Certificati di investimento - Cap. 1

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Ennesima smentita di Ubi... ma si potrà andare avanti così?

Ubi B.: portavoce, mai considerato acquisto sportelli Antonveneta da Mps


MILANO (MF-DJ)--Ubi Banca non ha mai preso in considerazione l'acquisto degli sportelli Antonveneta da Banca Mps.
A smentire le ipotesi di stampa pubblicate oggi è un portavoce della banca, che evidenzia come le indiscrezioni di stampa siano "totalmente infondate".
 
Ipotesi su Unicredit...

MARKET TALK: Unicredit; sconta già shortfall capitale, CS la copre con neutral


MILANO (MF-DJ) -- Credit Suisse ha avviato sul titolo la copertura con rating neutral e prezzo obiettivo a 2,28 euro. "Pensiamo che agli attuali prezzi" Unicredit "sconti almeno uno shortfall di capitale di 6 mld euro", spiegano gli analisti, aggiungendo che nel caso peggiore da loro ipotizzato la banca potrebbe vedere uno shortfall potenziale di 4-9 mld (circa 4 mld se la copertura degli Npl sale dal 61% al 75% e circa 9 mld se passa dal 61% all'89%). Per gli esperti "il ritorno a una solida redditivita'" e al ripristino della situazione ottimale "di bilancio e capitale sono delle grandi sfide per il nuovo Ceo". Comunque, a detta degli analisti rafforzare il capitale e aumentare la redditivita' sono due elementi "necessari" per la banca, che attualmente ha un Cet1 fully loaded di poco superiore a quella che e' la richiesta Srep. Il principale problema della redditivita' e' "l'elevato livello di Npl e le operazioni in Germania e Austria", prosegue la casa d'affari, secondo cui alcune opzioni strategiche per Unicredit potrebbero essere "un aumento di capitale, la cessione di asset core e non core o un mix delle due". Tra le potenziali dismissioni gli esperti citano quote della redditizia Pekao, Fineco and Pioneer, specificando che "di recente Unicredit ha piazzato il 10% di FinecoBank e Pekao sul mercato, aumentando il Cet1 di circa 20 punti base. Pensiamo che i recenti avvenimenti in Turchia abbiano probabilmente rinviato una potenziale cessione del 40% circa di Yapi nel breve termine". Per CS nel complesso sono necessarie azioni sul capitale per almeno 7,5 mld per alzare il Cet1 di Unicredit a livelli appropriati (13%).



Non c'entra niente... ma a Varsavia ci sono uno sproposito di sportelli Pekao... :eek:
 
Nuovo attacco di Moody's... vediamo se ci sarà una risposta ufficiale e come sarà...

TOP STORIES ITALIA: Moody's; misure su banche insufficienti, Mps messa peggio


MILANO (MF-DJ)--Le turbolenze del comparto bancario italiano stanno mettando a dura prova il nuovo quadro di gestione delle crisi del comparto a livello europeo. Le azioni del Governo Renzi, al di lá dei meriti, non sono sufficienti a risolvere il problema della sofferenze e, in assenza di una soluzione credibile, gli istituti di credito del Paese rischiano grosso.

Lo sottolineano gli analisti di Moody's, secondo i quali, con i risultati degli stress test in arrivo (29 luglio), è necessario che venga trovata rapidamente una soluzione per porre fine al problema dei non performing loan che pesa sull'intero comparto.

La Commissione europea a fine giugno ha autorizzato il Governo Renzi a fornire fino a 150 mld di euro di liquiditá precauzionale alle banche, ma l'esecutivo sta pensando a un'iniezione aggiuntiva di capitali da 40-50 mld euro per rinforzare i bilanci degli istituti di credito, proteggendoli dagli effetti della Brexit e di altri eventuali shock.

Il supporto di liquiditá può essere esteso senza grosse difficoltá, ma l'approvvigionamento dei capitali è piú problematico, spiegano dall'agenzia di rating. "In base alla direttiva Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) e al framework Ue sugli aiuti di Stato, un bail-out è possibile se la ripartizione degli oneri è applicata anche ai creditori delle banche (bail-in). Visto che molti piccoli investitori sono esposti alle obbligazioni senior e junior degli istituti di credito, questo è uno scenario che le autoritá italiane sono pronte ad evitare".

Per l'agenzia di rating il protrarsi delle trattative tra Roma e l'Ue per risolvere i problemi delle banche è dovuto proprio alle interpretazioni discordanti sulla Brrd e della comunicazione sugli aiuti di Stato della Commissione europea.

Gli analisti di Moody's fanno poi notare che la sentenza di ieri della Corte di Giustizia europea che ha definito legittimo il bail-in sloveno del 2013, quando i risparmiatori videro sacrificati i loro bond subordinati, e non vincolante la comunicazione della Commissione, ha infiammato nuovamente il dibattito su tema della risoluzione bancaria.

Fino ad ora, prosegue Moody's, le misure adottate non hanno fornito una soluzione efficace al problemi degli Npl degli istituti di credito italiani. Questo perchè, secondo gli analisti, il fatto di estendere gli aiuti di Stato senza imporre la condivisione degli oneri potrebbe essere visto come una deviazione dalle normative della Brrd e dei bail-out introdotte recentemente. Inoltre per l'agenzia di rating il concetto stesso di ripartizione dei costi è soggetto a molteplici interpretazioni, in particolare su chi effettivamente debba sostenere gli oneri.

Entrando nello specifico, Moody's sottolinea come la banca italiana soggetta agli stress test piú debole sia B.Mps. Per gli analisti dei risultati deludenti, il prossimo 29 luglio, potrebbero spingere le autoritá del Paese ad agire sull'istituto di credito su cui pesano crediti problematici per un ammontare complessivo pari a 45 mld euro, problema che affligge la maggior parte degli istituti italiani, ma che è "particolarmente acuto" per il Monte dei Paschi di Siena. In sostanza per gli esperti dell'agenzia di rating gli stress test potrebbero dimostrare che è arrivato il momento in cui le autoritá devono intervenire per affrontare una che dura ormai da troppo tempo.

Ad oggi, conclude l'agenzia di rating, il Governo italiano ha adottato diverse misure per risolvere il problema dei 360 mld euro di crediti problematici del sistema bancario, ma "nonostante i meriti, le azioni si sono dimostrate insufficienti". L'esecutivo inoltre non ha ancora annunciato pubblicamente l'intenzione di estendere la linea di credito per gli istituti, nè ha fornito una stima sul fabbisogno di capitale delle banche. Per gli analisti però Renzi dovrá predisporre un piano in vista dei risultati degli stress test. Infatti l'aumento della speculazione e il crollo dei titoli del comparto hanno probabilmente reso gli investitori e i clinti piú sensibili alle debolezze dei fondamentali di alcuni istituti.

"Riteniamo pertanto che sia stato raggiunto il punto in cui la mancanza di soluzione credibile al problema delle sofferenze pone un rischio significativo sul sistema bancario italiano", conclude Moody's.
 
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Completamente illiquido. Viva Aletti!!
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