Sulla strada già in salita nella trattativaper l’embargo del petrolio russo da parte dell’Ue si rimette di traverso la Bulgaria, che oggi 16 maggio ha ribadito di non poter aderire al nuovo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia rinunciando alle importazioni di greggio da Mosca. Incontrando il premier olandese Mark Rutte, il capo del governo di Sofia, Kiril Petkov, ha ribadito che la Bulgaria non ha le possibilità per aderire all’embargo: «in quanto la nostra unica raffineria purtroppo funziona solo con un mix di petrolio degli Urali». Per questo, ha spiegato Petkov «vorremmo far parte delle eccezioni finché non avremo altre possibilità infrastrutturali». Petkov ci ha tenuto comunque a ribadire che la posizione bulgara non è politica, ma meramente economica, visto che finora il suo Paese: «ha dato il suo importante apporto per fermare i flussi di denaro verso Putin, rifiutandosi di pagare il gas naturale russo in rubli».