CI SONO IN GIRO PERSONE MOLTO INTELLIGENTI... MOLTE PER0' SONO ASINTOMATICHE

Gli italiani sono chiusi in casa nelle zone rosse, mentre i migranti africani sbarcano a migliaia:

alla propaganda di Salvini aderisce improvvisamente Di Maio, alimentando così i “rumor” sull’improvvisa precarietà del premier Conte,
spaventato dalle proteste in corso contro il coprifuoco prenatalizio che rischia di stroncare definitivamente un paese il cui debito pubblico,
denominato in euro e quindi non azzerabile, si sta avvicinando al 180% del Pil.

Se si legge il “Corriere della Sera”, si va a sbattere contro due notizie da prima pagina che fanno a pugni tra loro:

Walter Ricciardi invoca la clausura a oltranza,

mentre Roberto Bernabei ribadisce che, di Covid, continuano a morire quasi solo persone molto anziane e molto malate.

Ricciardi, longa manus dell’Oms e deus ex machina del ministero della sanità, dice testualmente:
«Due settimane di lockdown non bastano, Wuhan insegna che serve più tempo» (come se l’Italia non si fosse già fermata per 80 giorni, in primavera: con quali risultati?).

Il geriatra del Policlinico Gemelli, membro del Comitato Tecnico-Scientifico, sembra replicare a distanza:
«Per morire di Covid devi avere più di 80 anni e almeno tre patologie».


Per cosa stiamo bloccando il paese, allora?

Ha forse a che fare con qualcos’altro?


Lo spettacolo del mainstream media ha sfondato ampiamente il muro della vergogna,
nelle drammatiche presidenziali 2020 annunciate come uno scontatissimo plebiscito per l’anonimo Joe Biden,
in realtà sommerso da scandali familiari per affari inconfessabili con oligarchi cinesi che avrebbero “prenotato” una bella fetta di Washington Consensus.

Nulla di tutto ciò compare sui giornali, che già presentano Biden come il 46esimo presidente degli Stati Uniti
noncuranti dell’ostruzionismo legale di Trump, che contesta la regolarità del voto.

E se i media italiani fingono di scordare che solo una settimana fa davano per assodata “l’onda blu” dei democratici,
che invece avrebbero prevalso solo per un soffio (e grazie a clamorosi imbrogli, secondo i trumpiani),
quelli statunitensi fanno di peggio: i social oscurano il presidente uscente, e i network televisivi addirittura interrompono le sue dirette
e lo smentiscono in tempo reale, sostenendo che stia sostanzialmente mentendo.

Per buon peso, mentre della Cina (patria del Covid) si continua a non parlare,
sui giornali rimbalza la notizia – subito smentita dal Cremlino – secondo cui l’altro grande avversario della gestione pandemica, Vladimir Putin,
sarebbe inaspettatatamente vicinissimo alle dimissioni, perché in precarie condizioni di salute (cancro o alzheimer, secondo fonti presentate come attendibili).


Bisogna “scendere in cantina”, tra canali alternativi come “InfoWars”, per ascoltare la versione (favolosa?) di personaggi come Steve Pieckzenik, secondo cui i
“democrat” cadranno nella rete abilmente tesa da Trump, che – con l’aiuto dell’intelligence, temendo consistenti brogli in arrivo –
avrebbe fatto tracciare (blockchain) tutte le schede elettorali, per poi recuperare quelle
«finite nella spazzatura per avvantaggiare Biden, grazie alla corruzione di funzionari, anche postali, destinati a essere arrestati nelle prossime ore».

Mentre negli Usa sale la tensione, come puntualmente temuto dalla polizia alla vigilia delle presidenziali, i media – con pochissime eccezioni –
continuano a considerare Donald Trump una specie di autocrate pazzo, che (come suggerito da Greta Thumberg, in teoria una militante ecologista)
sarebbe preda di turbe caratteriali, che gli impedirebbero di accettare la sconfitta.

Per la cronaca: stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti ancora in carica, il quale è improbabile che arrivi a paralizzare la superpotenza,
in modo pericolosamente inaudito, senza avere fondate ragioni per farlo (un incombente pericolo, ancora più grande?)
e senza essersi assicurato la piena lealtà delle strutture di sicurezza, 007 e militari.


E quindi: cosa sta succedendo, davvero?

Il mondo è realmente appeso agli umori di un presidente “matto”, e magari anche alla salute (mediatica) del suo omologo russo,
suo partner perfettamente speculare, negli ultimi quattro anni, nel combattere seriamente il terrorismo,
spegnere i tanti focolai di guerra e ridimensionare la paura del Covid con l’immissione del primo vaccino messo in circolazione,
ancorché ignorato dai “professionisti” del panico sanitario?


Lo spettacolo italiano mostra una grande apprensione per la carenza di medici,
di fronte a un intasamento ospedaliero aggravato dalla gestione emotiva dell’emergenza
e dall’assenza di un solido filtro affidato alla medicina territoriale, falcidiata da tagli storici e completamente trascurata,
anche in questi mesi decisivi, dal ministero della sanità e dalle Regioni.

Il contraccolpo socio-economico è più che preoccupante, di fronte a misure percepite come sciagurate,
sostanzialmente inutili e sicuramente disastrose, per le casse dello Stato e le tasche delle famiglie.


Voce nel deserto, Massimo Cacciari perde la pazienza nel gridare l’ovvio:

sarebbe ora che anche gli statali, i primi a intonare gli slogan del secolo (”state a casa, andrà tutto bene”)

capissero la drammaticità di una situazione finora scaricata, senza paracadute, sulle spalle di solo metà del paese,

quella che uno stipendio fisso non ce l’ha, ma da cui dipendono interi settori vitali per il sistema-Italia.

Come si può pensare che non vadano a fondo tutti, prima o poi?



Purtroppo – dice in televisione il sempiterno Pierferdinando Casini – l’Italia non ha i conti pubblici in ordine come la Germania.

Prego?

Anni fa, un grande imprenditore come Fabio Zoffi, tra i maggiori operatori del settore Big Data, basato a Monaco di Baviera, disse testualmente alla stampa:

la Germania è efficiente anche perché beneficia di un’enorme deficit, quello che impedisce agli altri di usare.
Il guaio è che il deficit tedesco è occulto, anche se a Bruxelles è un segreto di pulcinella:
nel conto visibile non vengono incluse le spese delle Regioni né l’enorme peso finanziario delle pensioni.
A conti fatti, il debito pubblico tedesco sarebbe superiore al doppio di quello italiano.


Non la sentite, la puzza di imbroglio?

Persino “Le Iene” riescono a mostrare i negozi del centro di Milano messi in croce dal lockdown e ceduti,
a colpi di 800.000 euro a esercizio, a oscuri commercianti cinesi, armati di valigie di contanti.

Lo scorso gennaio, pochi avrebbero scommesso un bottone sulla sopravvivenza di Conte,
minacciato da Renzi e dai veti incrociati dei tanti player della palude politica italiana.

Le prime notizie da Wuhan furono accolte in modo pittoresco.

«In Italia il rischio è zero», si affrettò ad annunciare il vaccinista Burioni.

Dal canto suo, Zingaretti rispose con appelli contro la discriminazione dei ristoranti cinesi e aperitivi sui Navigli a Milano.

Pochi immaginavano che il Covid sarebbe diventato l’unica notizia, per mesi, e non solo in Italia.


Oggi, l’incubo si è materializzato in tutta la sua formidabile potenza:

paesi come il Canada e la Nuova Zelanda hanno ammesso di progettare “campi di detenzione” per eventuali renitenti alla tracciatura sanitaria universale.


Il nuovo signore del mondo – un virus dall’origine tuttora oscura, non completamente accertata –
sta di fatto ribaltando la vita di miliardi di persone, sulla Terra, devastando il quotidiano di tutti e minacciando di azzerare l'economia.

Sembrano i prodromi del Grande Reset evocato più volte, apertamente, da personaggi come Soros e Rockefeller, all’interno di santuari mondialisti come Davos.

A dettare le nuove regole – destinate a rimodellare l’essere umano sul piano sociale, psicologico e antropologico
è un discusso politico etiope, sostenuto dalla Cina e messo a capo dell’Oms,
organizzazione che ha fatto ponti d’oro ai piani super-vaccinali del magnate Bill Gates, patron della Microsoft,
già “espulso” dall’India per i danni catastrofici provocati dalla sua vaccinazione antipolio.

Tutto questo, mentre un altro magnate – Elon Musk, teoricamente specializzato in auto elettriche –
ora si occupa di satelliti 5G e festeggia i primi esperimenti di vaccini “quantici”,
attivabili a distanza attraverso molecole interattive, somministrati per ora ai maiali.


Tutto normale, per il mainstream media:

la strana guerra al cash,

la schedatura “sanitaria” imposta a tutti,

i coprifuoco

la chiusura delle frontiere,

i microchip sottopelle,

le scuole sprangate.


Distanziamento definitivo, dalla “didattica a distanza” al telelavoro, prontamente ribattezzato “smart working”.

Senza contare il commercio distrutto,

il turismo annientato,

la piccola impresa sull’orlo del suicidio.


E magari, domani, per i refrattari anche i “centri di detenzione” di cui ormai si parla ufficialmente in paesi remoti,
ma in fondo inclusi nel sistema occidentale, sempre più “cinese” nella sua diffidenza apertamente ostile nei confronti della libertà,
ormai considerata un lusso, una licenzioso peccato, un vizio.

Dobbiamo tutti imparare a rinunciare a quote di libertà, avverte esplicitamente Massimo Giannini, direttore della “Stampa”,
giornale al cui editore il governo ha consegnato un fiume di denaro per produrre mascherine.

Tutto normale, a quanto pare.


E poi il pazzo sarebbe Trump?


In attesa di capire cosa succederà, dalle parti di Washington, una cosa è chiarissima:

proprio l’inaudita resistenza di Trump, che sembra mettere in pericolo il prestigio degli Stati Uniti

e la tenuta democratica della superpotenza, dimostra – già così – che siamo finiti in un Truman Show

dove niente è come sembra, nessuna narrazione è attendibile, e nessuno è quel che dice di essere.
 
La situazione della Calabria, diventata Zona Rossa pur avendo un numero di casi per abitante ben inferiore rispetto ad altre regioni
come la Campania, è il simbolo del fallimento, della faciloneria, superficialità del governo Conte e dei suoi ministri nei confronti del Covid-19.


La sanità calabrese era commissariata fin dai tempi del governo Conte 1.

Del resto le elezioni del governo Santelli sono avvenuti molto dopo e si veniva da una situazione amministrativa scandalosa.

Il ministro della sanità grillino Giulia grillo sceglie Saverio Cotticelli, ex generale dei carabinieri, come commissario della sanità in Calabria.

Proprio per dare un senso di una maggiore legalità e di una spesa più controllata, e per un po’ va bene.

Il generale viene confermato anche dal governo Conte 2 , nonostante vi sia ora una giunta eletta e di colore opposto, quella di Iole Santelli.

Nell’ultimo DPCM la calabria diventa Zona Rossa, con stupore e rabbia dei cittadini della regione.

A questo punto il generale Cotticelli viene intervistato dalla trasmissione Titolo V, nella quale lui dice, papale papale:



a) non si spiega come mai la Calabria sia zona rossa, visti i dati;


b) che alla fine non sa chi deve fare il piano anti-Covid, e francamente, non sa neanche i dati base tipo il numero dei posti il terapia intensiva. Il tutto in un ambiente che sembra improvvisato a tal punto che lui stesso afferma “Domani mi cacciano.







L’intervista è esilarante e già di per se indica perchè la pubblica Amministrazione non funziona in Italia, tanto meno con i “Commissari governativi”.

Sembra di essere tornati al liceo e vedere il compagno di classe impreparato che viene interrogato:

“Pierino, hai fatto i compiti”, “Si professore, li sto facendo adesso”



Alla fine Cotticelli viene silurato (dopo la conferma del Conte 2 per un anno) con un tweet,
roba che non succede neanche nei reality show e dopo averlo confermato per la terza volta pochi giorni prima.

Viene nominato un nuovo commissario, Giuseppe Zuccatelli che deve essere esperto di Covid-19: è positivo al virus dal 29 ottobre e quindi in isolamento!!!


Fantozzi non avrebbe potuto fare di peggio.

Intanto i calabresi sono chiusi in casa solo perchè il Commissario, nominato dallo Stato,

non è stato in grado nè di predisporre posti in Terapia Intensiva e neppure di predisporre un piano Covid-19,

anzi proprio se ne è fregato del problema ed era completamente impreparato!


Vincenzo Sofo, eurodeputato della Lega, dice che Cotticelli a metà ottobre voleva dimettersi per non essere il capro espiatorio degli errori altrui.

I Calabresi sono scesi in piazza a protestare.

Il minimo.


Sentite questo deputato calabrese in Parlamento.


Ha perfettamente razione: l’unica zona rossa dovrebbe essere attorno a Palazzo Chigi.
 
Giro di avvisi di garanzia legati alla fondazione Open, che fra ricchi sponsor raccolse 7,2 milioni di euro,
e che era l’organizzatrice e la finanziatrice della Leopolda, il famoso meeting renziano a Firenze.


Ad essere raggiunti dall’avviso Matteo Renzi, Marco Carrai (il braccio destro elettronico), Maria Elena Boschi, Luca Lotti e l’ex presidente Alberto Bianchi.


Questo atto era dovuto per permettere a questi indagati di comparire di fronte alla procura della Repubblica di Firenze
accompagnati dai propri avvocati per rispondere di quanto ritrovato nelle sedi della fondazione e nelle abitazioni dei membri del consiglio direttivo avvenute negli scorsi mesi.

Sotto l’occhio degli investigatori le donazioni, che hanno variato fra i 600 mila euro ai 1,1 milioni annui, erogati da diversi sponsor nell’arco di più anni.


Naturalmente Renzi ha parlato di attacco politico e gli auguriamo di poter dimostrare la regolarità del suo operato.

Quello che in generale auspicheremmo è che tutti coloro che finanziano tutte queste kermesse fossero resi pubblici,
in modo che fossero chiari agli elettori i legami, legittimi, fra chi paga e chi decide.


Fatta questa premessa ci chiediamo però cosa farà il Movimento Cinque Stelle, se mai farà qualcosa ?

Nato moralizzatore della politica ora si trova alleato con un partito che , in parte rilevante della direzione, è costituito da indagati.


Cosa faranno le vestali del giustizialismo travaglista?


Rifiuteranno sprezzanti i voti o, come è più probabile,

si tapperanno il naso perchè i voti, come il denaro “Non Olet”, non puzza?



Siamo a questo punto di piddinizzazione?


Noi pensiamo che seguiranno la seconda ipotesi…
 
Speranza Roberto, il facente funzioni ministro, ha detto che “Due Grandi paesi , Francia e Regno Unito, sono già in lockdown”.

Conte a minacciato la galera per tutti se non si obbedisce alla sua divisione semaforica dell’Italiaa in tre fasce.


Come vanno però, veramente, le cose?


Iniziamo dalla Grecia che andrà domani in lockdown.
Diciamo che la popolazione non l’ha presa proprio benissimo.

In piazza Syntgma scontri fra polizia e manifestanti.


Nel Regno Unito un’infermiera del NHS si è licenziata ed ancora con divisa e cartellino è andata in piazza con un autoparlante
dicendo che non ce la faceva più a mentire: negli ospedali della sua zona, secondo le sue parole, c’erano solo tre persone ricoverate per Covid-19

Il video ha fatto il giro del mondo. I casi sono due: o è una pazza, oppure ha rivelato che qualcosa non va.


Oggi a Lipsia si è tenuta una grande manifestazione contro il lockdown in Germania:


BREAKING – Massive protests underway in #Leipzig (Germany) opposing the new #COVID19 lockdown.
pic.twitter.com/Ptn7GNAYiD

— ]intheMatrixxx[ (@intheMatrixxx) November 7, 2020







Ah questa folla si è radunata negli USA per festeggiare l’elezione di Biden. ovviamente non c’è rischio Covid-19


Biden supporters are the same Democrats who lectured Americans for a year:
No funerals.
No social gatherings.
Shut down the schools.
Shutter the businesses.
Forbid sports crowds.
Close the churches.
Also, celebrations & riots are fine. Remember this moment, America. pic.twitter.com/uZ3ScsG2pX
— Kyle Becker (@kylenabecker) November 7, 2020




Ed infine, qualche giorno fa, in Spagna.




Però va tutto bene, state tranquilli, tutti hanno accettato il lockdown senza proteste.

Proprio come gli italiani.
 
Dopo aver convissuto mesi e mesi con il covid19 abbiamo imparato a conoscerne caratteristiche e peculiarità.

Sappiamo, quindi, che i più colpiti sono gli anziani e per questo sarebbe bene non fargli correre pericoli.

Perchè la mattina si muovono insieme giovani ed anziani?

Non bisogna chiudere a casa gli anziani, perchè non è giusto, ma bisogna trovare delle modalità per una loro maggiore tutela.

Perchè devono uscire alla 7.30 insieme a tutti gli altri?

Perchè non possono viaggiare, convenzionati, con un taxi o un NCC?

Purtroppo le condizioni degli ultra settantacinquenni sono tali da rendere molto più complesso
il trattamento delle loro malattie polmonari, per cui nel loro caso è necessaria una cautela in più.



Buon ascolto.
 

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