Certificati di investimento - Cap. 5 (57 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

NoWay

It's time to play the game
dai su non esageriamo, credo si sia capito quello che dico, di sicuro non riesco io ad esprimermi bene, ma io sinteticamente non vedo il catastrofismo paventato e la fine del mondo che solo qualche settimana/mese fa era alle porte secondo opinione diffusa. Ma potrei mai dire che siamo in un boom economico? dico che ci sono molte cose che contrariamente a quanto raccontato o atteso vanno meglio e ottengono buoni risultati, altre cose vanno meno bene. Per me vivremo una fase di non espansione, ricordiamo che crescere dello 0,4 è sempre crescere, per poi con il normalizzarsi delle catene del valore e della migliore autonomia energetica dell'Europa, lo scenario cambierà nuovamente in realmente positivo. Che poi le borse con scenario positivo scendono e con quello negativo salgono è tutta un'altra storia e lo stiamo anche vivendo un po. Good news in America equivale a un -2% in borsa.


capisco che chi soffre non è tra questi, ma la crescita è impressionante e almeno a guardare questa valanga di cittadini (popolazione) che si riversa ovunque, montagne, città, terme, agriturismi, spendendo e consumando, rendendo quasi impossibile trovare un posto libero, un po fa pensare. E comunque fa piacere e mette buon umore.

Boh...
 

Luca_niubbo

Forumer storico
:eek:...

" "La madre di tutte le crisi del debito stagflazionistiche può essere rimandata, non evitata", chiosa Roubini su Project Syndacate. "

beh, da qua al 2100 credo ci siano molte probabilità che accadrà :D

Questo fenomeno sarà diventato minimo assessore ..

Vedi l'allegato 692878

non pensi possa essere fake?
 

NoWay

It's time to play the game
non pensi possa essere fake?

Se ti riferisci a Roubini, è famoso per certe sue "teorie". Poi che ci azzecchi o meno, io spero di no...


Da Wikipedia...

Roubini è noto per le sue previsioni di crisi finanziaria mondiale, al FMI nel 2006, dove fu accolto con scetticismo: uno dei commissari faceva anche notare la mancanza di modelli matematici a sostegno.[3] Ma nel 2008, con il manifestarsi della crisi economica mondiale, molte delle sue previsioni si sono avverate.[4] Ha ricevuto inviti a parlare di fronte a organismi importanti come il Congresso degli Stati Uniti e il Council on Foreign Relations. Fino a ottobre 2008, rimane pessimista sul futuro economico degli Stati Uniti.[2] Ha detto che "gli americani hanno un sistema finanziario subprime, non un mercato mutuale".[2] Non crede che gli Stati Uniti stiano per entrare nella prossima Grande depressione, ma ha detto che questa sarà la peggiore recessione della storia dopo quella del 1929.[2] Ha chiarito che il suo pessimismo è focalizzato sul breve termine piuttosto che sul medio o lungo corso.[5]

Negli anni novanta, Roubini studiò il collasso delle economie emergenti, facendo uso di un approccio storico supportato dalla sua comprensione dei modelli teorici. Giunse così alla conclusione che un comune denominatore di quelle crisi era costituito dal notevole disavanzo delle partite correnti, finanziato dal debito estero. Roubini teorizzò che gli Stati Uniti sarebbero stati il prossimo paese a soffrirne, e nel 2004 iniziò a scrivere di un possibile, futuro collasso.[2]
 

Luca_niubbo

Forumer storico
Se ti riferisci a Roubini, è famoso per certe sue "teorie". Poi che ci azzecchi o meno, io spero di no...


Da Wikipedia...

Roubini è noto per le sue previsioni di crisi finanziaria mondiale, al FMI nel 2006, dove fu accolto con scetticismo: uno dei commissari faceva anche notare la mancanza di modelli matematici a sostegno.[3] Ma nel 2008, con il manifestarsi della crisi economica mondiale, molte delle sue previsioni si sono avverate.[4] Ha ricevuto inviti a parlare di fronte a organismi importanti come il Congresso degli Stati Uniti e il Council on Foreign Relations. Fino a ottobre 2008, rimane pessimista sul futuro economico degli Stati Uniti.[2] Ha detto che "gli americani hanno un sistema finanziario subprime, non un mercato mutuale".[2] Non crede che gli Stati Uniti stiano per entrare nella prossima Grande depressione, ma ha detto che questa sarà la peggiore recessione della storia dopo quella del 1929.[2] Ha chiarito che il suo pessimismo è focalizzato sul breve termine piuttosto che sul medio o lungo corso.[5]

Negli anni novanta, Roubini studiò il collasso delle economie emergenti, facendo uso di un approccio storico supportato dalla sua comprensione dei modelli teorici. Giunse così alla conclusione che un comune denominatore di quelle crisi era costituito dal notevole disavanzo delle partite correnti, finanziato dal debito estero. Roubini teorizzò che gli Stati Uniti sarebbero stati il prossimo paese a soffrirne, e nel 2004 iniziò a scrivere di un possibile, futuro collasso.[2]

nono, mi riferivo alla foto sull'"imperatore Adriano" :)

Roubini può pure prenderci, è che a me fanno un po' ridere le previsioni del tipo "prima o poi"...
 

sterubb

Forumer storico
Molto :ot:, ma ne avete discusso a lungo...




E adesso tutti quelli che erano indignati per i 5.000 di Giorgina & Co.?
Maurizio per favore non cadere in commenti degni della prima pagina della Verità o di Libero, dai...In Germania non c'è tetto al contante forse perchè l'evasione è 1/10 di quella italiana? Negli ultimi giorni ho letto (sul Corriere e su Repubblica che ho il vizio di leggere da 20 anni, non sulla Verità & Co...) 2 articoli: nel primo il giornalista raccontava di una vacanza di 2 settimane in Svezia (nelle isole minori per lo più, non a Stoccolma) nel secondo della vita a Londra...in entrambi i casi sottolineavano la difficoltà assoluta di spendere il contante, dalla pompa di benzina al bar, e di quanti esercizi commerciali esponevano fuori il cartello "Non si accetta contante!"
I commenti come il tuo legittimano quello pseudo ministro che dirige la Lega e che ha definito chi vuole usare la carte per piccole spese un "rompiscatole". Si vede che il Nord Europa è popolato solo da rompiscatole.
Poi che questo governo debba una "mancetta" elettorale a tutti i suoi elettori che da sempre sguazzano nel contante/nero/evasione/riciclaggio ecc è inevitabile e non sorprende...usare la sentenza europea per giustificare questa cosa è ridicolo...
 

giancarlo22

Forumer storico

capisco che chi soffre non è tra questi, ma la crescita è impressionante e almeno a guardare questa valanga di cittadini (popolazione) che si riversa ovunque, montagne, città, terme, agriturismi, spendendo e consumando, rendendo quasi impossibile trovare un posto libero, un po fa pensare. E comunque fa piacere e mette buon umore.

Le immagini turistiche di questi giorni sono in plateale contraddizione con le denunce fiscali degli italiani, oltre la metà meno di 15.000 euro annui.....
 

giancarlo22

Forumer storico
Maurizio per favore non cadere in commenti degni della prima pagina della Verità o di Libero, dai...In Germania non c'è tetto al contante forse perchè l'evasione è 1/10 di quella italiana? Negli ultimi giorni ho letto (sul Corriere e su Repubblica che ho il vizio di leggere da 20 anni, non sulla Verità & Co...) 2 articoli: nel primo il giornalista raccontava di una vacanza di 2 settimane in Svezia (nelle isole minori per lo più, non a Stoccolma) nel secondo della vita a Londra...in entrambi i casi sottolineavano la difficoltà assoluta di spendere il contante, dalla pompa di benzina al bar, e di quanti esercizi commerciali esponevano fuori il cartello "Non si accetta contante!"
I commenti come il tuo legittimano quello pseudo ministro che dirige la Lega e che ha definito chi vuole usare la carte per piccole spese un "rompiscatole". Si vede che il Nord Europa è popolato solo da rompiscatole.
Poi che questo governo debba una "mancetta" elettorale a tutti i suoi elettori che da sempre sguazzano nel contante/nero/evasione/riciclaggio ecc è inevitabile e non sorprende...usare la sentenza europea per giustificare questa cosa è ridicolo...

C'è uno strato diffuso tra i commercianti (specie i piccoli e in provincia) che non vogliono i POS perché temono la tracciatura, visto che denunciano fiscalmente redditi da fame..... e alcuni partiti al Governo li sostengono sfacciatamente !!!
 

Fabrib

Forumer storico
Le immagini turistiche di questi giorni sono in plateale contraddizione con le denunce fiscali degli italiani, oltre la metà meno di 15.000 euro annui.....
Ci sono 5 milioni di italiani che pagando le tasse e si caricano sulle spalle lo Stato.
Hanno redditi superiori a 35 mila euro lordi l'anno, sono appena il 13% della platea totale dei contribuenti ma pagano in complesso il 59,95% dell'Irpef. Su 59.641.488 cittadini residenti in Italia all'1 gennaio 2020 - segnala la nona indagine conoscitiva su spesa pubblica ed entrate realizzata da Cida e Itinerari previdenziali presentata ieri al Cnel - sono stati in tutto 41.180.529 quelli che hanno presentato una dichiarazione dei redditi nel 2021. A versare almeno 1 euro di Irpef sono stati però solo 30.327.388 residenti, vale a dire poco più della metà degli italiani, e soprattutto il valore più basso dal 2008 ad oggi.
Il 79,2% degli italiani dichiara redditi fino a 29 mila euro e corrisponde solo il 27,57% di tutta l'Irpef, e quindi un'imposta neppure sufficiente a coprire la spesa per le principali funzioni di welfare del Paese. Nel 2020 sono stati infatti necessari 122,72 miliardi per la spesa sanitaria, 144,76 per l'assistenza sociale e altri 11,3 per il welfare degli enti locali.
Un conto totale di 278,78 miliardi che viene finanziato attingendo fiscalità generale.
Il totale dei redditi dichiarati nel 2021 ai fini Irpef è ammontato a 865,07 miliardi, con un gettito di 164, 36 miliardi (147,38 per l'Irpef ordinaria; 11,99 per l'addizionale regionale e 4,99 per l'addizionale comunale), in calo del 4,75% rispetto al 2019.
«C'è una differenza tra le classi - spiega il presidente del Centro studi Itinerari Previdenziali Alberto Brambilla - troppo marcata e destinata ad acuirsi per effetto dei recenti provvedimenti che aumentano importo e platea dei destinatari di bonus e agevolazioni varie. Giusto aiutare chi ha bisogno ma i nostri decisori politici tendono a trascurare come queste percentuali dipendano in buona parte da economia sommersa, evasione fiscale e assenza di controlli adeguati, per le quali primeggiamo in Europa: è davvero credibile che oltre la metà degli italiani viva con meno di 10 mila euro lordi l'anno».
Tra i falsi miti sfatati dalla ricerca c'è di riflesso anche quello dell'oppressione fiscale, che vuole (tutti) i cittadini tartassati dal fisco e penalizzati delle eccessive imposte. Solo per pagare la spesa sanitaria, per i primi 2 scaglioni di reddito fino a 15 mila euro, la differenza tra l'Irpef versata e il costo della sanità ammonta a 51,817 miliardi, differenza che sale a 58,2 miliardi sommando i redditi da 15 a 20 mila euro.
Considerando anche spesa assistenziale e welfare degli enti locali, la redistribuzione totale è pari a 219 miliardi su circa 555 di entrate, al netto dei contributi sociali. In pratica, viene redistribuito il 40% di tutte le entrate e quasi il 100% delle imposte dirette, che va totalmente a beneficio del 58% di popolazione (corrispondente a quanti dichiarano fino 20 mila euro) e, in parte, al restante 28,96% (corrispondente ai dichiaranti tra 20 e 35 mila euro). Poco nulla invece al 12,99% dei paganti.
«Un costante trasferimento di ricchezza, sotto forma di servizi gratuiti di cui quest' enorme platea di beneficiari non si rende neppure conto - previsa Brambilla - davanti alle ripetute promesse di nuove elargizioni da parte della politica e alla continua minaccia di abolizione delle tax expenditures per i redditi sopra i 35 mila euro trascurati persino dal virtuoso governo Draghi». Redditi, peraltro lordi, e non certo da «ricchi», spiega l'esperto, che scontano però l'italico paradosso secondo il quale più tasse si pagano e meno servizi si ricevono: una progressività «occulta e pericolosa» viene definita, che «penalizza quanti contribuiscono regolarmente e incentiva i cittadini a evadere o dichiarare meno così da non rinunciare a prestazioni sociali e agevolazioni».
Per il presidente della Confederazione dei dirigenti d'azienda Stefano Cuzzilla «siamo ormai di fronte a paradossi inaccettabili. I nostri dati descrivono una società in cui le retribuzioni non crescono e sempre meno lavoratori sostengono il peso crescente della pressione fiscale. Il fatto che i lavoratori con redditi superiori a 35 mila euro lordi siano appena il 13% apre a un'unica alternativa: o stiamo scivolando verso un impoverimento generale non adeguato a una potenza industriale oppure in questo Paese c'è un sommerso enorme. Di fatto, stiamo continuando a favorire gli evasori».
Col risultato di danneggiare che onestamente continua a contribuire al welfare e alla solidità dei conti pubblici e che, negli ultimi decenni, è stato costantemente penalizzato da blocchi della perequazione, rivalutazioni parziali e contributi di solidarietà, perdendo potere d'acquisto. «E dopo il danno, c'è anche la beffa - conclude Cuzzilla - per chi dalla manovra vedrà tagliato l'adeguamento della pensione e poi non potrà accedere, dato il tetto previsto, a Quota 103 che è finanziata proprio da quei tagli».

La Stampa/Baroni
 
Stato
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