skolem
Listino e panino
Concordo sulla questione diversificazione.Prendo spunto da questo ennesimo crollo, per riflettere, e forse ci sono arrivato tardi, che stare a mercato è implicitamente rischioso, si è sempre esposti a rischio (che può essere definito altamente probabile) e lo stesso è direttamente proporzionale con il tempo in cui stai a mercato. È inevitabile che un numero X di titolo in un certo lasso di tempo subiranno perdite considerevoli per non dire di default.
Chiaramente più titoli si posseggono e più alta è la probabilità che uno di questi possa essere uno degli X titoli che andranno male. Quindi diversificare è un bene o un male? Dipende, se punti tutto su un titolo e quello va male, sei fottuto, se punti su tanti e uno di questi va male puoi assorbire il colpo. Ma per i certificati questo discorso vale? Secondo me è diverso, perchè se gai 10 certificati acquistati sulla pari che danno un rendimento annuo tra il 6 e il 9%, basta anche un solo ctf che ti esplode in mano per mangiarsi quasi interamente il rendimento di tutti gli altri perchè perdi quasi completamente il capitale, mentre negli altri certificati stai prendendo degli “interessi”.
Insomma sto pensando di modificare sempre di più l’approccio e puntare in primis su ctf su indici e in secondo luogo ad operazioni sicuramente di breve durata limitando la diversità di sottostanti puntando quasi esclusivamente su tutoli “teoricamente” e storicamente solidi.
Aggiungo che va anche valutato bene il rischio liquidità degli strumenti certificati, che diventa critico quando un sottostante crolla all'improvviso. Questo rischio è accettabile solo se sufficientemente remunerato. Gli attuali rendimenti lo sono? Io mi sto molto ricredendo sulla convenienza dei certificati, proprio perché i rischi per me sono troppo alti per quello che rendono.