Le borse dell’Asia sono contrastate nel finale di una settimana che si pensava potesse essere condizionata dal dato sull’inflazione negli Stati Uniti: i prezzi al consumo sono in effetti saliti molto, anche più del previsto, ma la convinzione diffusa che si tratti di un surriscaldamento passeggero ha fatto evaporare il timore di una ritirata delle banche centrali.
Il Treasury Note a dieci anni continua a rafforzarsi, anche perché la domanda di carta statunitense, come hanno mostrato le aste degli ultimi giorni, resta altissima: il rendimento è sui minimi degli ultimi tre mesi a 1,43%.
Le materie prime sono sempre più care, come si evince dal nuovo rialzo dell’indice Bloomberg CommoditY.