Val
Torniamo alla LIRA
Le idee, questo è chiaro, non mancano. Nel 2013 la Bill & Melinda Gates Foundation ha lanciato un bando per finanziare una «Nuova generazione di condom». Da allora ha attribuito 100.000 dollari di fondi a 22 prototipi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, dal Sud Africa all’India. Il preservativo del futuro potrebbe essere tra loro. Ma sarà poi tanto diverso da quelli che già conosciamo? Danny Resnic, uno dei primi vincitori del bando Gates, è abituato a questa domanda: «Mi sento spesso dire cose del tipo: “Cosa si potrà mai cambiare nei profilattici?”. La gente non riesce a immaginare nulla di nuovo perché non c’è mai stato niente di nuovo». La sua idea di profilattico del futuro si chiama “Origami Condom”, potrebbe arrivare sul mercato americano già alla fine del 2015 e non somiglia a nessun altro preservativo al mondo. Tanto per cominciare, non si srotola: si apre a fisarmonica. E poi è lubrificato internamente e anziché stringere il pene lo lascia libero di muoversi dentro la membrana in lattice, per riprodurre la sensazione di un coito naturale. Resnic ha in cantiere anche un modello interno, da inserire nella vagina o nell’ano prima del coito. Il 67 per cento delle persone che lo hanno testato, nel 2013, ha dichiarato di preferirlo al classico preservativo maschile.