Certificati di investimento - Cap. 5 (18 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Joe Silver

Forumer storico
Concordo pienamente sul saltare la cena se va male, ma per una volta che mi va bene non farmi sentire in colpa :) , tieni conto che con il rosso totale del ptf altro che cena salta.
Sono consapevole che è stato un po un'azzardo ma con poco o niente di esposizione ci poteva stare.
lo stesso mordi e fuggi lo utilizzato pure su

IE00B7Y34M31
Se hai guadagnato a posteriori non si può certo dire che tu abbia fatto male...però cautela, cautela ed ancora cautela :)
 

NoWay

It's time to play the game
I colossi dell'energia dicono addio alla Russia, ma anche la grande industria, quella dell'auto in primis, i fondi di investimento pubblici e gli spedizionieri stanno valutando come procedere a quasi una settimana dell'attacco russo all'Ucraina.
Sul fronte energetico è di ieri l'annuncio di Eni, che intende cedere la quota del 50% nel gasdotto BlueStream paritetica a quella di Gazprom. Bp ha deciso di dismettere la partecipazione del 19,75% in Rosneft e la norvegese Equinor di cessare la partnership con Rosneft, rescindendo anche l'accordo per le esplorazioni in Siberia. Lascia il Paese La danese Orsted, controllata dallo Stato al 50,1%, mentre i francesi di TotalEnergies, non apporteranno più capitali a nuovi progetti in Russia e Shell uscirà dalla joint venture nel Gnl con Gazprom.
Addio alla Russia anche da parte dei fondi sovrani australiano e norvegese, mentre Renault ha chiuso l'impianto di Mosca. Daimler Truck ha interrotto la partnership con Kamaz, mentre stanno valutando come muoversi Stellantis e Volkswagen. In uscita dalla Russia anche l'armatore danese Maersk, l'operatore del leasing degli aerei AerCap, e i corrieri Ups e FedEx.
L'addio a Rosneft è costato al colosso petrolifero Bp un calo del 5,4% in Borsa tra lo scorso 25 febbraio e ieri, a causa di una perdita stimata fino a 25 miliardi di dollari. Un addio che comporta anche il dimezzamento delle proprie riserve di petrolio e gas. Quanto alla norvegese Equinor, la scelta di lasciare la Russia ha premiato ieri in Borsa, con un rialzo del 7,5%. A fine 2021 il Gruppo aveva un patrimonio di 1,2 miliardi di dollari. Posseduta al 67% dallo Stato norvegese, Equinor ha annunciato l'intenzione di cessare la partnership con Rosneft (attiva dal 2012) e di rescindere anche l'accordo con i russi per le esplorazioni in Siberia. Nel 2020 Equinor prevedeva di raddoppiare la produzione di petrolio russo.
La danese Orsted, invece, controllata dallo Stato al 50,1%, ha interrotto l'acquisto di carbone e biomasse russe per le sue centrali elettriche e non stipulerà più contratti con aziende o fornitori russi, anche se dovrà valutare lo sviluppo sull'acquisto di gas naturale da Gazprom, che non può violare legalmente salvo la disposizione di "chiare sanzioni politiche".
Resta congelato un finanziamento italiano di 500 milioni di euro per il progetto Arctic Lng2 in Russia da parte dell'istituzione finanziaria Cassa depositi e prestiti (Cdp) e di Intesa Sanpaolo, attiva tramite la controllata locale, e garantito dalla soceità assicrativo-finanziaria Sace. Un finanziamento mai erogato che non ferma un progetto del valore di 21 miliardi, controllato al 60% dalla russa Novatek, al 10% da TotalEnergies, al 10% dalla cinese Cnp e al 10% da Cnooc ha un valore di 21 miliardi di dollari, a cui sta lavorando Saipem in consorzio con alcuni operatori locali.
Quanto a Renault, è attiva in Russia con Autovaz, il primo costruttore russo e il secondo dell'Est Europa dopo Skoda, ora raggruppata con Dacia. Per il momento risulta essere temporaneamente fermo l'impianto di Mosca fino al prossimo 5 marzo, ma per mancanza di componenti.


Toyota Motor , il più grande produttore automobilistico del mondo per vendite, ha deciso di sospendere la produzione nella propria fabbrica in Russia per la difficoltà di procurarsi i componenti necessari, secondo il quotidiano nipponico Asahi.
L'impianto di San Pietroburgo ha prodotto circa 80.000 veicoli lo scorso anno, incluso il Suv Rav4, ed ha una capacità annuale di produzione di 100.000 veicoli.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto