Titoli di Stato Italia Cct (3 lettori)

businessman

Guest
Avete visto che ripresa in questi giorni friends :D

Peccato che ne ho venduti una tranche a 95,80 e una a 97.60 colto dal panico :sad::sad::(

Perso tanti soldini per niente... vabbè tutto fa esperienza...

Cmq ci stiamo riavvicinando alla parità... che ne dite quando ci arrivano?
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Due thread sui CCT... partiamo bene, a quando quello del crollo? :lol:
Scherzi a parte, cerchiamo di non cominciare subito coi doppioni ;)
 

Jessica.

out of time...
Avete visto che ripresa in questi giorni friends :D

Peccato che ne ho venduti una tranche a 95,80 e una a 97.60 colto dal panico :sad::sad::(

Perso tanti soldini per niente... vabbè tutto fa esperienza...

Cmq ci stiamo riavvicinando alla parità... che ne dite quando ci arrivano?



....soprattutto il 2015.......
in ptf ho il 10/2009...che ho messo in vendita a 100.45
ed il 2012(non ricordo il mese) comprato sopra 100.........che mantengo..
 

businessman

Guest
....soprattutto il 2015.......
in ptf ho il 10/2009...che ho messo in vendita a 100.45
ed il 2012(non ricordo il mese) comprato sopra 100.........che mantengo..

fatto bene a vendere il sett 2009 a mio avviso... :)
io ho un 2015 e un 2013.... il 2013 (è lui che ho venduto e ho perso tanti soldi :rolleyes:) se torna vicino a 100 lo scarico...
 

Garrone_71

Forumer attivo
Io invece ho incrementato il 02.01.09 il mio portafoglio dei CCT Luglio 2013

In pratica sto scommettendo sui CCT e al momento gioisco a vedere questo balzo.
 

FAZIO

Forumer attivo
Quelli che ho sono i 3/2012; certo la cedola semestrale che da' e' piu' esigua ma fa di un comodo!!!!!!!!!!!!!!!!

 

FAZIO

Forumer attivo
Dopo mesi di caduta dei prezzi, le quotazioni dei CCT hanno finalmente registrato un recupero che, seppure parziale, consente agli investitori di iniziare il 2009 in maniera migliore di come si era chiuso il 2008.
Come già evidenziato nei nostri report delle scorse settimane (report del 3 e 10 dicembre), le motivazioni del calo dei CCT erano state essenzialmente due: il calo dei rendimenti dei BOT a 6 mesi e l’aumento dello “spread” richiesto dagli investitori per i titoli di stato italiani a medio-lunga scadenza.
(vedi grafico)
Come mostra il grafico, la prima delle due motivazioni rimane essenzialmente valida; nel senso che il rendimento dei BOT a 6 mesi, dopo il crollo degli ultimi mesi, rimane sostanzialmente invariato e vicino ai minimi storici di tutti i tempi.

La seconda delle motivazioni invece, l’aumento dello “spread” di rendimento richiesto dagli investitori, è parzialmente rientrata. Sulla scadenza decennale infatti (quella presa a riferimento da gran parte del mercato), l’extra rendimento del BTP rispetto al Bund tedesco è diminuito di circa lo 0,20%. Questo movimento giustifica un recupero di prezzo di circa lo 0,50% sui titoli con scadenza triennale e di circa lo 0,75% su quelli con scadenza quinquennale.

Come mostra il primo grafico però, il recupero dei CCT dai minimi di metà dicembre è decisamente maggiore: 1,5 per la scadenza a 18 mesi, 2,25% per la scadenza a tre anni e 2,50% per la scadenza a sei anni.
Il motivo di questo maggiore recupero va a nostro parere ricondotto all’eccessiva correzione dei prezzi dell’ultimo trimestre 2008 che, come segnalavamo il 3 dicembre, li rendeva in termini relativi assai più convenienti dei BTP di pari scadenza (a prescindere ovviamente dalle prospettive di variazione dei tassi di interesse).

Anche dopo questo movimento tuttavia, prendendo in considerazione la valutazione di merito di credito dell’emittente (cioè lo Stato italiano), secondo i nostri calcoli i CCT restano decisamente sottovalutati rispetto ai BTP:
- 1% circa per la scadenza 2010;
- 2,20% circa per la scadenza 2012;
- 3,75% circa per la scadenza 2014.

Ciò ovviamente non equivale a dire che i CCT in futuro avranno performance migliori dei BTP; molto infatti dipenderà dal movimento dei tassi di interesse. L’investimento in CCT risulterà vincente in uno scenario di tassi in aumento, mentre quello in BTP lo sarà in caso di tassi in discesa. Tuttavia, se si ritiene probabile una sostanziale stabilità dei tassi di interesse (o se non si hanno particolari opinioni in merito), l’investimento in CCT è in questo momento da preferirsi a quello in BTP di simile scadenza.
 

negusneg

New Member
Dopo mesi di caduta dei prezzi, le quotazioni dei CCT hanno finalmente registrato un recupero che, seppure parziale, consente agli investitori di iniziare il 2009 in maniera migliore di come si era chiuso il 2008.
Come già evidenziato nei nostri report delle scorse settimane (report del 3 e 10 dicembre), le motivazioni del calo dei CCT erano state essenzialmente due: il calo dei rendimenti dei BOT a 6 mesi e l’aumento dello “spread” richiesto dagli investitori per i titoli di stato italiani a medio-lunga scadenza.
(vedi grafico)
Come mostra il grafico, la prima delle due motivazioni rimane essenzialmente valida; nel senso che il rendimento dei BOT a 6 mesi, dopo il crollo degli ultimi mesi, rimane sostanzialmente invariato e vicino ai minimi storici di tutti i tempi.

La seconda delle motivazioni invece, l’aumento dello “spread” di rendimento richiesto dagli investitori, è parzialmente rientrata. Sulla scadenza decennale infatti (quella presa a riferimento da gran parte del mercato), l’extra rendimento del BTP rispetto al Bund tedesco è diminuito di circa lo 0,20%. Questo movimento giustifica un recupero di prezzo di circa lo 0,50% sui titoli con scadenza triennale e di circa lo 0,75% su quelli con scadenza quinquennale.
Come mostra il primo grafico però, il recupero dei CCT dai minimi di metà dicembre è decisamente maggiore: 1,5 per la scadenza a 18 mesi, 2,25% per la scadenza a tre anni e 2,50% per la scadenza a sei anni.
Il motivo di questo maggiore recupero va a nostro parere ricondotto all’eccessiva correzione dei prezzi dell’ultimo trimestre 2008 che, come segnalavamo il 3 dicembre, li rendeva in termini relativi assai più convenienti dei BTP di pari scadenza (a prescindere ovviamente dalle prospettive di variazione dei tassi di interesse).
Anche dopo questo movimento tuttavia, prendendo in considerazione la valutazione di merito di credito dell’emittente (cioè lo Stato italiano), secondo i nostri calcoli i CCT restano decisamente sottovalutati rispetto ai BTP:
- 1% circa per la scadenza 2010;
- 2,20% circa per la scadenza 2012;
- 3,75% circa per la scadenza 2014.
Ciò ovviamente non equivale a dire che i CCT in futuro avranno performance migliori dei BTP; molto infatti dipenderà dal movimento dei tassi di interesse. L’investimento in CCT risulterà vincente in uno scenario di tassi in aumento, mentre quello in BTP lo sarà in caso di tassi in discesa. Tuttavia, se si ritiene probabile una sostanziale stabilità dei tassi di interesse (o se non si hanno particolari opinioni in merito), l’investimento in CCT è in questo momento da preferirsi a quello in BTP di simile scadenza.

Ciao FAZIO,

interessante l'articolo, saresti così gentile da indicarne la fonte?

Comunque secondo me si sono dimenticati il terzo motivo: il gigantesco sell off che c'è stato da parte di banche, assicurazioni e fondi per rimpinguare la liquidità prima della fine dell'anno (in molti casi per fare fronte a riscatti e rimborsi).
 

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