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Novo Nordisk taglia ancora la guidance: quarta delusione del 2025
Brutto colpo per gli investitori di Novo Nordisk: la casa farmaceutica danese ha
tagliato per la quarta volta quest’anno le
stime sui ricavi e sull’utile operativo, deludendo un mercato già nervoso per la concorrenza crescente di Eli Lilly.
Nel terzo trimestre 2025, Novo ha registrato:
Vendite per 74,98 miliardi di corone danesi (≈10 mld €), +5% ma sotto le attese (76,72 mld);
Utile operativo in calo del 30% a 23,68 mld;
Utile netto -27% a 20 mld.
Le vendite di
Wegovy (farmaco anti-obesità di punta)
crescono del 18%, ma anche qui deludono le stime.
La nuova
guidance parla di:
Ricavi +11% (contro +14% precedente);
Utile operativo +7% (contro +10%).
A inizio anno, l’azienda prevedeva rispettivamente +24% e +27%.

Sul fronte strategico,
il nuovo CEO Mike Doustdar tenta di
ristrutturare l’azienda:
Taglio dell’11% della forza lavoro;
Offerta da ~10 miliardi di dollari per
acquisire Metsera, startup specializzata nei trattamenti per l’obesità.
L’obiettivo è contrastare la
pressione competitiva di Eli Lilly, che sta guadagnando terreno con risultati clinici migliori e maggiore capacità produttiva.
Intanto prosegue la battaglia legale con Pfizer per Metsera:
Novo ha superato l’offerta di Pfizer (9 vs 7,3 mld $), ma il colosso americano ha reagito trascinando la
questione in tribunale. Il giudice ha scelto di non intervenire: deciderà il mercato.
Dietro la disputa c’è un settore potenzialmente da 150 miliardi di dollari entro il prossimo decennio.

Infine, si parla di
nuovi accordi con la Casa Bianca: Novo ed Eli Lilly sarebbero vicine a un’
intesa con l’amministrazione Trump per garantire l’accesso dei farmaci per la perdita di peso al programma Medicare, in cambio di un forte ribasso dei prezzi (149 $/mese contro i valori attuali molto più alti).
Un passo che
potrebbe aprire le porte a milioni di nuovi pazienti americani, ma riducendo sensibilmente i margini.

Le azioni Novo Nordisk hanno
perso oltre il 50% da inizio anno, con Jefferies che ha tagliato il rating a underperform.
Il titolo, simbolo dell’euforia “anti-obesità” del 2023-2024, oggi è alle prese con la realtà:
crescita rallentata, margini sotto pressione e concorrenza spietata.