata in Svizzera: ben 400 miliardi di euro su 550. Di questo importo, circa 250 miliardi sono gestiti sulla piazza finanziaria ticinese”.

Recentemente il ministro italiano Tremonti ha attaccato il sistema bancario svizzero accusandolo di aggirare l’obbligo di pagare l’Euroritenuta.

Cos’è l’Euroritenuta?

È una tassa che le banche devono prelevare sugli averi dei cittadini europei depositati presso di loro per poi versarla anonimamente agli Stati di residenza di questi cittadini (qualora volessero approfittare dell’anonimato garantito dal segreto bancario vigente in taluni Paesi tra cui la Svizzera).

Una volta il cittadino europeo con patrimonio nelle banche svizzere godeva di 2 vantaggi;

1) La protezione dell’anonimato (segreto bancario). Se i suoi soldi sono puliti (cioè non sono frutto di attività delittuose), il cliente di una banca svizzera ha la garanzia che i suoi conti non verranno mai comunicati a nessuno, nemmeno a un’autorità fiscale svizzera o estera che sia.

2) L’esenzione dalle tasse; i capitali depositati nelle banche Svizzere non venivano sottoposti a prelievi fiscali nè sul capitale (sulla sostanza), nè sugli interessi che producono.

Dopo enormi pressioni degli Stati europei, la Svizzera ha accettato, tramite la sottoscrizione di un accordo internazionale, di salvare il suo segreto bancario, ma di sottoporre a tassazione (anonima) i capitali dei cittadini europei depositati presso le sue banche.

In altre parole, le banche Svizzere prelevano esse stesse una percentuale degli interessi dei capitali europei depositati presso di loro e la versano anonimamente agli Stati di residenza di questi cittadini.

Il cliente è contento poichè l’anonimato che gli garantisce il segreto bancario non viene toccato.

Lo Stato di residenza del cittadino straniero è (meglio, dovrebbe essere) contento perchè comunque il fisco riceve le tasse.

Ecco l’Euroritenuta più precisamente:

“Considerato che, le nuove disposizioni trovano applicazione a decorrere dall’1.7.2005, la misura della ritenuta è così differenziata:
- dall’1.7.2005 al 30.6.2008 aliquota del 15%;

- dall’1.7.2008 al 30.6.2011 aliquota del 20%;

- dall’1.7.2011 aliquota del 35%.

Lo scopo dell’euroritenuta è di “garantire un’imposizione minima effettiva sui redditi da risparmio in forma di pagamento di interessi” e può essere considerata il “costo” dell’anonimato per il beneficiario, in quanto l’agente pagatore non effettua alcun scambio automatico di informazioni”

Che qualcosa non funzionasse nell’applicazione dell’Euroritenuta in Svizzera (o che qualcuno facesse il furbo) lo si era capito subito.

Franco Citterio, il direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese, ha subito scritto che i conti non tornavano.

Già dai risultati del primo semestre di applicazione dell’Euroritenuta è apparso che le tasse-Euroritenuta trasferite in Italia erano molto inferiori del 15% dei redditi maturati dai capitali “italiani” depositati nelle banche Svizzere.

Tuttavia a quel momento la Svizzera non avrebbe mai immaginato di trovarsi al centro degli attacchi di molti Paesi con le casse vuote, e quindi ha reagito con un’alzata di spalle.

Se l’Euroritenuta era stata mal concepita non erano affari suoi.

Infatti cosa hanno fatto molte banche?

Hanno ”de-europeizzato” e quindi “de-italianizzato” (più o meno fittiziamente) i capitali in deposito, trasferendoli in strutture societarie extraeuropee (società, fondazioni, assicurazioni sulla vita, etc) esenti dall’Euroritenuta.

L’eccezione ha poi assorbito la regola e il segreto è diventato di Pulcinella.

Ecco la ragione della domanda posta da Tremonti al governo Svizzero, che in parole povere suona così.

“… vi risulta per caso che qualche italiano con soldi nel vostro Paese abbia pensato bene, magari su consiglio di qualche vostro istituto di credito, di girare il suo capitale in qualche contenitore giuridico esente dall’Euroritenuta?”

Domanda retorica poichè Tremonti (e il governo italiano) conoscono già la risposta.

Al Consiglio Federale risulterà molto difficile rispondere

a noi no! Non riusciamo nemmeno a capire cosa intenda questo ministro Tremonti”

Al momento della negoziazione dell’EURORITENUTA il governo svizzero ha manifestato tutta la sua debolezza.

Infatti è sempre meglio resistere alle pressioni, che negoziare un accordo internazionale già sapendo che lo si potrà tranquillamente violare sfruttandone le lacune.

Perchè, quando poi ti prendono con le mani nella marmellata, uscire dall’imbarazzo richiede enormi doti di equilibrismo.

http://tutorossi.wordpress.com/2009/06/16/euroritenuta-tremonti-svizzera-ticino-e-lugano/
 

Sharnin 2

Forumer storico
Mancheranno molti posti di lavoro
Ticino: forte aumento della disoccupazione in giugno
22 lug 2009
di FABIO PONTIGGIA

In periodo di vacanze non è bello parlare dei problemi causati dalla crisi economica. Tuttavia, nemmeno in questi frangenti si può far finta di non vedere i pessimi segnali che giungono dal paese che lavora e produce. Nelle ultime settimane se ne sono accavallati fin troppi: dalla contrazione del mercato immobiliare alle preoccupazioni del ramo della costruzione; dal crollo delle esportazioni alla flessione nella vendita di automobili; dalle serie difficoltà del turismo al primo raffreddore della vendita al dettaglio. Sullo sfondo, da parecchi mesi, i problemi delle banche e della piazza finanziaria, che dovranno afffrontare prossimamente anche il terzo scudo fiscale italiano.
Il segnale più negativo – che è la conseguenza diretta di tutte queste tendenze al ribasso – è giunto dal mercato del lavoro. In Ticino, durante il mese di giugno – che generalmente non è un mese sfavorevole – la disoccupazione è aumentata sia rispetto al mese precedente (+1,1%), sia soprattutto – ed è il dato che conta – rispetto allo stesso mese del 2008. In un anno l’incremento è stato ragguardevole: +27,8%, ossia 1.444 disoccupati in più. Il tasso di disoccupazione (che è la quota delle persone senza lavoro rispetto alla popolazione attiva) è passato dal 3,5% al 4,5%.
Questa evoluzione lascia presagire un autunno e un inverno veramente disastrosi per il mercato del lavoro ticinese. Per fattori stagionali, già nei mesi di luglio, agosto e settembre, ogni anno, la disoccupazione inizia ad aumentare leggermente. Poi, da ottobre vi è il forte balzo causato dalla fine della stagione turistica. Quest’anno, agli abituali fattori stagionali, si aggiungeranno gli effetti della pesante recessione. Nel 2009 il Prodotto interno lordo ticinese dovrebbe diminuire del 2,6% in termini reali secondo le stime aggiornate del BAK di Basilea, una contrazione annua che non si registra nel nostro cantone dalla metà degli anni Settanta. In quale misura questa decrescita si ripercuoterà sui posti di lavoro esistenti è difficile dire: sarà comunque, e purtroppo, un salasso.
Il Ticino rischia quindi di perdere in poco tempo buona parte dei posti di lavoro creati negli ultimi dieci anni. Nel 1998 gli impieghi erano scesi a 151 mila in totale nei settori secondario e terziario, con una perdita di quasi ventimila unità dal 1991. Era stata, quella, la drammatica crisi del lavoro della prima parte degli anni Novanta. Tra il 1998 e il 2008 vi è stato il rilancio, pur inframmezzato dalla breve recessione del 2002-2003: i posti di lavoro sono infatti aumentati da 151 mila a 174 mila, con un incremento di 23 mila unità.
Quanti ne cancellerà la recessione causata dai disastri verificatisi nel sistema finanziario internazionale? Parlare di emergenza occupazionale in Ticino, quando la portata della crisi non è ancora del tutto percepita, può sembrare espressione di un catastrofismo fuori luogo. Ma la realtà dei dati economici parla un linguaggio fin troppo chiaro.
In questa prospettiva è sbagliato, profondamente sbagliato, attuare provvedimenti di politica finanziaria che tolgono reddito e risorse alle persone e alle imprese, a maggior ragione se i conti pubblici chiudono in attivo, come dimostrano i consuntivi 2007 e 2008 del Cantone e della maggior parte dei Comuni. Su chi abita e lavora in Ticino peseranno negativamente le misure di riequilibrio finanziario adottate con il Preventivo 2009. Il Governo ha avuto il buon senso di ritirarne una (l’iniqua e giuridicamente insostenibile tassa sulla morte dei cani), alla luce delle numerose proteste dei proprietari. Dovrebbe fare altrettanto con gli altri aumenti di balzelli causali varati con la manovra dell’anno scorso e proporre al loro posto una diminuzione delle imposte a beneficio delle persone fisiche, che in autunno molto probabilmente bocceranno in votazione popolare il minuscolo e inutile sgravio per le imprese. Occorre favorire, non ostacolare, il lavoro in un periodo molto difficile come questo.
 

msldnl

Nuovo forumer
Evidentemente la questione non è risolta

Come aggirare l’Euroritenuta e tirarsi addosso mezza Europa
2009 GIUGNO 16

Quanti sono i soldi italiani depositati in Svizzera e in Ticino (Lugano in particolare)?

Prendiamo i dati del 2002 per essere neutri.

“La stragrande maggioranza dei capitali italiani all’estero è depositata in Svizzera: ben 400 miliardi di euro su 550. Di questo importo, circa 250 miliardi sono gestiti sulla piazza finanziaria ticinese”.

Recentemente il ministro italiano Tremonti ha attaccato il sistema bancario svizzero accusandolo di aggirare l’obbligo di pagare l’Euroritenuta.

Cos’è l’Euroritenuta?

È una tassa che le banche devono prelevare sugli averi dei cittadini europei depositati presso di loro per poi versarla anonimamente agli Stati di residenza di questi cittadini (qualora volessero approfittare dell’anonimato garantito dal segreto bancario vigente in taluni Paesi tra cui la Svizzera).

Una volta il cittadino europeo con patrimonio nelle banche svizzere godeva di 2 vantaggi;

1) La protezione dell’anonimato (segreto bancario). Se i suoi soldi sono puliti (cioè non sono frutto di attività delittuose), il cliente di una banca svizzera ha la garanzia che i suoi conti non verranno mai comunicati a nessuno, nemmeno a un’autorità fiscale svizzera o estera che sia.

2) L’esenzione dalle tasse; i capitali depositati nelle banche Svizzere non venivano sottoposti a prelievi fiscali nè sul capitale (sulla sostanza), nè sugli interessi che producono.

Dopo enormi pressioni degli Stati europei, la Svizzera ha accettato, tramite la sottoscrizione di un accordo internazionale, di salvare il suo segreto bancario, ma di sottoporre a tassazione (anonima) i capitali dei cittadini europei depositati presso le sue banche.

In altre parole, le banche Svizzere prelevano esse stesse una percentuale degli interessi dei capitali europei depositati presso di loro e la versano anonimamente agli Stati di residenza di questi cittadini.

Il cliente è contento poichè l’anonimato che gli garantisce il segreto bancario non viene toccato.

Lo Stato di residenza del cittadino straniero è (meglio, dovrebbe essere) contento perchè comunque il fisco riceve le tasse.

Ecco l’Euroritenuta più precisamente:

“Considerato che, le nuove disposizioni trovano applicazione a decorrere dall’1.7.2005, la misura della ritenuta è così differenziata:
- dall’1.7.2005 al 30.6.2008 aliquota del 15%;

- dall’1.7.2008 al 30.6.2011 aliquota del 20%;

- dall’1.7.2011 aliquota del 35%.

Lo scopo dell’euroritenuta è di “garantire un’imposizione minima effettiva sui redditi da risparmio in forma di pagamento di interessi” e può essere considerata il “costo” dell’anonimato per il beneficiario, in quanto l’agente pagatore non effettua alcun scambio automatico di informazioni”

Che qualcosa non funzionasse nell’applicazione dell’Euroritenuta in Svizzera (o che qualcuno facesse il furbo) lo si era capito subito.

Franco Citterio, il direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese, ha subito scritto che i conti non tornavano.

Già dai risultati del primo semestre di applicazione dell’Euroritenuta è apparso che le tasse-Euroritenuta trasferite in Italia erano molto inferiori del 15% dei redditi maturati dai capitali “italiani” depositati nelle banche Svizzere.

Tuttavia a quel momento la Svizzera non avrebbe mai immaginato di trovarsi al centro degli attacchi di molti Paesi con le casse vuote, e quindi ha reagito con un’alzata di spalle.

Se l’Euroritenuta era stata mal concepita non erano affari suoi.

Infatti cosa hanno fatto molte banche?

Hanno ”de-europeizzato” e quindi “de-italianizzato” (più o meno fittiziamente) i capitali in deposito, trasferendoli in strutture societarie extraeuropee (società, fondazioni, assicurazioni sulla vita, etc) esenti dall’Euroritenuta.

L’eccezione ha poi assorbito la regola e il segreto è diventato di Pulcinella.

Ecco la ragione della domanda posta da Tremonti al governo Svizzero, che in parole povere suona così.

“… vi risulta per caso che qualche italiano con soldi nel vostro Paese abbia pensato bene, magari su consiglio di qualche vostro istituto di credito, di girare il suo capitale in qualche contenitore giuridico esente dall’Euroritenuta?”

Domanda retorica poichè Tremonti (e il governo italiano) conoscono già la risposta.

Al Consiglio Federale risulterà molto difficile rispondere

a noi no! Non riusciamo nemmeno a capire cosa intenda questo ministro Tremonti”

Al momento della negoziazione dell’EURORITENUTA il governo svizzero ha manifestato tutta la sua debolezza.

Infatti è sempre meglio resistere alle pressioni, che negoziare un accordo internazionale già sapendo che lo si potrà tranquillamente violare sfruttandone le lacune.

Perchè, quando poi ti prendono con le mani nella marmellata, uscire dall’imbarazzo richiede enormi doti di equilibrismo.

http://tutorossi.wordpress.com/2009/06/16/euroritenuta-tremonti-svizzera-ticino-e-lugano/

Quella tassa di cui si parlava nell' altro post esiste ed è l'euroritenuta, ma poi uno mette i soldi in Svizzera per evadere il 27% su gli interessi?
 

Fernando'S

Forumer storico
grazie Fernando

scusa se chiedo :help: ma ..
la faccina in basso a dx cosa vuol dire? livello del rischio ?

in un certo senso si ...
la mette in automatico "scavezzacollo"
e si riferisce al piu' lungo periodo
infatti come vedi ...adesso sorride solo sul nasdaq
.....gli altri lo disgustano un po' :)

io invece sono d'accordo
nel medio periodo (mesi) vedo area nostrana almeno 24500 o sopra
 

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