Bund Tbond: choppers attack over EbenEm@il vm1727

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dan24 ha scritto:
sento odore di interventi banche centrali a breve..lo sento lo sento :rolleyes:


hai ragggione, ma come ?

triqueq non taglia
bernakk taglia.... e fa la frittata finale


immissione liquidità potrebbe essere la risposta
ma non so se funzionerebbe, la domanda non richiede quella risposta

nunzò

ce vole 'l GipaZ
appena torna dall'exam Efa :P
 
f4f ha scritto:
ah :ops:
ovviamnete tu intendi su forex :ops: :ops:
io parlavo di equity

ovvio stanno sventrando pure lo Yen e il Japan non è l'europa..vivono solo ed esclusivamente di export...e per anni hanno vissuto solo e soltanto di svalutazione del merd/yen...adesso che il giochino si sta rompendo e stanno mandando in orbita lo yen soprattutto contro il merddollaro..non penso staranno a guardare...qui giocano a chi ha più merdmoneta....e per questo dovrebbero iniziare a rompersi i coglionis a vedere i cugini yenkee che continuano a derubare il mondo...

i Japan sono gli unici che hanno da perdere in maniera maggiore da una rivalutazione incontrollata del merdyen...contro soprattutto Usd...

mettici che inizia a scricchiolare anche l'europa ed in maniera pesante...uscito adesso Pmi Spagna crollato al minimo a 6 anni..dovremmo esserci...almeno per un ritorno in primi s sotto 1,50...e poi vediamo
 
MILANO, 3 marzo (Reuters) - Di seguito il testo integrale dell'indagine Pmi Reuters/Adaci sul settore manifatturiero italiano.


Rallenta a febbraio l'espansione del settore manifatturiero e diminuiscono i nuovi ordini a causa delle persistenti incertezze.


Gli ultimi dati dell'indagine NTC/ADACI sul settore manifatturiero italiano di febbraio, mostrano che la situazione rimane non buona. Sebbene la crescita delle vendite ha continuato ad aumentare per il trentatreesimo mese consecutivo, il tasso di espansione registrato è stato più lento rispetto al mese precedente. La domanda nazionale rimane scarsa mentre le esportazioni rimangono ferme a causa dell'elevata inflazione dei costi che ha ridotto il potere d'acquisto dei consumatori.

L'indice destagionalizzato Purchasing Managers' Index® (PMI) per il settore manifatturiero italiano, ha segnato 50.6 in discesa dal 50.8 del mese precedente, indicando quindi un leggero miglioramento generale delle condizioni della produzione del settore. A febbraio il PMI è rimasto al di sotto della media di lungo termine di 52.1 indicando quindi ancora un rendimento inferiore rispetto ai valori registrati durante buona parte del 2006 e del 2007.

La produzione manifatturiera dei beni di consumo è diminuita per il terzo mese consecutivo, mentre si sono registrati degli aumenti nel settore dei beni intermedi e in quello dei beni d'investimento, sebbene questi ultimi sono stati relativamente lievi.

Alla base del rallentamento del tasso d'espansione troviamo una contrazione dei nuovi ordini. L'indice dei nuovi ordini ricevuti ha rallentato a febbraio e le aziende campione sostengono che ciò si è verificato a causa dell'incertezza economica che persiste nel mercato nazionale, mentre il volume dei nuovi ordini destinati all'estero è rimasto fermo. Tra quelle aziende che hanno riportato meno ordini destinati alle esportazioni, tante hanno menzionato la debolezza del dollaro che ha influenzato negativamente la richiesta dagli Stati Uniti d'America.

Gli ultimi dati indicano che a febbraio i livelli occupazionali sono diminuiti marginalmente, dopo quattro mesi di crescita. Le aziende campione hanno dichiarato di non aver sostituito il personale dimissionario a causa della bassa domanda a livello generale.

A febbraio, le giacenze di prodotti finiti sono aumentate per il terzo mese consecutivo, anche se il tasso di crescita è stato insignificante e minore rispetto a quello di gennaio. Le aziende sostengono che le giacenze di magazzino sono aumentate, non intenzionalmente, a causa della diminuzione della richiesta da parte dei clienti. Nel frattempo gli acquisti di beni destinati alla produzione sono diminuiti per il terzo mese consecutivo.

Intanto si è verificata una crescita dei prezzi d'acquisto, la trentunesima consecutiva su base mensile e al tasso di crescita più veloce degli ultimi diciannove mesi. Le aziende campione hanno riportato che quest'ultimo aumento è stato dovuto all'aumento dei prezzi delle materie prime come prodotti petroliferi e metalli.

Gli ultimi dati hanno mostrato che l'indice del lavoro arretrato è diminuito a febbraio a causa del declino dei nuovi ordini e dell'aumento della produzione. Le aziende campione hanno anche segnalato un miglioramento della produttività ed inoltre l'indice col quale il livello dei lavori acquisiti (ma non ancora terminati) è diminuito è stato più veloce se paragonato a gennaio, nonostante si sono verificate delle interruzioni nella produzione dovute a problemi di trasporto, che hanno provocato ulteriori allungamenti dei tempi medi di consegna e per il trentesimo mese consecutivo. A sua volta questo aumento dei costi è stato trasferito sui
clienti sotto forma di aumenti dei prezzi di vendita.


Produzione
A febbraio la produzione del comparto manifatturiero italiano ha continuato ad aumentare per il trentatreesimo mese consecutivo con appena più del 32% delle aziende campione che ne hanno riportato una crescita rispetto al mese precedente. Alcune aziende attribuiscono questa crescita all'aumento degli ordini nonostante riflette più che altro lo smaltimento di quei contratti stipulati in precedenza. L'Indice destagionalizzato di Produzione ha segnato un valore di 51.3 in leggera discesa dal 51.8 di gennaio ed è stato indicativo di un tasso di espansione più lento rispetto al mese precedente. Tra le aziende campione che hanno registrato una produzione minore, la maggior parte ne ha dato la responsabilità ad una carenza generale della domanda.


Nuovi ordini
L'indice dei nuovi ordini è diminuito a febbraio per il secondo mese consecutivo e con la stessa moderazione come si evince dall'Indice destagionalizzato dei Nuovi Ordini che si è attestato a 49.4. Questa ultima diminuzione è dovuta alle preoccupazioni di una probabile recessione economica ed all'incertezza tra i clienti. Le aziende campione sostengono anche che gli ordini sono in diminuzione a causa della scarsa domanda a livello nazionale scaturita dall'aumento dell'inflazione che ha portato alla diminuzione del potere d'acquisto.


Ordini export
I dati di febbraio mostrano che il volume degli ordini
destinati all'estero è rimasto invariato rispetto al mese precedente. L'indice destagionalizzato degli Ordini destinati all'estero si è attestato a 50.0 dopo i trentadue mesi di posizionamento sulla soglia di non cambiamento. Tra le aziende che hanno riportato maggiori ordini, circa il 22%, li attribuiscono al successo di campagne promozionali. Al contrario tra le aziende campione che hanno riportato minori ordini destinati all'estero, circa il 18%, la maggior parte sostiene che il calo è dovuto alla svalutazione del dollaro che ha ridotto la domanda da parte di quei clienti che operano principalmente in valuta statunitense.


Lavoro inevaso
A febbraio il volume degli ordini ancora in fase di completamento è diminuito per il settimo mese consecutivo con appena meno del 17% delle aziende campione che ne ha registrato una contrazione a causa della diminuzione degli ordini e dell'aumento della produzione. Inoltre, con l'Indice destagionalizzato del Lavoro Inevaso che si è attestato a 46.8, in discesa dal 47.4 del mese precedente, si evince che, rispetto al mese precedente, l'accelerazione del tasso di contrazione è stata moderata.


Giacenza prodotti finiti
A febbraio si segnala una crescita delle giacenze di prodotti finiti per il terzo mese consecutivo, con poco meno del 12% delle aziende campione che riportano degli aumenti delle giacenze. L'Indice destagionalizzato della Giacenza dei Prodotti Finiti ha segnato 50.2 in discesa dal 51.3 di gennaio, mostrando che il tasso di espansione è stato il più lento in assoluto in tutto l'attuale periodo di crescita. Le aziende campione sostengono che le scorte di magazzino hanno subito questo aumento non programmato a causa della diminuzione degli ordini.


Occupazione
A febbraio si è registrata una diminuzione dei livelli occupazionali dopo i precedenti quattro mesi di crescita, con poco meno dell'11% delle aziende campione che riportano minori livelli occupazionali a causa del minore carico lavorativo e della mancata sostituzione del personale che ha lasciato le aziende. Con un tasso di 49.2, in discesa dal 50.2 del mese scorso, l'Indice destagionalizzato del Livello di Occupazione è stato indicativo di una lieve diminuzione.
 
ZONA EURO, PMI MANIFATTURA FEBBRAIO A 52,3 DA 52,8 GENNAIO, CONFERMA PREVISIONI, STIMA FLASH

in contrazione...e dai anniamo sotto 50...e facciamola finita...
 
dan24 ha scritto:
MILANO, 3 marzo (Reuters) - Di seguito il testo integrale dell'indagine Pmi Reuters/Adaci sul settore manifatturiero italiano.


Rallenta a febbraio l'espansione del settore manifatturiero e diminuiscono i nuovi ordini a causa delle persistenti incertezze.


Gli ultimi dati dell'indagine NTC/ADACI sul settore manifatturiero italiano di febbraio, mostrano che la situazione rimane non buona. Sebbene la crescita delle vendite ha continuato ad aumentare per il trentatreesimo mese consecutivo, il tasso di espansione registrato è stato più lento rispetto al mese precedente. La domanda nazionale rimane scarsa mentre le esportazioni rimangono ferme a causa dell'elevata inflazione dei costi che ha ridotto il potere d'acquisto dei consumatori.

L'indice destagionalizzato Purchasing Managers' Index® (PMI) per il settore manifatturiero italiano, ha segnato 50.6 in discesa dal 50.8 del mese precedente, indicando quindi un leggero miglioramento generale delle condizioni della produzione del settore. A febbraio il PMI è rimasto al di sotto della media di lungo termine di 52.1 indicando quindi ancora un rendimento inferiore rispetto ai valori registrati durante buona parte del 2006 e del 2007.

La produzione manifatturiera dei beni di consumo è diminuita per il terzo mese consecutivo, mentre si sono registrati degli aumenti nel settore dei beni intermedi e in quello dei beni d'investimento, sebbene questi ultimi sono stati relativamente lievi.

Alla base del rallentamento del tasso d'espansione troviamo una contrazione dei nuovi ordini. L'indice dei nuovi ordini ricevuti ha rallentato a febbraio e le aziende campione sostengono che ciò si è verificato a causa dell'incertezza economica che persiste nel mercato nazionale, mentre il volume dei nuovi ordini destinati all'estero è rimasto fermo. Tra quelle aziende che hanno riportato meno ordini destinati alle esportazioni, tante hanno menzionato la debolezza del dollaro che ha influenzato negativamente la richiesta dagli Stati Uniti d'America.

Gli ultimi dati indicano che a febbraio i livelli occupazionali sono diminuiti marginalmente, dopo quattro mesi di crescita. Le aziende campione hanno dichiarato di non aver sostituito il personale dimissionario a causa della bassa domanda a livello generale.

A febbraio, le giacenze di prodotti finiti sono aumentate per il terzo mese consecutivo, anche se il tasso di crescita è stato insignificante e minore rispetto a quello di gennaio. Le aziende sostengono che le giacenze di magazzino sono aumentate, non intenzionalmente, a causa della diminuzione della richiesta da parte dei clienti. Nel frattempo gli acquisti di beni destinati alla produzione sono diminuiti per il terzo mese consecutivo.

Intanto si è verificata una crescita dei prezzi d'acquisto, la trentunesima consecutiva su base mensile e al tasso di crescita più veloce degli ultimi diciannove mesi. Le aziende campione hanno riportato che quest'ultimo aumento è stato dovuto all'aumento dei prezzi delle materie prime come prodotti petroliferi e metalli.
Gli ultimi dati hanno mostrato che l'indice del lavoro arretrato è diminuito a febbraio a causa del declino dei nuovi ordini e dell'aumento della produzione. Le aziende campione hanno anche segnalato un miglioramento della produttività ed inoltre l'indice col quale il livello dei lavori acquisiti (ma non ancora terminati) è diminuito è stato più veloce se paragonato a gennaio, nonostante si sono verificate delle interruzioni nella produzione dovute a problemi di trasporto, che hanno provocato ulteriori allungamenti dei tempi medi di consegna e per il trentesimo mese consecutivo. A sua volta questo aumento dei costi è stato trasferito sui
clienti sotto forma di aumenti dei prezzi di vendita.


Produzione
A febbraio la produzione del comparto manifatturiero italiano ha continuato ad aumentare per il trentatreesimo mese consecutivo con appena più del 32% delle aziende campione che ne hanno riportato una crescita rispetto al mese precedente. Alcune aziende attribuiscono questa crescita all'aumento degli ordini nonostante riflette più che altro lo smaltimento di quei contratti stipulati in precedenza. L'Indice destagionalizzato di Produzione ha segnato un valore di 51.3 in leggera discesa dal 51.8 di gennaio ed è stato indicativo di un tasso di espansione più lento rispetto al mese precedente. Tra le aziende campione che hanno registrato una produzione minore, la maggior parte ne ha dato la responsabilità ad una carenza generale della domanda.


Nuovi ordini
L'indice dei nuovi ordini è diminuito a febbraio per il secondo mese consecutivo e con la stessa moderazione come si evince dall'Indice destagionalizzato dei Nuovi Ordini che si è attestato a 49.4. Questa ultima diminuzione è dovuta alle preoccupazioni di una probabile recessione economica ed all'incertezza tra i clienti. Le aziende campione sostengono anche che gli ordini sono in diminuzione a causa della scarsa domanda a livello nazionale scaturita dall'aumento dell'inflazione che ha portato alla diminuzione del potere d'acquisto.

Ordini export
I dati di febbraio mostrano che il volume degli ordini
destinati all'estero è rimasto invariato rispetto al mese precedente.
L'indice destagionalizzato degli Ordini destinati all'estero si è attestato a 50.0 dopo i trentadue mesi di posizionamento sulla soglia di non cambiamento. Tra le aziende che hanno riportato maggiori ordini, [color=redcirca il 22%[/color], li attribuiscono al successo di campagne promozionali. Al contrario tra le aziende campione che hanno riportato minori ordini destinati all'estero, circa il 18%, la maggior parte sostiene che il calo è dovuto alla svalutazione del dollaro che ha ridotto la domanda da parte di quei clienti che operano principalmente in valuta statunitense.


Lavoro inevaso
A febbraio il volume degli ordini ancora in fase di completamento è diminuito per il settimo mese consecutivo con appena meno del 17% delle aziende campione che ne ha registrato una contrazione a causa della diminuzione degli ordini e dell'aumento della produzione. Inoltre, con l'Indice destagionalizzato del Lavoro Inevaso che si è attestato a 46.8, in discesa dal 47.4 del mese precedente, si evince che, rispetto al mese precedente, l'accelerazione del tasso di contrazione è stata moderata.


Giacenza prodotti finiti
A febbraio si segnala una crescita delle giacenze di prodotti finiti per il terzo mese consecutivo, con poco meno del 12% delle aziende campione che riportano degli aumenti delle giacenze. L'Indice destagionalizzato della Giacenza dei Prodotti Finiti ha segnato 50.2 in discesa dal 51.3 di gennaio, mostrando che il tasso di espansione è stato il più lento in assoluto in tutto l'attuale periodo di crescita. Le aziende campione sostengono che le scorte di magazzino hanno subito questo aumento non programmato a causa della diminuzione degli ordini.


Occupazione
A febbraio si è registrata una diminuzione dei livelli occupazionali dopo i precedenti quattro mesi di crescita, con poco meno dell'11% delle aziende campione che riportano minori livelli occupazionali a causa del minore carico lavorativo e della mancata sostituzione del personale che ha lasciato le aziende. Con un tasso di 49.2, in discesa dal 50.2 del mese scorso, l'Indice destagionalizzato del Livello di Occupazione è stato indicativo di una lieve diminuzione.

non si son coperti dal rischio-cambio?
ahi ahi ahi :cool:


scherzi a parte
l'acquisto energia e commodity ha in parte (in parte eh) compensato la perdita di competitività dell'euro

poi, dipende dal settore
quelli ad alta tecnologia e alto valore aggiunto continuano l'export
gli altri ..... o migliorano la produttività o innovano
oppuro :help:
 
Giorno bbanda :) ... di tanto in tanto passo a fare un giro, oggi il t-bond mi ha veramente graziato !

Venerdì ho fatto un'operazione da vero c.o.j.o.n.e.s ! :eek: corto di 3 a 118,375, entrata perfetta e partito subito ritraccio fino a 117,8125 ... gainavo sui 1600 $ per voler ostinarsi a chiudere sui minimi è ripartito al rialzo ... io come un'emerito p.i.r.l.a non chiudo e ci piazzo altri 2 a 118,6875 e me ne sono uscito a cena ... morale della favola il t-bronx venerdì ha chiuso a 118,90625 ! :wall::wall::wall:

... vademecum di come non operare sui futures ! ... ed inoltre ... chi troppo vuole alla fine la prende sempre nel sedere ! :D:D:D:D

... vabbè, oggi è andata comunque bene essendo riuscito a chiudere in guadagno di 200$ ... ma operazione concettualmente da vero de.me.n.te !!!
... venerdì come ho visto le chiusure avrei voluto prendere gli zebedei e stritolartli su di una morsa ! :eek::eek::eek::D:D:D:p

... certo che ogni tanto pure io faccio di quei tiri da vero p.i.v.e.l.l.o ... per lo meno questa mattina non ho mediato, col senno di poi mi avrebbe pure portato un maggior vantaggio, ma sarebbe stato un doppio errore.
 
approfitto per segnalare che da oggi pure iwmierd ha aggiornato le nuove disposizioni del cbot sui book ... adesso pure il t-bond opera in 64-esimi e per ogni tick si è passati dai precedenti 31,25 $ agli attuali 15,625 $ a tick ... sempre 1000 $ a figura.

Della serie ... la morte di un mito ! :(:'(:'(:'( ... ma forse non è detta l'ultima parola. :D:D:D:D:D


... comunque per chi volesse scalpare l'animale sappia di questa nuova variazione.

buona giornata a tutti ... :bye::bye::bye::bye:
 
ditropan ha scritto:
Giorno bbanda :) ... di tanto in tanto passo a fare un giro, oggi il t-bond mi ha veramente graziato !

Venerdì ho fatto un'operazione da vero c.o.j.o.n.e.s ! :eek: corto di 3 a 118,375, entrata perfetta e partito subito ritraccio fino a 117,8125 ... gainavo sui 1600 $ per voler ostinarsi a chiudere sui minimi è ripartito al rialzo ... io come un'emerito p.i.r.l.a non chiudo e ci piazzo altri 2 a 118,6875 e me ne sono uscito a cena ... morale della favola il t-bronx venerdì ha chiuso a 118,90625 ! :wall::wall::wall:

... vademecum di come non operare sui futures ! ... ed inoltre ... chi troppo vuole alla fine la prende sempre nel sedere ! :D:D:D:D

... vabbè, oggi è andata comunque bene essendo riuscito a chiudere in guadagno di 200$ ... ma operazione concettualmente da vero de.me.n.te !!!
... venerdì come ho visto le chiusure avrei voluto prendere gli zebedei e stritolartli su di una morsa ! :eek::eek::eek::D:D:D:p

... certo che ogni tanto pure io faccio di quei tiri da vero p.i.v.e.l.l.o ... per lo meno questa mattina non ho mediato, col senno di poi mi avrebbe pure portato un maggior vantaggio, ma sarebbe stato un doppio errore.

ciao Ditro
sempre al massimo vedo

non te la prendere per l'errore, ne sei uscito bene e di sicuro hai imparato
:up:
 

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