Autoquoto questo chiarimento ad una richiesta di start07, a cui do il benevenuto ricambiandone inoltre gli auguri, per un paio di considerazioni legate al proliferare di richieste come queste e, specie ultimamente, anche di lamentele, spesso giustificate.
E', a mio avviso, necessario, per chi opera in certificati, avere sempre presente che tipo di strumenti sono e, quindi, considerare che:
- Sono strumenti complessi e di tanti tipi diversi. Sono categorizzabili (es. bonus cap, cash collect, express) più a parole che nei fatti, in quanto anche all'interno di dette categorie ci sono differenze sostanziali. Quindi prima di prendere decisioni o preoccuparsi per gli accrediti, controllare sempre nel prospetto se tali preoccupazioni sono fondate e lasciare sempre un ritardo "accademico" all'intermediario
- La complessità, la caleidoscopicità e la scarsa diffusione di tali strumenti, i cui pagamenti sono quasi sempre legati al verificarsi di "eventi" (non sono obbligazioni), rende impossibile la pianificazione dei pagamenti da parte di chi li deve effettuare: oltretutto, come da prospetto, ogni emittente paga con tempi diversi, quindi non entriamo in paranoia prima del previsto e armiamoci di un minimo di pazienza e sopportazione per qualche ritardo "entro i limiti" (la cui causa poi non è sempre facilmente individuabile e imputabile). Non vuole essere la difesa di nessuno (chi scrive, a gennaio, chiuderà un DT per portare altrove buona parte del portafoglio totale, prevalentemente certificati, proprio per la prolungata insoddisfacente gestione di questi strumenti da parte di un intermediario), ma solo un invito a considerare tutti gli aspetti.
- Quanto detto implica che monitorare i certificati in portafoglio sia cosa quanto mai opportuna, sia per accorgersi di errori da parte di intermediari/emittenti/depositarie (imputarli correttamente non ci è possibile, ma capire se ce ne sono è un interesse nostro), sia per non crearsi aspettative che non sono coerenti con le caratteristiche delle strumento e innervosirsi inutilmente: già ci pensano i mercati a farci innervosire, non ci mettiamo anche del nostro...
Altri aspetti dell'investire in certificati, quali preferire, valutarne il grado di rischio, monitorarli opportunamente per selezionare i più adatti alle proprie caratteristiche e necessità, monitorare i sottostanti, darsi una disciplina di investimento, sono poi tutti aspetti personali e non esportabili da una persona all'altra se non a rischio di effettuare forzature inopportune, ma le considerazioni precedenti dovrebbero essere, secondo me, patrimonio acquisito di tutti coloro che trattano questi strumenti.
Mi scuso per la lunghezza, a risentirci ad anno nuovo.