Certificati di investimento - Cap. 5 (23 lettori)

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albicocco

Forumer storico
Tra i tanti cadaveri nel mio portafoglio , ci sono , forse con qualche possibilità di risorgere,
IT0006745423
XS1575028243
Pf qualcuno sa quante sono le rate arretrate?
gm
 

NoWay

It's time to play the game
(Reuters) - Le aspettative dei consumatori della zona euro sull'inflazione sono diminuite a novembre, ponendo fine a un'ascesa prolungata dovuta all'impennata dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia che hanno causato un aumento del caro vita.
È quanto emerge da un sondaggio della Banca Centrale Europea pubblicato oggi.
L'inflazione ha toccato livelli a doppia cifra alla fine dello scorso anno, ma ora sembra aver raggiunto il proprio picco e l'attenzione della Bce si sta lentamente spostando dall'arresto dell'impennata alla velocità con cui riuscirà a riportarla all'obiettivo del 2%.
Le aspettative mediane di inflazione per i prossimi 12 mesi sono scese al 5% a novembre, dal 5,4% del mese precedente, mentre le aspettative di crescita dei prezzi per i prossimi tre anni sono scese al 2,9% dal 3%, ha comunicato la Bce sulla base di un sondaggio condotto su circa 14.000 persone in sei dei maggiori Paesi della zona euro.
A dimostrazione della grande dispersione delle risposte, l'aspettativa media ad un anno si è attestata al 7,3%, ben al di sopra del dato mediano.
In base alle proiezioni della Bce, la crescita dei prezzi tornerà al 3,6% nell'ultimo trimestre del 2023, ma la disinflazione rallenterà bruscamente e l'istituto centrale non vede un raggiungimento del target del 2% prima della seconda metà del 2025.
Il miglioramento delle aspettative d'inflazione è stato accompagnato da un maggiore ottimismo dei consumatori nei confronti dell'economia della zona euro.
Secondo una stima media, l'economia della zona euro si ridurrà del 2% nei prossimi 12 mesi, dopo la contrazione del 2,6% registrata a ottobre. La stima mediana è rimasta invariata a -0,1%.
 

Renatorino

Be the change you want to see
Che poi magari le borse continueranno pure ad andare bene perché sono sempre guidate da mille fattori, ma negare che ci siano serissimi problemi è a dir poco pretestuoso...
Le borse, come tutti noi sappiamo anticipano sempre di 12-18 mesi le aspettative future. In questo momento i prezzi, secondo me incorporano già l'attesa di calo dell'inflazione e, di conseguenza, anche l'aspettativa di contenimento dell'aumento tassi da parte delle banche centrali. Nel caso uscisse qualche dichiarazione forte da parte di Powell o di Madame (o di qualche loro scagnozzo) ci sarebbe una correzione per riportare i prezzi sulla base di nuove aspettative
 
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