CI SARANNO SEMPRE DEGLI ESCHIMESI PRONTI A DETTARE LE NORME SU COME SI DEVONo

fatemi capire noi stiamo qui a dire che va tutto male e che bisogna fare qualcosa per il ns paese, poi leggo una notizia del genere e mi viene solo voglia di prendere il primo aereo e scappare da questo schifo di paese.
Regione Lombardia: appena insediata la consigliera Camillo chiede gli arretrati

ROMA – Ore 10, Consiglio Regionale della Lombardia: prende la parola in aula per la prima volta Paola Maria Camillo e subito “batte cassa”, chiedendo che gli siano riconosciuti gli arretrati. nessuno si è alzato dal banco l'ha presa per il collo e l'ha cacciata a calci in chiulo dalla regione:-(



La neo consigliera si è insediata appena un mese fa: ha vinto la battaglia giudiziaria per farsi assegnare il posto di Giorgio Pozzi, suo compagno di partito nel Pdl, che era non candidabile. Il presidente della Regione Formigoni era appena apparso in aula quando Paola Camillo è intervenuta e, d’altra parte, star della giornata al Consiglio era Nicole Minetti, dimissionata recalcitrante.
Proprio seguendo la vicenda Minetti, anche il cronista politico della Stampa Michele Brambilla, si è accorto della richiesta, perlomeno inopportuna se non irrituale, della Camillo. “L’intervento d’esordio è perfettamente in linea con la ritrovata sensibilità della classe politica per i temi del contenimento della spesa, del risparmio, dell’abbandono dei privilegi di casta: chiede che siano corrisposti gli arretrati…”. In effetti, quale prima dei non eletti in Lombardia il posto di Giorgio Pozzi sarebbe dovuto essere suo già dall’11 maggio 2010: Pozzi non aveva titolo, era ineleggibile in quanto presidente della società Nord Energia spa, controllata dalla Regione Lombardia. Ci sono volute diverse sentenze per appurare il fatto, a un certo punto Pozzi ha fatto saltar fuori delle lettere di dimissioni che sono sembrate retrodatate.
Comunque, Paola Camillo avanzerebbe dalla Regione 250 mila euro di arretrati. Niente da dire se non fosse che quei soldi che forse le spettano, sicuramente non li merita se guardiamo al compenso in relazione alle prestazioni svolte: per due anni il consigliere non ha fatto il consigliere, ha fatto altro. Gli arretrati se li faccia risarcire da Pozzi, un nordista “matto come un cavallo, però simpatico”, secondo il rapporto, interecettato telefonicamente, che Nicole Minetti fece a Berlusconi a proposito di una gita a tre con lei, Pozzi e un’amica romena. “Com’è la rumena, presentabile?” chiede Berlusconi: “Fighissima” risponde Nicole, ma questa è un’altra storia.
 
x silpla : :D

NY, apre un salone di coccole a pagamento
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19 luglio, 11:26
 
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ranger tu hai ancora voglia di scherzare:wall::wall: ma ti rendi conto che qui dobbiamo fare una rivoluzione e prendere a calci in kiulo a tutti sti politici di mierda:wall::wall:
 
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ci mancava la ciliegina sulla torta se lo fanno daranno la mazzata finale al paese e dovranno scappare a gambe levate
Estate da incubo? Piano B anti-spread: patrimoniale sopra i 250 mila euro

ROMA – “Non faremo manovre bis” rassicura il ministro dell’Economia. Un livello dello spread tra 450 e 500 punti è impossibile da sostenere per qualsiasi governo, impossibile nel medio-lungo termine, molto difficile nel breve. Tra queste due asserzioni, c’è di mezzo un’estate con uno scenario potenzialmente catastrofico se riferito ai timori di un attacco della speculazione concentrato sull’Italia e del quale è stata ravvisata più di un’avvisaglia. “Estate da incubo”, titola con allarme il quotidiano Libero, “non so se il progetto europeo funzionerà” gli fa assordante eco Angela Merkel da Berlino.
Se i mercati “sottili”, dove pochi mirati spostamenti di risorse possono far saltare il banco, si incaricano di decretare l’insostenibilità dell’Italia a ripagare i debiti, saremmo senza paracadute. Perché per il salva spread denominato Esm, per il quale pure c’è una bozza di accordo, bisogna aspettare settembre e la ratifica della Corte Costituzionale tedesca, mentre l’altro veicolo di salvataggio, l’Efsf, ha finito le munizioni. E il piano B di cui si vocifera e che circola nei piani alti del Palazzo non sarebbe più rinviabile. Piano messo a punto in Europa (eufemismo per non dire Berlino) e concordato con il Fmi: è il debito pubblico monstre il nostro peccato originale, quello va aggredito subito. Quindi: o una botta secca sui patrimoni, o un intervento di correzioni dei conti in corsa con altri tagli e altre tasse. Patrimoniale o manovra bis.

Oscar Giannino, popolare conduttore ed economista-star in procinto di far nascere un movimento d’opinione liberal anti-tasse, dà conto dei piani tedeschi, elaborati dai 5 saggi e da DIW, il secondo istituto economico germanico per autorevolezza dopo l’Ifo (che concorda): l’obiettivo è quello di vincolare l’Italia a un meccanismo straordinario di abbattimento che da sola non è mai riuscita a fare.
Sostiene Giannino che “all’Italia verrebbe destinato un fondo straordinario di redenzione del debito, al quale asservire ogni anno per un decennio una decina di punti di Pil di gettito fiscale tra interessi dovuti sui vecchi titoli e riduzione del loro stock, e una bella patrimoniale sui privati, sia pure gentilmente denominata ‘prestito forzoso’”. Verrebbero colpiti con una tassa una tantum sia i conti che i beni immobiliari (case e terreni) uguali o superiori a 250 mila euro. Cioè il 50% degli italiani. In caso di manovra bis gli interventi di correzione sui conti pubblici con tagli alla spesa e nuove tasse varrebbero 6 miliardi. In aggiunta a una sforbiciata alle agevolazioni fiscali, un capitolo di spesa che vale in totale 260 miliardi che però, per molte ragioni ,è solo parzialmente aggredibile.
 
Dany qualcuno ci sta provando (M5S)....
ma come vedi tutti i media si scagliano contro..
sarà perchè tra le varie proposte ci sia quella di abolire il finanzimento pubblico ai giornali...
sai come si dice.. a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina...
:up:
se torna il Silvio..
di facce non so ma sicuramente ci saranno tette e culi nuovi ...:lol::lol::lol::lol:
:lol::lol::lol::wall::wall::wall:
Hanno anche deciso di spostare il Governo in una nuova città :-o:mmmm::D
 

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centra qualcosa con telecom ... :eek:

ROMA (MF-DJ)--La Commissione europea ha deciso di aprire formalmente la procedura d'infrazione contro l'Italia per le norme varate nel Decreto Semplificazioni in materia di unbundling.

L'apertura della procedura, proposta dal commissario all'Agenda digitale Neelie Kroes, riguarda la norma che impone l'obbligo di fornitura disaggregata per Telecom I. dei servizi di accesso alla rete fissa in rame. La Commissione ritiene che le norme limitino l'autonomia dell'Agcom.

"L'indipendenza del regolatore nazionale e' un principio cardine della normativa europea" spiega Ryan Heath, portavoce del commissario Kroes, ricordando che la direttiva quadro Ue stabilisce che le Autorita' indipendenti non devono prendere istruzioni da nessun organo nel loro esercizio di regolazione del mercato. L'Italia ha ora due mesi di tempo per fornire chiarimenti.
 

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