Fmi bacchetta l’Italia di Meloni su maxi debito. Basta Superbonus e tagli cuneo fiscale. E in pensione più tardi
di
Laura Naka Antonelli
21 Maggio 2024 13:12
L’Fmi è tornato a lanciare un monito all’Italia, invitando il governo Meloni ad agire in misura più incisiva per ridurre il debito e il deficit del paese, in un momento storico in cui il destino dell’economia mondiale è ostaggio delle tensioni geopolitiche e dei venti di guerra. Venti di guerra che, a dispetto dei processi disinflazionistici in corso che hanno fatto tirare un sospiro di sollievo alle banche centrali, rischiano di innescare nuove fiammate dei prezzi a causa di nuovi shock dell’offerta. E, dunque, di riportare il mondo di nuovo alle prese con la minaccia dell’inflazione, dunque di tassi di interesse più alti e, di conseguenza, di costi di servizio del debito più alti.
I nuovi avvertimenti sono arrivati con la pubblicazione dell’esito della missione in Italia
lanciata dall’Fmi per monitorare le condizioni economiche e finanziarie del paese, effettuata in linea con quanto previsto dall’Articolo IV dello statuto del Fondo Monetario Internazionale. La missione, guidata da Rachel van Elkan, ha visto tra i partecipanti Aleksandra Babii, Aidyn Bibolov, Yan Chen, Gee Hee Hong, e Sylwia Nowak ed è stata lanciata il 6 maggio, giungendo alla sua conclusione ieri, lunedì 20 maggio, giorno in cui l’Fni ha pubblicato le sue conclusioni.
Il quadro emerso è quello di una economia che si è ripresa in modo significativo dalla crisi esplosa nel mondo con la pandemia Covid-19, ma anche di un paese che continua a essere fortemente indebitato e alle prese con conti pubblici che i governi di turno fanno puntualmente fatica a riuscire a risanare. Washington ha puntato il dito contro diverse misure che sono state annunciate nei periodi di crisi e che ora non hanno più ragione di esistere, in quanto “inefficienti e temporanee”, in primis contro il Superbonus, considerato in modo ormai ufficiale alla stregua di una
vera e propria maledizione per il governo Meloni, tanto che di questa misura si è parlato anche degli effetti che rischierebbe di avere sui tassi dei BTP e dunque sullo spread BTP-Bund, per ora sotto controllo.