Secondo gli esperti di JPMorgan, i dati odierni sull'inflazione statunitense per novembre potrebbero innescare un balzo del +10% dell'S&P500 se il ritmo sarà ben al di sotto delle aspettative, poiché gli investitori sono posizionati in modo difensivo.
Il consenso è che gli aumenti dei prezzi si siano raffreddati abbastanza da giustificare un aumento più contenuto della Fed nel meeting di domani.
La crescita del CPI dovrebbe rallentare a +0,3% su base mensile e a +7,3% su base annua, da +0,4% e da +7,7% di ottobre.
A livello di asset allocation, JPMorgan ha ridotto la sua raccomandazione sulla borsa statunitense per il 2023, valutando i titoli come "moderato sottopeso" rispetto al precedente "sovrappeso".
Gli strateghi della banca americana, guidati da Marko Kolanovic, hanno anche ridotto l'esposizione al rischio nelle Materie Prime (Commodity), aumentando al contempo l'allocazione nelle Obbligazioni Societarie (Corporate Bonds) e nella Liquidità.
"La nostra opinione è che nel 2023 potrebbe verificarsi una fase di debolezza del mercato e dell'economia causata dell'eccessiva stretta della banca centrale, con l'Europa prima e gli Stati Uniti a seguire nel prossimo anno".