Stamattina è uscito in forte calo l'indice IFO basato sulle aspettative di circa 9.000 aziende tedesche, il dato di marzo, pari a 85, è il minimo dal 2020, il consensus si aspettava una flessione a 92 da 98,4 di febbraio, mese che non incorporava gli effetti della guerra.
Crolla a marzo la fiducia dei consumatori in Italia, è in netto calo quella delle imprese. Secondo i dati diffusi da Istat questa mattina, nel mese in esame l'indice di fiducia relativo ai consumatori scivola a quota 100,8 dal 112,4 di febbraio, toccando il minimo da gennaio 2021. Il consensus degli analisti verteva su una lettura pari a 108,3.
Scende, seppur meno sensibilmente, anche l'indice di fiducia del comparto manifatturiero, che si porta a 110,3 da 112,9 (rivisto) di febbraio, sotto il consensus Reuters a 111,7. Il composito del clima di fiducia delle imprese - che oltre al manifatturiero comprende commercio, costruzioni e servizi - scivola in marzo a 105,4 da 107,9 (rivisto) del mese precedente. "Il ridimensionamento così accentuato dell’indice dei consumatori è essenzialmente dovuto al forte deterioramento delle aspettative sia sulla situazione economica del paese sia su quella personale, nonché ad un aumento delle attese sulla disoccupazione", spiega Istat nella nota.
Istat stima per ora in 0,7 punti percentuali l'impatto sul Pil italiano dello shock energetico alimentato dal conflitto.
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