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Forumer storico
Una soluzione industriale per Tim che non comporti il sacrificio della rete: è questo il punto forte della proposta di Vivendi al governo. Il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti e il capo di gabinetto del governo Meloni Gaetano Caputi l’hanno ascoltata direttamente dal presidente Yannick Bollorè e dall’ad Arnaud de Puyfontaine, nell’incontro di giovedì scorso richiesto dal primo socio di Tim e definito da più fonti «costruttivo e cordiale».
Una strategia che per i francesi è nel miglior interesse dei soci, dell’azienda e dell’Italia, ma che è evidentemente incompatibile con l’offerta su Netco in arrivo dal fondo Kkr con il sostegno del Tesoro. Giorgetti, dopo aver ascoltato la proposta di Vivendi, che esclude un aumento di capitale ma che passerebbe da un nuovo cambio di management, si è riservato di approfondire la questione.
Il Mef non avrebbe ancora preso una decisione, ma darà una risposta ai francesi nei prossimi giorni. Né Tim né Kkr sono state informate di quanto emerso dall’incontro.
Tim avrebbe raccolto tre pareri legali, tra cui quello dell’avvocato Andrea Zoppini, secondo cui il cda è sovrano perché la vendita della rete non incide sull’oggetto sociale. La tesi è contestata da altrettanti pareri legal i raccolti da Vivendi, tra cui uno dello studio di Mario Notari e di Chiomenti.
Una strategia che per i francesi è nel miglior interesse dei soci, dell’azienda e dell’Italia, ma che è evidentemente incompatibile con l’offerta su Netco in arrivo dal fondo Kkr con il sostegno del Tesoro. Giorgetti, dopo aver ascoltato la proposta di Vivendi, che esclude un aumento di capitale ma che passerebbe da un nuovo cambio di management, si è riservato di approfondire la questione.
Il Mef non avrebbe ancora preso una decisione, ma darà una risposta ai francesi nei prossimi giorni. Né Tim né Kkr sono state informate di quanto emerso dall’incontro.
Tim avrebbe raccolto tre pareri legali, tra cui quello dell’avvocato Andrea Zoppini, secondo cui il cda è sovrano perché la vendita della rete non incide sull’oggetto sociale. La tesi è contestata da altrettanti pareri legal i raccolti da Vivendi, tra cui uno dello studio di Mario Notari e di Chiomenti.