sicuramente è anche questo, ma secondo me è un po semplicistico ridurlo solo a ciò. Non so li vedo un po come mio padre mi raccontava il rapporto che esisteva da noi tra la gente e chi esercitava un potere, un governo delle cose, i signori.... Insomma si parlava di loro con rispetto senza un preconcetto disprezzo, un'automatica negatività se si parla di chiunque esercita una funzione pubblica a prescindere da tutto. Per non parlare dei media per i quali esiste solo la critica o la polemica. Era una semplice valutazione su un diverso modo di porsi nei confronti dello "Stato". Insomma per noi governo, politica, stato, funzione pubblica si associa ad un concetto di negatività, per loro no, anche nel popolo.
Insomma da noi il diritto sacrosanto alla critica, sembra essere diventato un'obbligo alla critica.