Evergrande, ma non solo, ancora oggi non è in grado di pagare i suoi creditori e senza l’aiuto dello Stato difficilmente riuscirà a farlo. Quanto al fronte geopolitico, il protrarsi della guerra in Ucraina e l’inasprirsi delle sanzioni contro la Russia, hanno reso meno improbabile che in un futuro imprecisato anche la Cina possa essere colpita da sanzioni, per lo meno secondarie. Soprattutto, ha chiarito lo stesso Ispi, anticipando
le pressioni che nel 2023 Pechino eserciterà su Taiwan in occasioni delle elezioni primarie per favorire il candidato filocinese, il che potrebbe riaprire le tensioni in Asia orientale. E poi, non possono certo mancare gli inquietanti lockdown visti in queste settimane. Secondo gli analisti di Nomura a metà aprile 44 città, che rappresentano il 40% del Pil del Paese, erano in lockdown totale o parziale, con l’economia a rischio crescente di recessione.
Nei primi due mesi dell'anno investitori e fondi hanno disimpegnato 17 miliardi di dollari, certificando il lungo addio alla seconda economia globale.
formiche.net
Mi chiedo cosa stia aspettando la Cina a "sporcarsi le mani" con un pò di vera diplomazia, mandando in giro qualche emissario tra Mosca e Kiev, anzichè limitari alle solite dichiarazioni di circostanza...