Certificati di investimento - Cap. 1 (7 lettori)

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Boh... ma voi lo comprereste un bond così?

Eni: lanciato con successo bond da 750 mln

MILANO (MF-DJ)--Eni ha lanciato con successo un'emissione obbligazionaria a tasso fisso del valore nominale di 750 milioni di euro collocata sul mercato degli Eurobond nell'ambito del proprio programma di Euro Medium Term Notes in essere.

Il prestito obbligazionario, spiega una nota, ha una durata di 8 anni (scadenza gennaio 2024), paga una cedola annua del 1,75% e ha un prezzo di re-offer di 99,192%. I proventi dell'emissione saranno utilizzati per i fabbisogni ordinari di Eni. Le obbligazioni saranno negoziate presso la Borsa di Lussemburgo e sono state acquistate da investitori istituzionali principalmente in Francia, Germania e Italia

Non so se sia più affidabile Eni o lo Stato Italiano :mmmm:, in ogni caso preferisco il Btp che ha rendimenti similari, ma tassazione al 12,5 ed esente da attivo ereditario
 

Jackfol

Forumer storico
Petrolio: per Goldman Sachs eccesso di offerta potrebbe spingere prezzi a 20$/barile
Inviato da Luca Fiore il Ven, 11/09/2015 - 13:22
Il surplus di offerta sul mercato petrolifero potrebbe essere più grande del previsto e spingere i prezzi fino a 20 dollari al barile. La previsione-choc arriva nientepopodimeno che dagli analisti di Goldman Sachs, un tempo conosciuti come i perma-bulls (i tori permanenti) del comparto delle commodity. Il recente calo dei prezzi, "se da un lato è stato accelerato dalle tensioni relative la crescita macroeconomica, dall'altro è stato innescato da fondamentali deboli", si legge nel report elaborato da un team capitanato da Damien Courvalin e Jeffrey Currie.

Il surplus di offerta del mercato petrolifero "è maggiore rispetto alle nostre attese e ci aspettiamo che questo avanzo continui nel 2016 in scia del nuovo incremento della produzione Opec, di parte di quella non-Opec e della riduzione della domanda innescata dal rallentamento cinese e dal conseguente impatto negativo sugli altri Paesi emergenti".

Su queste basi l'istituto newyorkese ha annunciato una nuova sforbiciata alle stime sui prezzi dell'oro nero. "La nostra nuova stima sui prezzi del Wti (il benchmark di riferimento negli Stati Uniti, ndr) a 1-3-6 e 12 mesi si attesta a 38, 42, 40 e 45 dollari il barile (da 45, 49, 54 e 60$/barile, ndr)". Per quanto riguarda il 2016 "il dato passa da 57 a 45 dollari il barile". Nel caso del Brent, il riferimento globale, la view 2016 scende da 62 a 49,5 dollari in scia del ritorno dell'output iraniano e di un inatteso incremento della produzione Opec. Nel report, intitolato "The New Oil Order", quota 20 dollari "non rappresenta lo scenario base anche se le possibilità di una discesa a questi livelli [...] continuano ad aumentare di pari passo con l'incremento degli stoccaggi".

IEA: output atteso in calo a livelli che non si vedono da 25 anni
L'Organizzazione Internazionale dell'Energia (International Energy Agency, IEA) nel suo report mensile stima che il crollo dei prezzi potrebbe spingere i produttori non facenti parte dell'Opec a mettere in campo un taglio all'output di mezzo milione di barili giornalieri, il calo maggiore dalla caduta dell'Unione sovietica. Indicazioni positive arrivano dalle stime sull'andamento della domanda, riviste al rialzo di 200 mila barili giornalieri nel 2015 e nel 2016 a 1,7 e a 1,4 milioni di barili giornalieri.

Arabia Saudita: non ci sarà meeting straordinario
Oggi le quotazioni del Wti e del Brent (-2,7% a 44,68$, -2,35% a 48,68$) pagano pegno all'indiscrezione riportata dalle maggiori testate sulla presunta contrarietà dell'Arabia Saudita alla convocazione di un meeting di emergenza per frenare la caduta dei prezzi.
............................

Questi di Goldman Sachs, la banca più potente del mondo mi sono SEMPRE stati sulle balle.
Per chi c'è li ha ricordatevi dei certificati che hanno sottostanti con indici GSCI.
 
Ultima modifica:

NoWay

It's time to play the game
Non so se sia più affidabile Eni o lo Stato Italiano :mmmm:, in ogni caso preferisco il Btp che ha rendimenti similari, ma tassazione al 12,5 ed esente da attivo ereditario

Però io consideravo un altro aspetto... 1,75% con scadenza 8 anni... il gioco vale la candela?
Per me meglio i certificati monetari... :)
 

arkymede74

Forumer storico
Petrolio: per Goldman Sachs eccesso di offerta potrebbe spingere prezzi a 20$/barile
Inviato da Luca Fiore il Ven, 11/09/2015 - 13:22
Il surplus di offerta sul mercato petrolifero potrebbe essere più grande del previsto e spingere i prezzi fino a 20 dollari al barile. La previsione-choc arriva nientepopodimeno che dagli analisti di Goldman Sachs, un tempo conosciuti come i perma-bulls (i tori permanenti) del comparto delle commodity. Il recente calo dei prezzi, "se da un lato è stato accelerato dalle tensioni relative la crescita macroeconomica, dall'altro è stato innescato da fondamentali deboli", si legge nel report elaborato da un team capitanato da Damien Courvalin e Jeffrey Currie.

Il surplus di offerta del mercato petrolifero "è maggiore rispetto alle nostre attese e ci aspettiamo che questo avanzo continui nel 2016 in scia del nuovo incremento della produzione Opec, di parte di quella non-Opec e della riduzione della domanda innescata dal rallentamento cinese e dal conseguente impatto negativo sugli altri Paesi emergenti".

Su queste basi l'istituto newyorkese ha annunciato una nuova sforbiciata alle stime sui prezzi dell'oro nero. "La nostra nuova stima sui prezzi del Wti (il benchmark di riferimento negli Stati Uniti, ndr) a 1-3-6 e 12 mesi si attesta a 38, 42, 40 e 45 dollari il barile (da 45, 49, 54 e 60$/barile, ndr)". Per quanto riguarda il 2016 "il dato passa da 57 a 45 dollari il barile". Nel caso del Brent, il riferimento globale, la view 2016 scende da 62 a 49,5 dollari in scia del ritorno dell'output iraniano e di un inatteso incremento della produzione Opec. Nel report, intitolato "The New Oil Order", quota 20 dollari "non rappresenta lo scenario base anche se le possibilità di una discesa a questi livelli [...] continuano ad aumentare di pari passo con l'incremento degli stoccaggi".

IEA: output atteso in calo a livelli che non si vedono da 25 anni
L'Organizzazione Internazionale dell'Energia (International Energy Agency, IEA) nel suo report mensile stima che il crollo dei prezzi potrebbe spingere i produttori non facenti parte dell'Opec a mettere in campo un taglio all'output di mezzo milione di barili giornalieri, il calo maggiore dalla caduta dell'Unione sovietica. Indicazioni positive arrivano dalle stime sull'andamento della domanda, riviste al rialzo di 200 mila barili giornalieri nel 2015 e nel 2016 a 1,7 e a 1,4 milioni di barili giornalieri.

Arabia Saudita: non ci sarà meeting straordinario
Oggi le quotazioni del Wti e del Brent (-2,7% a 44,68$, -2,35% a 48,68$) pagano pegno all'indiscrezione riportata dalle maggiori testate sulla presunta contrarietà dell'Arabia Saudita alla convocazione di un meeting di emergenza per frenare la caduta dei prezzi.
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Questi di Goldman Sachs, la banca più potente del mondo mi sono SEMPRE stati sulle balle.
Per chi c'è li ha ricordatevi dei certificati che hanno sottostanti con indici GSCI.

che faccio? li chiudo in perdita?? :rolleyes:
 

NoWay

It's time to play the game
Sembra che la pensino tutti allo stesso modo (e infatti l'Euro sale sopra 1,13)...

MARKET TALK: Fed aspettera' quadro piu' chiaro (Bnp Paribas)

MILANO (MF-DJ)--Il Ftse Mib cede lo 0,6% a 21.769 punti. "Il Fomc si riunisce la prossima settimana, il 16 e 17 settembre, e il nervosismo sui mercati e' in aumento", afferma William De Vijlder di Bnp Paribas, aggiungendo che la Federal Reserve molto probabilmente non alzera' i tassi gia' nel mese di settembre considerando "i recenti accaduti in Cina". L'esperto si aspetta che "la Fed preferisca aspettare e attendere di avere un quadro piu' chiaro della situazione" a livello globale prima di agire.
 

NoWay

It's time to play the game
Come sopra...

MARKET TALK: per Isp Fomc rinviera' la svolta

MILANO (MF-DJ)--L'esito della riunione del Fomc del 16-17 settembre e' straordinariamente incerto, ma gli economisti di Intesa Sanpaolo prevedono che i tassi rimarranno in questo meeting. Per gli esperti la Fed "dara' un peso determinante ai costi collegati a un rialzo prematuro, e rinviera' la svolta, pur segnalando che lo scenario centrale rimane positivo e coerente con una mossa entro fine anno, non appena si saranno chiariti gli sviluppi internazionali". Gli economisti ricordano infine che il Fomc "non ha dato segnali di un consenso riguardo alla decisione sui tassi a settembre, indicando grande incertezza al proprio interno, apparentemente non risolta a ridosso della riunione".
 
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