A me preoccupa che si pensi (e si faccia pensare all'opinione pubblica bovina che vede in Draghi un profeta) anche solo lontanamente che l'effetto della chiusura del gas russo sia 'solo' chiudere i condizionatori. Quello dei condizionatori è un discorso ridicolo. Draghi deve guardare la realtà produttiva del paese.
Ecco cosa dice Confindustria per i prossimi TRE MESI (non tre anni), e confindustria ha il reale polso della situazione:
"Abbiamo chiesto agli imprenditori se, in presenza di queste tensioni, avessero già dovuto ridurre la produzione e il 16,4% ha risposto che l’ha già ridotta. La quota sale al 22% fra le aziende dei settori energivori. Non solo: alla domanda “fino a quando pensa di mantenere gli attuali livelli produttivi?”, il 35,6% ha dichiarato che entro tre mesi sarà costretto a tagliare la produzione. Ciò significa che a giugno potremmo trovarci con quasi un’impresa su due del nostro campione che avrà ridotto le sue capacità produttive. E’ una prospettiva molto grave, che peserà molto sull’andamento del Pil.
E se proiettassimo questi dati a livello nazionale?
Possiamo stimare che il 30-40% delle imprese italiane dovrà ridurre la produzione."