Certificati di investimento - Capitolo 8

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Volkswagen Q3 24 Earnings:
- Operating Profit EU2.86B (est EU3.89B)
- Rev EU78.48B (est EU76.66B)
- Still Sees FY Auto Cash Flow About EU2B (est 3.05B)
- Sees FY Vehicle Deliveries 9M Units, Saw 9M (est 9.17M)
 
Volkswagen: ecco perché la crisi è un campanello d'allarme per Bce e Ue (MF)

Testo:
ROMA (MF-NW)--La crisi di Volkswagen suona come un campanello d'allarme per Bce ed Europa. La casa automobilistica tedesca vuole chiudere tre stabilimenti in Germania e tagliare gli stipendi del 10% a causa della bassa domanda interna e della perdite di quote di mercato nel mercato cinese. Audi (gruppo Vw) ha annunciato tagli per 2.500 posti e ieri la chiusura della fabbrica di auto elettriche a Bruxelles. è un caso significativo perchè si tratta della prima azienda del primo Paese dell'Eurozona.

Quali sono i segnali per l'intera area? Per quanto riguarda la Bce, scrive MF-Milano Finanza, appaiono sempre piè limitati i rischi di inflazione legati ai salari. Francoforte è stata a lungo cauta sui tagli dei tassi per i timori di nuovi aumenti del carovita legati al rialzo degli stipendi. Le stime Bce sull'aumento dei salari potrebbero essere deluse, con maggiori rischi di un'inflazione sotto il 2%. Già a settembre il carovita nell'Eurozona si è fermato all'1,7%.

La vicenda Volkswagen tuttavia chiama in causa anche le politiche europee. I Paesi Ue (in primis la Germania) hanno puntato sulle esportazioni, invece che sul mercato interno. Ma quando cade il sostegno dell'export, a causa di fattori industriali, economici o geopolitici, la manifattura europea si trova in forte difficoltè. I produttori automotive esteri pesano ora per il 37% del mercato in Cina, rispetto al 64% del 2020. La strada dei dazi non è priva di conseguenze negative. In Europa occorre perciè aumentare domanda interna e investimenti (in particolare su digitale, AI, tecnologie verdi), rafforzando il mercato unico. Le proposte non mancano, come quelle indicate nei rapporti Draghi e Letta.
 
Codardia ?

Stellantis: Elkann scrive alla Camera, non verrò in Parlamento (milanofinanza.it)
Oggi 08:55 - MF-NW
(di Andrea Boeris - milanofinanza.it) MILANO (MF-NW)--Il presidente di Stellantis, John Elkann, non andrà in Parlamento perché non ha nulla di più da dire rispetto al ceo, Carlos Tavares. Lo spiega lo stesso John in una lettera al presidente della commissione Attività Produttive della Camera, Alberto Luigi Gusmeroli, nella quale il capo di Exor ribadisce, però, anche "la disponibilità a un dialogo franco e rispettoso". Nella lettera Elkann sottolinea che "Stellantis prosegue le interlocuzioni con il ministero delle Imprese e del Made in Italy nell'ambito del tavolo di confronto istituito presso il dicastero, in attesa della convocazione ufficiale presso la Presidenza del Consiglio". In particolare, il presidente del gruppo automobilistico cita le "mozioni approvate dalla maggioranza dell'assemblea della Camera dei deputati il 16 ottobre che impegnano il governo a convocare entro la fine dell'anno un tavolo con tutte le parti interessate a Palazzo Chigi". In attesa dell'eventuale tavolo a Palazzo Chigi, "non essendoci aggiornamenti dall'audizione dello scorso venerdì 11 ottobre da Lei stesso presieduta, non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già illustrato dall'amministratore delegato" Carlos Tavares, spiega il presidente di Stellantis, ringraziando il presidente della decima Commissione e i parlamentari "per l'attenzione che stanno dedicando al settore dell'automotive e alle sue evoluzioni in Italia, in Europa e nel mondo". La lettera di Elkann ha subito suscitato reazioni. "Apprendo con sconcerto che il presidente di Stellantis non vorrebbe riferire in Parlamento sulla situazione aziendale", scrive in una nota il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. "Mi auguro che questa posizione possa essere presto chiarita. Scavalcare il Parlamento sarebbe un atto grave". Duro anche il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti: "Riteniamo vergognoso e scandaloso ciò che emerge su John Elkann", le sue parole, "e ci chiediamo come sia possibile che il Parlamento sia ritenuto talmente d'ostacolo da evitare il confronto. Ci aspettiamo immediati chiarimenti".
com/vsi
 
Forse era meglio, per comprendere la vicenda, leggere l'articolo nella sua interezza.

La ricostruzione dell'accaduto​

Il 69enne, difeso dall'avvocata Roberta Minotti, sostiene che durante la fase di preparazione all'operazione da parte dell'anestesista sarebbero stati eseguiti un accesso venoso al braccio sinistro, un accesso alla vena giugulare destra e uno all'arteria radiale destra con agocannula. Come spiegato da Il Giorno, l'ultima operazione avrebbe causato un forte dolore al braccio del paziente, che avrebbe perso i sensi e sarebbe stato trasferito in terapia intensiva. Dato che una presunta lesione dell'arteria gli avrebbe potuto causare un'ischemia, l'umo è stato sottoposto a due interventi chirurgici al braccio e gli sono state amputate tre dita della mano soggette a necrosi. Il 69enne è stato, quindi, trasferito all'ospedale San Gerardo di Monza, che, constatata l’irrimediabilità della situazione clinica del braccio a causa di un processo ischemico irreversibile, il 5 agosto avrebbe proceduto all’amputazione dell’avambraccio.
 
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