US STOCK INDEX FUTURES: in rialzo ma mercato resta sotto scacco
MILANO (MF-DJ)--I future sui listini azionari statunitensi trattano in rialzo dopo i forti ribassi di ieri in scia al Beige Book della Fed, ma i timori per i prezzi delle commodity e per la crescita globale continuano a tenere sotto scacco il mercato.
Il future sul Dow Jones sale dello 0,56% e quello sull'S&P 500 dello 0,62%, mentre l'andamento del petrolio resta incerto. Il Brent scende dello 0,36% a 30,17 dollari al barile e il Wti sale dell'1,15% a 30,83 usd.
Le paure per il rallentamento dell'economia della Cina, il deprezzamento dello yuan e la volatilita' sui mercati finanziari cinesi hanno pesato sugli asset globali piu' rischiosi a inizio anno e gli investitori ora stanno iniziando a valutare le possibili ripercussioni sui conti societari e sulla crescita mondiale.
Ralf Zimmerman, strategist di Bankhaus Lampe, ritiene che i prossimi sviluppi saranno negativi, alla luce della debolezza cinese e dei dati manifatturieri Usa. "Ci sono preoccupazioni crescenti sulla solidita' del ciclo globale e inoltre la Fed sta aumentando i tassi", nota l'esperto.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono salite di 7.000 unita' a quota 284.000. Il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal era inferiore a quota 275.000. La media mobile nelle ultime quattro settimane, considerata piu' attendibile dal mercato perche' meno volatile, e' a 278.750, in aumento di 3.000 dalle 275.750 non riviste di sette giorni fa.
Inoltre i prezzi import negli Usa sono scesi dell'1,2% m/m a dicembre e dell'8,2% a/a. Il ribasso mensile e' il sesto consecutivo e quello annuale il diciassettesimo. Il consenso si aspettava un dato in calo dell'1,2% m/m. I prezzi import ex oil, sempre nel mese di dicembre, sono diminuiti dello 0,4% su base congiunturale. Infine, i prezzi alle esportazioni sono scesi dell'1,1% a livello mensile e del 6,5% a/a.
Sul fronte societario, buone notizie sono arrivate da Jp Morgan (+1,85% nel premercato), la cui trimestrale ha battuto le attese del consenso. Il maggior istituto di credito degli Stati Uniti per attivi di bilancio ha infatti chiuso il 4* trimestre con un utile netto di 5,43 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 4,93 miliardi del pari periodo del 2014.
L'Eps e' conseguentemente salito da 1,19 dollari a 1,32 dollari, ampiamente al di sopra delle attese degli analisti interpellati da Thomson Reuters che si aspettavano in media un utile per azione di 1,25 dollari.