NoWay
It's time to play the game
(Reuters) - Il vicepresidente per la supervisione della Federal Reserve, Michael Barr, ha presentato un importante piano che prevede di ampliare i requisiti patrimoniali delle maggiori banche del Paese, sostenendo che i recenti fallimenti bancari hanno sottolineato la necessità per le autorità di regolamentazione di rafforzare la resilienza del sistema.
In un discorso molto atteso, Barr ha detto che intende perseguire molteplici iniziative di regolamentazione che obblighino le banche più grandi a detenere maggiori riserve e a soddisfare requisiti di vigilanza più severi.
"Gli eventi degli ultimi mesi hanno solo rafforzato la necessità di avere umiltà e scetticismo, e di un approccio che renda le banche resilienti sia rispetto ai rischi noti che a quelli imprevisti", si legge in commenti preparati in cui si ricordano il fallimento di Silicon Valley Bank e di altri due istituti di credito all'inizio dell'anno.
Barr ha chiarito di non avere intenzione di rivedere il quadro patrimoniale delle banche statunitensi, ma di volerlo sviluppare in vari modi, tra cui la piena attuazione di un accordo internazionale sul capitale delle banche e l'aumento degli "stress test" annuali sulla salute delle banche.
Barr intende inoltre applicare regole patrimoniali più severe per le banche con un patrimonio superiore a 100 miliardi di dollari e ampliare il gruppo di istituti che dovranno conformarsi a tali norme, mentre non intende allentare le attuali regole patrimoniali per le banche sistemiche a livello globale, come richiesto dal settore.
Il vicepresidente per la supervisione ha affermato che la maggior parte delle banche ha già capitale sufficiente per soddisfare i nuovi standard da lui previsti, mentre gli istituti che devono aumentare il capitale sarebbero in grado di farlo con meno di due anni di utili non distribuiti, mantenendo i dividendi per gli investitori.
In un discorso molto atteso, Barr ha detto che intende perseguire molteplici iniziative di regolamentazione che obblighino le banche più grandi a detenere maggiori riserve e a soddisfare requisiti di vigilanza più severi.
"Gli eventi degli ultimi mesi hanno solo rafforzato la necessità di avere umiltà e scetticismo, e di un approccio che renda le banche resilienti sia rispetto ai rischi noti che a quelli imprevisti", si legge in commenti preparati in cui si ricordano il fallimento di Silicon Valley Bank e di altri due istituti di credito all'inizio dell'anno.
Barr ha chiarito di non avere intenzione di rivedere il quadro patrimoniale delle banche statunitensi, ma di volerlo sviluppare in vari modi, tra cui la piena attuazione di un accordo internazionale sul capitale delle banche e l'aumento degli "stress test" annuali sulla salute delle banche.
Barr intende inoltre applicare regole patrimoniali più severe per le banche con un patrimonio superiore a 100 miliardi di dollari e ampliare il gruppo di istituti che dovranno conformarsi a tali norme, mentre non intende allentare le attuali regole patrimoniali per le banche sistemiche a livello globale, come richiesto dal settore.
Il vicepresidente per la supervisione ha affermato che la maggior parte delle banche ha già capitale sufficiente per soddisfare i nuovi standard da lui previsti, mentre gli istituti che devono aumentare il capitale sarebbero in grado di farlo con meno di due anni di utili non distribuiti, mantenendo i dividendi per gli investitori.