Certificati di investimento - Cap. 4 (13 lettori)

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Lorenzoferra

Forumer storico
Sul punto A per "operazione" penso che si riferisca al trading completo (apertura e chiusura). Cioè se una "tradata" ti è andata bene (o male) non significa che anche quella successiva andrà allo stesso modo, anche se usi la stessa strategia.

Per me il Money Management è un insieme di principi generali che non si possono non considerare quando si opera in borsa.
Si può essere più o meno rigidi, ma ad esempio l'analisi rendimento/rischio andrebbe sempre fatta, e come fai a stimarla se non consideri il punto di partenza?
Semplicemente, se reputi che un titolo valga 100 e oggi quota 90 lo dovresti tenere, se quota 110 dovresti venderlo. A prescindere dal fatto che tu lo abbia pagato 10 o 1000. L'unico discorso che ha senso è legato agli aspetti fiscali. Che poi, psicologicamente, decidiamo anche in base al pmc è normale (per n bias cognitivi da cui tutti, chi più chi meno, siamo afflitti).
 

skolem

Listino e panino
Semplicemente, se reputi che un titolo valga 100 e oggi quota 90 lo dovresti tenere, se quota 110 dovresti venderlo. A prescindere dal fatto che tu lo abbia pagato 10 o 1000. L'unico discorso che ha senso è legato agli aspetti fiscali. Che poi, psicologicamente, decidiamo anche in base al pmc è normale (per n bias cognitivi da cui tutti, chi più chi meno, siamo afflitti).
Per me così, alla lunga ci si fa male, perchè il mercato ha sempre ragione (purtroppo) e se ti gira contro, che fine fa il rischio massimo che sei disposto a sopportare?
Secondo molti più bravi di me, la prima regola in borsa è non perdere soldi.
La seconda regola è che se hai un'operazione in corso che sta generando profitto, non farla mai trasformare in perdita e quindi stop profit almeno sul pmc.
Sono tutte strategie obiettive che mi sembrano molto sensate. Tutto qua.
 

Guni

Keep calm and trade on
Nessuno sbaglia, ma adesso stiamo parlando di 2 cose diverse: un conto è valutare un certificato a priori, un altro è valutare se uscire o meno da un'operazione in corso. Nel secondo caso, perchè di questo si stava parlando, per me è giusto considerare il pmc per attuare strategie definite proprio dall'analisi rendimento/rischio. Ad esempio potrei dire "il rischio massimo che posso accettare per quell'operazione è di perdere non più del 10%, quindi se il titolo mi gira contro e mi fa perdere più del 10%, chiudo l'operazione". Non è una strategia obiettiva?

Secondo me no: con la strategia degli stop-loss a marzo del 2020 uno avrebbe chiuso tutte le sue posizioni probabilmente in pesante perdita buttando via l'acqua sporca (i certs a poco prezzo perchè ormai valevano poco) ed i bambini (i certs a poco prezzo perchè penalizzati dalla vola impazzita, ancorché buonissimi perchè di molto sotto la lineare).

I risultati sono sotto gli occhi di tutti...

Sarebbe interessante sentire l'opinione anche di altri, oltre alla mia, alla tua ed a quella di Lorenzo, ammesso che l'argomento interessi (altrimenti potremmo approfondirlo in pvt, così da non dare noia agli altri).
 

BRUNO66

Forumer storico
Intanto uscito da DE000HR9GYG6 a 98,5...
Stranissimo che sembra che il -21% in pre-market non sia stato visto

Spesso i MM non tengono conto del pre-market americano, come non contasse nulla . . . . e solo qualche vota hanno ragione (nel senso che poi l'azione apre a valori decisamente diversi).
Questo fatto ha permesso spesso di limitare i danni in caso di scivoloni dei titoli, come di guadagnare bene nel caso di salite a razzo. :)
 
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