E oltre che compatirlo, come pensi si possa aiutare? Quale strategia concreta bisognerebbe utilizzare? Quale visione economica macro si dovrebbe percorrere? Oltre alla critica? Che è comunque legittima.
Analisi e enorme cura dimagrante delle spese dello stato. Il che vuole dire uscire da ogni partecipata inutile o che porta spese, tagliare drasticamente spese di ministeri, ambasciate, enti locali, ridurre gli organici di tanti ma tanti enti (non fare la solita spending review e poi non attuare nulla). Vedere la ricetta Gordon Brown e poi Cameron attorno al 2010 che ridusse i posti di lavoro pubblici di quasi un milione in UK, nonostante un'economia che andava bene (e la ragione fu 'per preservare la ricchezza per i nostri figli e nipoti', altro che i nostri politicanti che pensano si e no fino al mese successivo). E non si trattò di eliminare servizi, ma renderli più efficienti, accorpare enti, eliminare cose inutili.
Se vuoi pagare la gente bene, devi avere meno gente a libro paga e meno spese..... Concetti ovvi, ma mai applicati nella realtà.
E per la scuola nello specifico. Io aumenterei subito il numero di ore di lavoro da 18/22 a settimana a 36 per gli insegnanti, accorperei i docenti in classi (classe tecnica, classe umanistica, classe scientifica) e riformerei i programmi in maniera che un professore in una certa classe sia OBBLIGATO a insegnare qualunque materia serve in quella classe. Ad esempio un laureato in CHIMICA può e deve insegnare matematica, se necessario. Un laureato in filosofia può e deve insegnare italiano, se necessario.
Con queste due sole misure potresti ridurre il personale del 30% istantaneamente. E conseguentemente aumentare gli stipendi di chi rimane del 30%.
Ormai in ogni ambito è richiesta flessibilità, adattabilità, acquisizione di nuove skills quotidianamente.
Perchè le scuole dovrebbero ancora avere l'arcaico sistema in cui esistono decine di specialità non intercambiabili (e che quindi richiedono un'infinità di professori diversi e poi quando non si trovano servono anche supplenti, temporanei, a contratto ecc.)?
Ed è solo un piccolissimo esempio di come una riorganizzazione del lavoro può portare ad un drastico cambiamento delle cose senza aumentare la spesa (anzi diminuendola).
Un aneddoto. Una volta chiesi ad una professoressa di filosofia: ma perchè si studia filosofia, a cosa serve realmente nella vita? Mi risposte: "ma hai idea di quanti laureati in filosofia ci sono? Se si toglie l'insegnamento, tutti questi che fanno???" Ecco per tanti la scuola è vista, dagli stessi insegnanti, come una sorta di welfare state, non perchè serva tutto davvero alle generazioni future, ma perchè serve per garantire un lavoro a chi , magari sbagliando, ha fatto quel corso di studi e non ha alcun altro sbocco professionale... E stessa cosa per tantissimi uffici inutili, dirigenti che si inventano burocrazia assurda per dimostrare che esistono..... Bisogna rovesciare totalmente le prospettive e vedere cosa serve DAVVERO ai cittadini e riorganizzare le cose in modo che si RIDUCA il numero di impiegati dello stato, si accorpino responsabilità tutte in capo ad un singolo ufficio, si eliminino i tantissimi duplicati ecc..
Ora lo stato ha circa 3,5 milioni di impiegati, di cui circa 3 milioni a stipendi da fame (e i circa 0,5 mil rimanenti sono dirigenti strapagati).
Secondo me meglio averne 2 milioni ben pagati e ben motivati, riorganizzando il lavoro per offrire servizi migliori (e non pe compiacere sindacati che spingono perchè nulla cambi mai)