Fiat (F) Capitalizzazione a 10.8 e Debiti a 6.1 MLD (1 Viewer)

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ordine 11.110
S. MARCHIONNE è un grandissimo Manager e porterà Fiat fra i migliori player mondiali dell'auto. W Fiat

Il grandissimo magna-ger festeggia tra 1 mese gli 8 anni da Amministratore Delegato della Fiat.
In questi 8 anni non ha saputo creare valore per gli azionisti, dato che il titolo il 1° giugno 2004 quotava 5,80€ e oggi quota 4,35€

MARCHIONNE DIMETTITI !!!
 

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grandissimo sergio

Shock Fiat: peggior marzo in 32 anni

Shock Fiat: peggior marzo in 32 anni

di: Graziella Marino (Ansa) Pubblicato il 03 aprile 2012| Ora 08:13
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Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, aveva lanciato l'allarme sui numeri terribili di marzo.


Roma - I protagonisti e gli osservatori del settore lo avevano ripetuto fino alla noia: il lungo fermo delle bisarche, che si innesta su un mercato dell'auto già ai minimi termini, produrrà un disastro sulle vendite di marzo. Detto fatto.

I dati sulle immatricolazioni diffusi oggi dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture mostrano il mese scorso immatricolate appena 138.137 nuove vetture, con un crollo del 26,72% rispetto a un anno fa.

Nella sua nota, in cui assegna al fermo delle bisarche la principale responsabilità della 'debacle', il gruppo Fiat afferma che quello del 2012 "é stato il peggior marzo degli ultimi 32 anni". "Era dal 1980 - precisa - che non si vendevano così poche auto nel mese di marzo (allora furono 122.400)".

Il mese scorso i volumi del Lingotto hanno subito un crollo del 35,6% (a 35.942 unità) e la quota di mercato in Italia è precipitata al 26,03%, contro il 29,6% segnato un anno fa e il 28,31% di febbraio. Il gruppo torinese precisa che "sono oltre 8 mila le immatricolazioni perse sul mercato italiano, che verranno parzialmente recuperate nei prossimi mesi", e sottolinea che "la quota di mercato, rispetto alla concorrenza, è stata fortemente influenzata dal fatto che FGA, producendo in Italia, a causa del fermo delle bisarche ha dovuto chiudere in più occasioni i propri impianti produttivi". Il fermo ha colpito tutti i brand, da Fiat (-36,08%) ad Alfa Romeo (-45,59%), a Lancia (-28,87%). L'unica boccata d'ossigeno arriva da Jeep, che a marzo ha venduto il 33,7% in più rispetto a un anno fa. Ma il tonfo non ha interessato solo il costruttore nazionale.

Tutti i principali importatori esteri registrano a marzo un calo a due cifre, compresi i primi tre classificati Volkswagen (-22,84%), Ford (-38,61%) e Opel (-24,35%). Però c'é anche chi ha chiuso in rialzo, come Land Rover (+60,5%), Hyundai (+11,5%), Kia (+26,9%) e Porsche (+10,6%).

Tra gli osservatori tutti denunciano la gravità del momento e invocano misure di sostegno urgenti da parte del Governo. Il presidente dell'Unrae, Jacques Bousquet, rileva che "il periodo più importante dell'anno, con un peso del 30% sul totale, se ne é andato, lasciando la conferma di una tendenza da 1.370.000 vetture a fine 2012 e già con 107.852 vendite in meno rispetto all'anno scorso".

Per Bousquet, "sarà molto difficile riuscire a recuperare nei prossimi mesi senza interventi strutturali di sostegno all'auto". Meno pessimista il Centro Studi Promotor GL events, che rileva come "qualcosa si muova a livello di fiducia e di propensione all'acquisto".

"L'ultimo grande sciopero delle bisarche - fa notare - si ebbe nel 2005 e durò dal 26 aprile al 24 maggio. Allora il calo in maggio, in una situazione di mercato sostanzialmente stabile, fu del 27%". Quindi, osserva il Csp, "o le sciopero delle bisarche non ha avuto un grande impatto sulle vendite, o la domanda in marzo non é stata così depressa come nei primi due mesi dell'anno".
 

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ordine 11.110
Ci fosse ancora l'Avvocato , marchionne sarebbe stato cacciato a pedate nel culo.
Invece ci sono sti 3 giovani nipoti debosciati per non dire peggio
 

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8 anni di chiacchiere

ci fosse ancora l'Avvocato gli avrebbe tirato un bel calcio nel culo

Fiat: ennesimo flop di vendite in Europa
di: WSI Pubblicato il 17 aprile 2012| Ora 08:39
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ROMA - Vendite di auto ancora in calo in Europa. A marzo il mercato ha subito una flessione del 6,6%, immatricolando nei 27 Paesi Ue piu' quelli Efta 1.499.380 unita', contro 1.605.835 registrato un anno fa. Lo comunica l'Acea, l'Associazione che riunisce le case costruttrici presenti in Europa. A febbraio il calo era stato del 9,2%. Nel trimestre le vendite di auto sono invece scese del 7,3% a 3.427.677 unita', contro i 3.696.919 dello stesso periodo del 2011.

A marzo Fiat Group Automobiles ha immatricolato in Europa (27 Paesi Ue + Efta) 81.469 nuove vetture, segnando un calo del 25,8% rispetto alle 109.831 vendute a marzo 2011. A febbraio le vendite del Lingotto in Europa erano scese del 16,5%. Nel trimestre il gruppo torinese ha venduto in Europa 217.434 unità, in flessione del 20% rispetto alle 271.741 dello stesso periodo di un anno fa.

A marzo la quota di mercato in Europa (27 Paesi Ue + Efta) di Fiat Group Automobiles si è attestata al 5,4%, in calo dal 6,8% di un anno fa. A febbraio la quota in Europa del Lingotto era 7,2%. Nel trimestre il gruppo torinese ha segnato in Europa una quota del 6,3%, in calo rispetto al 7,4% dello stesso periodo del 2011.


Auto: Fiat, Vendite In Europa Condizionate Da Sciopero Bisarche
di: Asca Pubblicato il 17 aprile 2012| Ora 08:40
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(ASCA) - Roma, 17 apr - Il dato sulle vendite di Fiat-Chrysler in Europa a marzo (-25,8% a 81.469 vetture) e' stato ''fortemente condizionato'' dallo sciopero delle bisarche. Lo sottolinea la casa automobilistica commentando i dati diffusi stamane dall'associazione dei costruttori europei Acea. ''Il risultato di Fiat-Chrysler - si legge in una nota - e' stato fortemente condizionato dal prolungato fermo in Italia dei servizi di trasporto delle autovetture a mezzo bisarche, che ha creato forti disagi nel settore automotive, con conseguenti ritardi nelle consegne delle vetture ai clienti''. La quota di mercato (5,4%) ''e' stata fortemente influenzata dal fatto che FGA, producendo in Italia, ha dovuto chiudere in piu' occasioni i propri impianti produttivi. Sono circa 12 mila le immatricolazioni perse sul mercato europeo, che verranno parzialmente recuperate nei prossimi mesi''. ''Risultati positivi - prosegue la societa' - giungono per Fiat-Chrysler dal Regno Unito - dove in marzo le vendite sono aumentate dello 0,9 per cento e nel progressivo annuo del 4,1 per cento - e dalla Germania, dove i volumi crescono a marzo dello 0,2 per cento e nel primo trimestre aumentano dell'1,1 per cento''.
 
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marchione sta portando fiat al disastro....ma le bugie vengono al pettine

MARPIONNE IN-GOLFATO - E MENO MALE CHE NELL’ULTIMO “GENIALE” SPOT, LA FIAT AVEVA MESSO A PARAGONE LA PUNTO CON LA MINI, LA POLO E LA FIESTA! - IL PUNTO VERO È CHE GLI ALTRI VENDONO MENTRE FIAT PERDE IL 25% - LA SCELTA DI MARPIONNE: “RINVIARE IL LANCIO DI NUOVI PRODOTTI ASPETTANDO CHE IL MERCATO RIPARTA” - SCELTA SUICIDA PER LA FIOM: “IL RISCHIO È DI PERDERE I CLIENTI, CHI NEL FRATTEMPO COMPRA UN’ALTRA MARCA e QUANDO FINIRÀ LA CRISI NON LO TROVI PIÙ”…



Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"
La ruvida domanda l'aveva fatta Carlo De Benedetti il primo marzo scorso: "Quando sento Marchionne dire che torna in Italia se l'Italia gli fa fare le automobili, vorrei sapere da lui cosa fa per fare automobili che si vendano". Ieri la risposta è arrivata dai dati sulle vendite di auto in Europa nel mese di marzo: niente.
Carlo De Benedetti MARCHIONNE

In un contesto di mercato difficilissimo, se non tragico, con le vendite tornate ai livelli del 1998, la Fiat si distingue a livello continentale come il gruppo automobilistico che paga più di ogni altro la crisi. Ha venduto 81 mila vetture contro le 109 mila del marzo 2011, con un calo del 25,8 per cento. Il mercato europeo nel suo complesso si è contratto solo del 6,6 per cento, e così la quota di mercato del Lingotto scende al 5,4 per cento dal 6,8 di un anno fa.
E infatti non tutte le altre case accusano il segno meno. In primo luogo il leader, la Volkswagen, che aumenta vendite e quota di mercato, avviata ormai a produrre una vettura su quattro comprate dagli europei. Nella crisi le tedesche di lusso vendono di più: Mercedes vede crescere le immatricolazioni di quasi il 7 per cento, mentre la Bmw aumente del 3,3 per cento e addirittura sorpassa la Fiat.
I portavoce di Marchionne dicono che la Fiat in marzo paga pesantemente lo sciopero delle bisarche (gli autocarri che trasportano le auto dalle fabbriche ai concessionari) costato 12 mila immatricolazioni in meno. Ma il calo di vendita sul marzo 2011 è di 28 mila vetture.

"La vera ragione della flessione Fiat è la scelta calcolata di Marchionne, che rinvia il lancio dei nuovi prodotti, aspettando che il mercato riparta. Ma nel frattempo i concorrenti hanno una più ampia gamma di prodotti", spiega uno specialista come Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Una scelta suicida, secondo Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom: "Il rischio è di perdere i clienti, chi nel frattempo compra un'altra marca quando finirà la crisi non lo trovi più".
Modelli vecchi e costosi. In questo Marchionne non si è mai distaccato dalla tradizione della Fiat dell'avvocato Agnelli e di Cesare Romiti, quella che è sprofondata nel baratro immaginando di poter perpetuare il dominio sul mercato italiano vendendo qualsiasi cosa agli affezionati clienti. La Fiat continua a restare abbarbicata al mercato nazionale, dove ha venduto a marzo 35 mila delle 81 mila auto totali distribuite in Europa. Ma delle 28 mila vendite in meno 20 mila le sconta sul mercato nazionale, dove infatti la flessione percentuale rispetto al marzo 2011 è del 35 per cento.

Qui va detto che la situazione del mercato italiano è la peggiore in Europa. In marzo le vendite di auto sono scese del 26 per cento. Peggio hanno fatto solo i Paesi con una crisi peggiore della nostra, come Grecia e Portogallo. Con una differenza notevole, però: in Grecia sono state vendute in marzo 5 mi-la vetture, in Portogallo poco meno di 10 mila, in Italia 138 mila. Siamo il quatro mercato europeo, dopo Germania, Francia e Gran Bretagna. La frenata del mercato domestico è dunque letale per Fiat, come per Renault, Peugeot e Citroen in Francia.
Solo che le tre marche francesi sul mercato italiano reggono meglio del Lingotto, aumentando addirittura la loro quota di mercato complessiva dal 13,5 al 15 per cento. Mentre Fiat in Italia perde terreno: in un anno è passata come quota di mercato dal 29,7 al 26,1 per cento.
Sono i modelli di Punta a tradire la Fiat, come dimostrano le cifre del mercato italiano. Delle 20 mila macchine in meno vendute a marzo, la metà, circa 10 mila, sono Panda e Punto. La Panda continua ad andare male nonostante il lancio della nuova versione prodotta a Pomigliano. Guardando le vendite del primo trimestre si assiste a un crollo dalle 48 mila vendute nel 2010 alle 32 mila del 2011, fino alle 30 mila di quest'anno.

Ma il vero disastro è quello della Punto. Sempre stando alle vendite dei primi tre mesi dell'anno, le vendite passano dalle 61 mila del 2010 alle 38 mila del 2011, fino alle 22 mila di quest'anno. Il risultato è che nel trimestre le due concorrenti più insidiose della Punto, la Volkswagen Golf e la Ford Fiesta, hanno venduto insieme più pezzi della Punto: se il modello Fiat è sceso da 38 mila a 22 mila auto vendute, Golf e Fiesta sommate sono calate da 35 mi-la a 23 mila. Soffrono anch'esse di un mercato difficile come quello italiano, ma riescono a contenere le perdite: essendo prodotti rinnovati molto più recentemente, riescono convincenti per una quota crescente tra quei pochi italiani ancora in grado di acquistare un'auto.
C'è poi il problema della gamma. Quella Fiat ha dei buchi che risultano particolarmente gravi in questo momento del mercato. In Italia il mercato delle cosiddette berline è in calo, nell'ultimo anno è sceso dal 60 al 58 per cento del totale, ma dieci anni fa erano il 67 per cento. Nel frattempo i modelli tipo Suv, crossover e station wagon sono cresciuti dal 17 al 26 per cento delle vendite: il problema è che in quei segmenti la Fiat è assente. Meglio, era assente, fino a poco tempo fa. Adesso prova a vendere qualche prodotto Chrysler, come la Jeep. Ma sarà difficile considerarlo un successo dell'industria italiana.
 

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Disastro marchionne

Fiat: polemica in Argentina per spot maschilisti e sessisti

di: WSI Pubblicato il 11 maggio 2012| Ora 12:22
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L'immagine della donna secondo il gruppo di Torino: a casa in pantofole mentre l'uomo e' al lavoro contorniato da ragazze. In un alro VIDEO si vede reazione entusiasta di un uomo a cui la compagna comunica la sua decisione di rifarsi il seno. Ondata di commenti negativi per la campagna della Palio.
New York - Seni rifatti sogno degli uomini, famiglia felice perfettina habitat ideale per la donna. Per lanciare la nuova Fiat Palio in Argentina la casa torinese ha scelto di lanciare una campagna pubblicitaria che fara' discutere.

Una volta pubblicati online i filmati hanno ricevuto una pioggia di critiche dagli utenti, con gli spot che vengono giudicati sessisti e denigratori dell'immagine della donna.

Se nel primo video si vede un uomo entusiasta all'idea che la sua compagna abbia deciso di rifarsi il seno, gli altri due si spingono ancora piu' in la': mentre il mondo ideale del protagonista uomo e' un ufficio popolato da donne bellissime, lo spot con una protagonista femminile fa leva sulla perfezione della sua famiglia e su un paio di pantofole.

DISASTROSO MARCHIONNE
 

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