giornalaio69
Forumer storico
Per inesperto si intende conoscere il meccanismo dei certificati..... non il risultato finale.....SI'....e' proprio cosi'.....
Per inesperto si intende conoscere il meccanismo dei certificati..... non il risultato finale.....SI'....e' proprio cosi'.....
io non so sciare....ma non mi passa nemmeno l'idea di andare a imparare a 50 anni.......
Io che nn sono nessuno ho notato delle inesattezze in quell'articolo...
Paragonare una forma di investimento ad un gratta e vinci...
Magari Leon vorrà esprimere i suoi pensieri in merito...
GIANCARLO e' fantastico quando esce fuori con queste didascalie......Ti consiglio lo sci da fondo, per i non giovanissimi. Puoi imparare più facilmente, eserciti in modo più efficace il fisico e non hai la paura della velocità...
Vedi, Maurizio, tu sei un investitore consapevole: molto consapevole.
La stragrande maggioranza è invece assolutamente inesperta. Se si trovano minusvalenze in carico (e con la regolamentazione fiscale sul gestito è quasi impossibile non trovarsene) è un giochetto per i loro "consulenti" convincerli a sottoscrivere certificati (peraltro quale altro strumento in apparenza non rischioso conosci adatto allo scopo?).
appena liberato, sto scorrendo le pagine arretrate...e che devo dire Maurizio...a mio avviso l'articolo fa un'informazione non corretta. Paragonare i Cash Collect alle azioni è come guardare solo un lato della medaglia, ossia quello delle perdite superiori al 40/50% dei sottostanti. Prima di arrivare li, tuttavia, ci sono situazioni in cui una perde ( l'azione) e l'altro no ( il certificato). Inoltre non si fa alcuna menzione dei certificati con protezione incondizionata del capitale, dei Reverse a copertura, delle cedole garantite che riducono le perdite...ma capisco anche che in 2500 battute più di un titolo ad effetto non si potesse fare..
Immaginavo che non fossi proprio d'accordo con l'articolo...
A volte anche i professori universitari sbagliano...
appena liberato, sto scorrendo le pagine arretrate...e che devo dire Maurizio...a mio avviso l'articolo fa un'informazione non corretta. Paragonare i Cash Collect alle azioni è come guardare solo un lato della medaglia, ossia quello delle perdite superiori al 40/50% dei sottostanti. Prima di arrivare li, tuttavia, ci sono situazioni in cui una perde ( l'azione) e l'altro no ( il certificato). Inoltre non si fa alcuna menzione dei certificati con protezione incondizionata del capitale, dei Reverse a copertura, delle cedole garantite che riducono le perdite...ma capisco anche che in 2500 battute più di un titolo ad effetto non si potesse fare..
ma sai, più che sbagliare, è raccontare solo una parte della storia. E' ad esempio innegabile che le banche ci guadagnino sempre, sono prodotti di pura redditività per chi li emette. Ma questo non implica che siano solo loro a guadagnarci e il calcolo delle probabilità non gira sempre cosi smaccatamente a favore di chi lo ha emesso, come invece poteva accadere anni fa con le Unit o strutturate in stile " Altiplano". Inoltre il 5/6% di cui si parla è sommariamente forfettario su prodotti a 5 anni e più. Se si pensa a uno dei tanti certificati quotati direttamente sul secondario, di durata 12/18 mesi, quel margine si riduce all'1/2%.