I dazi americani attuali, in particolare quelli associati alle politiche di Donald Trump, trovano un parallelo storico significativo nel periodo della **Grande Depressione**, segnatamente con lo **Smoot-Hawley Tariff Act** del 1930. Questa legge, promulgata sotto il presidente Herbert Hoover, aumentò i dazi su oltre 20.000 prodotti importati, con aliquote medie del 20%, nel tentativo di proteggere l’industria e l’agricoltura statunitense durante la crisi economica. Tuttavia, le conseguenze furono disastrose: i partner commerciali, come Canada ed Europa, risposero con dazi di ritorsione, causando un crollo del commercio globale di circa il 65% tra il 1929 e il 1932, aggravando la depressione economica.[](https://www.ilpost.it/2025/03/12/dazi-stati-uniti-trump-storia/)[](https://www.ilfoglio.it/economia/2025/04/04/news/lezioni-di-storia-dei-dazi-7586693/)[](https://www.alanews.it/esteri/prima-di-trump-anche-altri-presidenti-degli-usa-hanno-fatto-un-uso-massiccio-dei-dazi-ecco-quali/)
Un altro periodo simile è quello della fine del XIX secolo, in particolare con il **Tariff Act del 1890** (McKinley Tariff), che impose dazi elevati per proteggere le industrie emergenti americane durante un periodo di rapida industrializzazione. Anche in quel caso, i dazi portarono a un aumento dei prezzi per i consumatori e a tensioni commerciali, con effetti negativi sul commercio internazionale e reazioni da parte dei partner commerciali.[](https://www.alanews.it/esteri/prima-di-trump-anche-altri-presidenti-degli-usa-hanno-fatto-un-uso-massiccio-dei-dazi-ecco-quali/)[](https://gazzettadelsud.it/articoli/economia/2025/04/05/tutte-le-volte-che-i-dazi-usa-hanno-fallito-f246a592-9f41-4670-89a2-24093c94e50a/)
Entrambi i periodi condividono con l’attuale contesto l’obiettivo di proteggere l’economia interna e l’occupazione, ma anche il rischio di ritorsioni e di un rallentamento del commercio globale. Tuttavia, un’importante differenza è il contesto economico: nel 1930 gli Stati Uniti rappresentavano circa un terzo del commercio globale, mentre oggi questa quota è scesa al 15%, riducendo l’impatto globale delle loro politiche protezionistiche. Inoltre, la globalizzazione odierna e la complessità delle catene di approvvigionamento rendono gli effetti dei dazi più difficili da prevedere rispetto al passato.[](https://www.ilfoglio.it/economia/2025/04/04/news/lezioni-di-storia-dei-dazi-7586693/)