Certificati di investimento - Cap. 5

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Se uno ti spara tu devi sparare a tua volta, ma se in mezzo c'è tua madre dovresti spostarti per mirare meglio.

Sempre più si vede che i governanti, a qualsiasi livello, sono del tutto scollegati dalla realtà (io pensavo fosse un problema + italiano).
Fanno partire sanzioni d'impulso, disinteressandosi delle aziende nei propri paesi che rischiano di chiudere.
Sono tutti divisi ognuno sul proprio tornaconto.
Vedi gas / non gas. La EU ancora una volta dà prova di essere non-EU.
Putin rispetta solo la forza e tutto quanto sopra è debolezza.
Se le cose non cambiano vince lui, anche se sa benissimo cosa può/non può fare, voglio sperare non sia così matto da scatenare la III guerra mondiale.
Ti sei un pò contraddetto con le tue parole: fanno partire le sanzioni di impulso fregandosene delle proprie aziende oppure sono divisi sul proprio tornaconto?

La verità è che l'argomento sanzioni è molto difficile (ovviamente) perchè va a colpire anche la propria economia.
Che stiano a discutere (sono in 27!!) lo trovo sacrosanto (quindi anche dibattere su gas/non gas) ma poi alla fine trovano un accordo, e io lo trovo un grande risultato, impensabile fino a poco tempo fa.
 
Ti sei un pò contraddetto con le tue parole: fanno partire le sanzioni di impulso fregandosene delle proprie aziende oppure sono divisi sul proprio tornaconto?

Mi spiego meglio.
La divisione sta nel "tu vuoi sanzionare quello, io no".
Il disinteresse sulle sorti delle proprie economie (azzarderei tessuto sociale) sta nella sanzione compulsiva (che comunque parte ed è già partita).
Poi c'è un discorso di grandi aziende e piccole imprese.
L'olanda (mi pare, bottegai per definizione) si oppone al cap al prezzo del gas (i cui meccanismi di formazione, dopo la pandemia sono ormai "ex").
E' un doppio casino frutto di una unione solo finanziaria (€) in cui mette bocca, sempre, mamma USA (che la UE non l'ha mai voluta).
 
Non conosco la situazione specifica quindi potrei direi sciocchezze e me ne scuso, però se un’Azienda chiude dopo qualche mese di un contesto difficile probabilmente c’erano dei problemi a monte. E lo dico dopo aver la lavorato tanti anni a contatto con tante Aziende italiane.
Trovo un po’ superficiale un titolo come quello postato nell’altro thread,dove molti utenti mi sembrano anche piuttosto schierati.
Poi è vero che veniamo dal Covid ma quello di Colussi non mi sembra un business che sia stato particolarmente toccato.
Certo la situazione attuale non è facile e se ne può discutere a lungo, non ho risposte e men che meno giuste, ma le banalizzazioni come quella di quel titolo non aiutano comunque.

Impossibilità di competere non basta? Purtroppo moltissimi politici italiani ancora non si rendono conto di che effetti devastanti avrà il rincaro dei prezzi dell'energia sull'economia italiana. Quando parlano di condizionatori spenti o qualche grado in meno nei termosifoni mi sembrano tutti dei deficienti totali.
Qui ci sarà una parte del mondo che avrà accesso ad energia a prezzi 'normali' o comunque aumenti contenuti.
Un'altra parte che continuerà a vedere questi aumenti del 400-500% a lungo. E questi aumenti per molti non sono sostenibili in nessun modo.
Forni (industria dolciaria), altiforni (produzione acciaio), fabbriche ad alto consumo energetico sono già OGGI in crisi drammatica.
Qui paradossalmente si rischia che ci sia una fortissima contrazione della domanda (e quindi comunque una effettiva minore necessità di gas) proprio per la chiusura massiccia di aziende e quindi minor consumo di energia e gas.
Ma questo porterà disoccupazione, ulteriori dipendenze dall'estero (che si prenderanno le posizioni lasciate dagli stabilimenti italiani che chiudono...).
A me sembra addirittura ultra-ottimista il target del governo del 3.1% (tagliato quasi a metà ieri) per il PIL...
Draghi si sta rivelando una enorme delusione. Un economista della sua portata sa benissimo quello che sta succedendo e non può metterla sullo scherzo.
 
Continuare a 'pompare' acqua sugli effetti negativi delle sanzioni sull'Italia è il gioco di alcuni politici con evidenti ragioni elettorali.
Vedasi il colpo basso di Conte che va a contrapporre i costi dell'armamento ai costi degli aiuti sociali (tra l'altro spesso goduti abusivamente da molti in Italia).
E' ovvio che si acquisisce consenso popolare a basso costo, ma non a caso na costituisce materia di consultazione popolare, così come non dovrevvero esserlo le scelte di politica energetica. Paesi più seri del nostro, come la Francia, si guardarono bene dal proporre referendum sul nucleare la mattina dopo Chernobil......
deve pagare il reddito di cittadinanza a mafiosi, fancazzisti, divanisti....
 
Mi spiego meglio.
La divisione sta nel "tu vuoi sanzionare quello, io no".
Il disinteresse sulle sorti delle proprie economie (azzarderei tessuto sociale) sta nella sanzione compulsiva (che comunque parte ed è già partita).
Poi c'è un discorso di grandi aziende e piccole imprese.
L'olanda (mi pare, bottegai per definizione) si oppone al cap al prezzo del gas (i cui meccanismi di formazione, dopo la pandemia sono ormai "ex").
E' un doppio casino frutto di una unione solo finanziaria (€) in cui mette bocca, sempre, mamma USA.
La divisione sta nel "tu vuoi sanzionare quello, io no" : è vero, ma anche lapalissiano. Le nazioni non sono tutte uguali (e ripeto, sono 27), mi sembra ovvio che quando c'è da decidere una sanzione non ci sia l'unanimità e si discute.
Poi c'è un discorso di grandi aziende e piccole imprese. : questo è un punto interessante. Per me questa volta, rispetto al 2014, c'è più consapevolezza anche di questo. Infatti l'altra volta sono state penalizzate soprattutto aziende medio piccole del made in italy, mentre adesso con queste sanzioni pesanti anche le grosse aziende fanno fatica ad aggirarle e sono costrette ad andare via. E anche questo per me è un grande risultato.
 
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