Certificati di investimento - Capitolo 6 (37 lettori)

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NoWay

It's time to play the game


Ma allora anche nella stanza dei bottoni c'è qualcuno che non vive su Plutone...
 

Fedex71

Forumer storico
Io avevo comprato 2 etf su oro e argento qualche anno fa ma piu' o meno negli stessi giorni.Con l'oro sono in guadagno del 37% e con l'argento perdo il 7%.Come mai l'argento secondo te ha fatto molto peggio dell'oro e al momento tra i 2 preferisci oro o argento che vista la sottoperformance degli ultimi anni potrebbe riprendersi rispetto all'oro?
Ti rispondo volentieri (e poi chiudo OT, ma per approfondimenti rimango a disposizione per chi vuole in privato, dato che è il settore, i metalli preziosi, di cui mi occupo da decenni):
- l'argento, da sempre, è più speculativo e considerato maggiormente come metallo ad uso industriale che come riserva di valore; quindi negli ultimi decenni ha "perso valore" nel confronto con l'oro; il suo mercato è un ottavo di quello dell'oro (e ciò è un freno alle quotazioni), e si stima anche qui che, a questi prezzi, vi sia quantità estraibile per non più di 20/25 anni. Poi il prezzo deve salire per rendere economico altre estrazioni.
- aggiungo però che l'argento negli anni settanta in pochi anni è schizzato da 1,29 dollari all'oncia al record storico di 52,50 dollari all'oncia del 1980; oggi l'argento è nettamente sottovalutato (non lo dico io, ma le statistiche); oggi quota 21,63 dollari all'oncia; quale altro bene quota in modo nettamente così basso rispetto al 1980? Nessuno...anche se c'è da dire che nel 1980 era in bolla, ma ora credo che la bolla in 43 anni sia stata smaltita....
- l'argento, a mio parere, è destinato, nel lungo periodo, a sovraperformare la quotazione dell'oro: ha un uso industriale sempre crescente ed è il miglior conduttore elettrico che vi sia tra gli elementi; l'oro resiste e viene riutilizzato, l'argento in gran parte degli usi industriali viene gettato via.
- in questo momento il rapporto oro/argento (numero di oncie d'argento necessarie per acquistare un'oncia d'oro) è 85, quasi a livello record; ciò indica la netta sottovalutazione dell'argento nei confronti dell'oro.
Tutto ciò non vuole essere una sollecitazione all'acquisto, ci mancherebbe, ma solo spunti per una lucida riflessione.
Ritengo che una corretta diversificazione possa contenere nei portafogli fino al 10% di oro, e fino al 5% di argento, da mantenere per il lungo periodo: non è scritto da nessuna parte dove andranno le quotazioni future, nè quanta volatilità vi sarà, quindi è sempre preferibile il modello "pac".
Spero di averti dato qualche info aggiuntiva. Un caro saluto.
 

Jsvmax79

Forumer storico
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NoWay

It's time to play the game
Crozza: “A un certo punto smettiamo, giustamente, di comperare il gas dai russi perché Putin è un criminale. Bene… giusto! E ci siamo domandati: dove lo prendiamo ora il gas? Dall’Algeria…fantastico! Solo che l’Algeria è stato il primo paese ad applaudire Hamas. E quindi? Ora da chi andiamo a prenderlo? Io adesso mi rivolgo ai tre Dii, a tutti e tre per par condicio. Dii… ma perché, su questo pianeta avete dato il gas solo agli stronzi?”.
 

Fabrib

Forumer storico
Purtroppo sono molti gli indicatori in cui l’Italia finisce agli ultimi posti tra i Paesi dell’Unione Europea, in alcuni casi siamo esattamente ventisettesimi su ventisette, venendo superati anche da tutti gli Stati membri dell’Est, ma forse i più significativi sono quelli che riguardano il mercato del lavoro. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni il tasso di occupazione italiano, del 61,5 per cento, rimane basso rispetto a quello dei nostri vicini. Uno dei pochi dati positivi in questo ambito è sempre stato quello relativo agli immigrati: tra loro la percentuale di quanti hanno un lavoro è sempre stata superiore o molto vicina alla media nazionale, al contrario di quel che accade altrove.
Naturalmente a incidere è anche la necessità di sbarcare il lunario di chi arriva dall’estero e non ha alcun paracadute, nessuna rete familiare, nonché la continua ricerca di un basso costo del lavoro nei settori più poveri, quelli, non a caso, affollati da immigrati senza competenze specifiche. Tuttavia è innegabilmente vantaggioso per tutti che il loro tasso di occupazione sia elevato.
Le cose cambiano, però, nel caso dei figli di tali immigrati. Questo è il dato più negativo di tutti, e sta emergendo solo ora che coloro che sono nati dagli stranieri negli ultimi decenni stanno giungendo in età lavorativa. Il tasso di occupazione di quanti hanno un genitore straniero è solo del 45,3 per cento, il più basso d’Europa dopo quello greco, quello di chi li ha entrambi stranieri, però, scende a un misero 23,7 per cento, il minore in assoluto nella Ue.
A essere particolarmente inquietante è la differenza tra la seconda generazione e la prima. Mediamente nella Ue si passa da un tasso di occupazione del 72,1 per cento per i nativi con genitori nativi a uno del 67,6 per cento per gli stranieri nati all’estero a uno, infine, del 62,6 per cento per i figli di questi ultimi. Non sono differenze enormi, un chiaro esempio è la Germania, dove le persone di seconda generazione, nate da immigrati, hanno un lavoro nel 70,1 per cento dei casi. In Italia cambia tutto, il 70,1 per cento tedesco diventa il 23,7 per cento, un tasso di occupazione 2,7 volte più basso di quello degli altri, che siano italiani di origine o stranieri di prima generazione, che è saldamente superiore al sessanta per cento.

"Siamo solo noi".
 
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