Ciclo Economico & Mercati Finanziari (1 Viewer)

Fractal

Forumer attivo
Inauguro questo spazio con l'obiettivo di stimolare il dialogo circa l'andamento dei mercati finanziari in funzione del ciclo economico. Credo profondamente che nel mondo della finanza esista solo una regola e cioè che i mercati finanziari, nel lungo periodo, rispecchiano fedelmente l'andamento dell'economia reale. I prezzi si muovono in base alle aspettative degli operatori economici circa l'andamento futuro dell'economia reale, cioè delle variabili che ne descrivono lo stato in un determinato momento. Questo stato non è mai uno stato di equilibrio se osservato in un arco di tempo non sufficientemente lungo ma nel lungo termine la tendenza è quella di convergere verso un punto di sostanziale equilibrio, convergenza possibile grazie alle leggi del libero mercato che tendono a generare e riassorbire continuamente disequilibri fra domanda ed offerta, fornendo all'andamento dell'economia reale il classico movimento ciclico aperiodico. Grazie a questa caratteristica del sistema economico l'investitore può partecipare al mercato in modo razionale mettendo in campo scelte di investimento in coerenza con il momento in cui si trova circa l'andamento dell'economia reale. Questo approccio è l'unico che possa fornire un certo controllo del grado di rischio cui l'investitore inevitabilmente va incontro. Fare previsioni circa l'andamento dei mercati finanziari è compito assai arduo e rischioso ma acquisire conoscenza del loro funzionamento agevola la comprensione e quindi la capacità di vedere oltre il visibile. Chi approccia i mercati finanziari senza avere ben stampato nella mente il punto in cui ci si trova all'interno del ciclo economico si trova a cavalcare l'onda emotiva degli operatori che partecipano al sistema economico. Ciò comporta il disorientamento totale circa il trend di fondo di ogni mercato che risulta mascherato dal rumore emotivo caratteristico della presenza della natura umana che agisce all'interno del mercato stesso. La statistica descrittiva insegna che la media degli scarti rispetto ad una linea di tendenza (il trend) è nulla . Ciò comporta assoluta imprevidibilità. Cosa significa ? Significa che entrare in un mercato senza aver filtrato anzitempo il trend di fondo e senza aver stabilito l'orizzonte temporale dell'investimento espone l'investitore a rischi inopportuni. E' quanto accade ad ogni trader che approccia il mercato con tecniche di analisi e previsione che non si rifanno all'andamento ciclico dell'economia reale. Approcciare il tal modo significa tentare inutilmente di prevedere l'andamento del rumore di mercato e non il trend di fondo.

Chi è interessato ad approfondire è ben venuto.

Nei prossimi giorni analizzeremo il ciclo economico dell'area Euro.

Lorenzo.
 

Albatros

Utente Spoglia Seniòrite
ottimo, leggero' molto volentieri e se posso stimolero' :up:

p.s. mi ricordi un certo Lorenzo .. re dell' analisi quantitativa...;)
 

Fractal

Forumer attivo
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La prima immagine rappresenta l'indicatore E-Coin rappresentante l'andamento del ciclo economico dell'area Euro, elaborato mensilmente da uno staff di Bancaitalia, la cui definizione ed il cui calcolo è rimandato al seguente link :

http://eurocoin.cepr.org/

Lo scopo principale di questo indicatore è valutare mensilmente, in base a diversi dati macroeconomici rilevati dall'EUROSTAT all'interno del tessuto economico di Eurolandia, lo stato dell'economia e rappresentarlo tramite un unico indice con lo scopo di agevolare la lettura dell'andamento congiunturale. L'ambizione è quella appunto di fotografare tempestivamente lo stato di salute del tessuto economico. Come è noto, dati relativi al PIL, Produzione Industriale, Inflazione, Disoccupazione, ecc ... vengono elaborati e pubblicati anche diversi mesi dopo la loro rilevazione e valutare le correlazioni dei dati rilevati ed il loro impatto sull'andamento economico in generale non è compito semplice.

Personalmente credo che questo indicatore debba essere seguito costantemente in quanto rappresenta la bussola per potersi orientare su ogni mercato finanziario. In ogni momento del ciclo economico corrisponde un determinato comportamento dei mercati finanziari. Ovviamente non è così semplice ed automatico definire un preciso comportamento di un mercato finanziario in quanto le variabili che incidono sul suo andamento sono molteplici e presentano molteplici correlazioni con altre variabili ed andamenti di altri mercati. Come sempre la previsione del futuro è di competenza dei guru della finanza. Ciò che si vuole tentare di acquisire tramite questo spazio è la consapevolezza del funzionamento dei mercati finanziari al fine di approcciarvi in modo razionale consentendo di stabilire il grado di rischio a cui si va inevitabilmente incontro quando si investono soldi.

Nella seconda immagine è rappresentato l'andamento del DJ Eurostoxx50 utilizzato come benchmark del mercato azionario dell'area Euro. Sia l'indicatore E-Coin sia l'indice DJ Eurostoxx50 sono stati integrati con una funzione polinomiale in grado di evidenziare il trend di fondo ed eliminare le perturbazioni all'interno di esso generate dall'emotività dei partecipanti al mercato, che come ho già ricordato si muovono nei mercati finanziari in base alle aspettative future circa l'andamento dell'economia reale.

E' ben visibile un andamento ciclico aperiodico ed una robusta correlazione tra i trends dei due indici. Il mercato azionario, nel lungo periodo, si muove in correlazione con l'andamento dell'economia reale. Questa, credo, è la prima regola da ricordare quando si investe in azioni, e la su validità è dimostrata dall'evidenza empirica dei dati.

Ciao.

Lorenzo.
 

Fractal

Forumer attivo
Ho evidenziaro nel post precedente il fatto che nel lungo termine l'andamento del mercato azionario è strettamente correlato al ciclo economico. Quando si parla di mercati finanziari non si parla solo di mercato azionario in quanto essi comprendono diversi mercati quali quello obbligazionario, delle materie prime, delle valute, ecc ... Ciò che preme sottolineare è che le tendenze primarie nei mercati finanziari sono determinate dall'atteggiamento degli operatori economici rispetto all'evoluzione del ciclo economico. Ciascun mercato tende ad evidenziare punti di minimo e di massimo ciclici in modo mediamente regolare durante le diverse fasi dell'economia. Capire le correlazioni che esistono tra i diversi mercati ed il loro differente comportamento rispetto il ciclo economico, può sicuramente aiutare ad identificare i principali punti di svolta di ogni mercato. Non solo. Può aiutare nel processo deduttivo circa l'andamento del ciclo economico in quanto ogni mercato si muove sulle aspettative che gli operatori economici hanno nei confronti del futuro dell'economia reale.

Detto questo mi preme sempre rimarcare il concetto dell'impossibilità di effettuare previsioni circa l'andamento del ciclo economico e di singoli mercati senza mettere in conto un certo grado di rischio. Sicuramente, dall'analisi dell'indicatore E-coin e delle correlazioni fra diversi mercati finanziari è possibile acquisire un certo grado di conoscenza circa lo stato dell'economia reale e, quindi, una visione più limpida circa il futuro.

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MERCATO OBBLIGAZIONARIO
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Quello delle obbligazioni (il termine obbligazioni è usato in modo generico ed è riferito al mercato dei titoli di stato a tasso fisso con vita residua 10 anni) è il primo mercato finanziario ad iniziare una fase di rialzo e statisticamente avviene dopo che il tasso di crescita dell'economia ha subito un considerevole rallentamento rispetto al suo punto di massimo e molto spesso ha inizio in concomitanza con gli stadi iniziali di una recessione. In generale, più è violenta la contrazione economica maggiore è il potenziale di crecita delle obbligazioni. Pertanto potremmo aspettarci un minimo di tale mercato in concomitanza o anticipo con il punto minimo del ciclo economico. Perché ? Il mercato obbligazionario si muove sulle aspettative circa i tassi di interesse e durante una contrazione del ciclo economico le aspettative sono per un calo dei tassi. Come noto, un calo dei tassi di interesse produce un aumento dei corsi obbligazionari. Ma non è tutto. Se il mercato obbligazionario è legato ai tassi di interesse, i tassi di interesse sono legati, a loro volta, all'andamento del ciclo economico e alle aspettative circa l'inflazione. Ma andamento del ciclo economico ed inflazione non sono necessariamente correlati. Quindi attenzione quando si analizza il mercato obbligazionario ma soprattutto occorre tenere a mente cosa determina il tasso :

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Ndr: spero sia chiaro ora l'intento della BCE con il rialzo dei tassi ... attenuare le aspettative future circa l'inflazione, quindi, innescare un calo del premio per rischio inflazione, cioè un calo dei tassi.



In sostanza un calo dei corsi obbligazionari potrebbe essere causato non solo dall'aspettativa circa una ripresa economica ma piuttosto dall'aspetttiva circa il rialzo del tasso d'inflazione. Se ripresa economica e rialzo inflazione sono generalmente ben correlati, pressioni inflazionistiche potrebbero esservi anche in fase di rallentamento economico.

Il massimo del mercato obbligazionario, invece, lo si registra generalmente con diversi mesi di anticipo rispetto al massimo ciclico dell'economia reale, cioè nel momento in cui le aspettative circa una politica monetaria restrittiva si fanno molto pressanti.

Pertanto, un massimo ciclico nel mercato obbligazionario è un buon anticipatore di una massimo ciclico dell'economia reale.



MERCATO AZIONARIO
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Successivamente al raggiungimento del minimo al ribasso del mercato delle obbligazioni l'attività economica comincia a contrarsi più marcatamente. Gli operatori del mercato azionario cominciano a vedere oltre l'avvallamento della curva dei profitti societari, che sono ora in forte declino, e cominciano ad acquistare azioni. Generalmente questo comportamento comporta che un minimo ciclico nel mercato azionario è successivo ad un minimo ciclico nel mercato obbligazionario così come un massimo ciclico del mercato azionario è successivo ad un massimo ciclico del mercato obbligazionario. Perché ? Perchè la percezione del declino dei profitti societari, quando si manifesta negli operatori, è successiva al massimo ciclico dell' economia reale (i dati societari sono diffusi sempre con qualche mese di ritardo rispetto alla loro rilevazione).

MERCATO DELL'ORO
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Il prezzo del'oro è determinato fondamentalmente dall'interazione di due tipi di operatori presenti sul mercato. Il primo gruppo tratta l'oro come merce soggetta alle fondamentali relazioni fra domanda ed offerta. Il secondo investe nell'oro per proteggersi dall'inflazione. (Ricordiamo che esiste un ciclo della "carta" ed un ciclo dell' "oro").
Il livello dell'attività economica ha più o meno un effetto identico su entrambi i tipi di operatori poiché la tendenza della domanda industriale ed il tasso di crescita dell'inflazione sono entrambi normalmente in ascesa durante una fase espansiva ed in discesa durante una fase di contrazione (Attenzione: come detto per il mercato obbligazionario, pressioni inflazionistiche possono coesistere con periodi di contrazione economica). Per cui il prezzo dell'oro e dei valori ad esso correlati anticipa le tendenze dell'attività economica, mentre si muove al seguito dei prezzi delle azioni. Ciò avviene perché entrambe le forme di domanda del mercato dell'oro, quella dell'oro-merce e quella dell'oro investimento, prendono come riferimento gli indicatori in ritardo sul ciclo economico (profitti societari e tasso inflazione). Dato che il punto massimo dell'inflazione si verifica tipicamente all'inizio del periodo di recessione di un ciclo economico, il punto di massimo ciclico del prezzo dell'oro dovrebbe in teoria presentarsi diversi mesi prima del momento in cui il tasso di inflazione inizia la fase discendente.

RIEPILOGO SINTETICO
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Minimi e massimi ciclici sui mercati finanziari analizzati statisticamente si presentano, in relazione al ciclo economico, nella seguente successione :

MERCATO OBBLIGAZIONARIO - MERCATO AZIONARIO - MERCATO ORO

Dalla mia personale esperienza la sola analisi del mercato obbligazionario ed azionario permettono una buona visione d'insieme circa l'andamento dell'economia reale e, quindi, dei mercati stessi.


SITUAZIONE ATTUALE
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Dall'analisi dei grafici sopra esposti è ben visibile il massimo ciclico presente sul mercato obbligazionario europeo e che ha anticipato molto bene il massimo ciclico dell'economia reale deducibile dall'indicatore E-coin precedentemente postato. Inoltre, è ben visibile il massimo ciclico del mercato azionario europeo che è successivo a quello obbligazionario, in perfetta armonia con quanto stabilito dalla teoria sopra esposta. Dall'analisi di questi elementi se ne può dedurre in modo certo che il massimo ciclico economico appartiene oramai al passato e l'economia dell'area Euro è di fatto nella sua fase di contrazione. A questo punto occorre fare ipotesi sulla possibile durata di questa contrazione. Se analizziamo il mercato dell'oro è visibile un massimo ciclico, ancora da confermare definitivamente, che viene dopo i massimi ciclici di obbligazioni ed azioni. Possiamo ipotizzare che in quel punto le aspetttive circa l'inflazione abbiano, al momento, raggunto i livelli massimi. Tutto ciò è coerente con il tasso di inflazione di questi ultimi tempi che è stato in deciso aumento. Per quanto concere il mercato dell'oro in questo momento storico personalmente me ne sto un poco distaccato per il motivo che tale mercato è sotto tensioni rialziste tali da non giustificare in toto il premio per rischio inflazione. La sola analisi del mercato obbligazionario mi fornisce una chiara visione della situazione in quanto il rialzo dei corsi dal minimo di metà 2007 hanno rispettato le aspettative di tassi in calo (ricordo che nell'area Euro i tassi sono rimasti fermi per oltre 12 mesi) legati alla congiuntura economica. Negli ultimi mesi si è assistito ad un calo per effetto di un maggior premio richiesto per il rischio inflazione. Tale mercato è da seguire molto attentamente nei prossimi mesi in quanto potrebbe aver formato il suo minimo ciclico o potrebbe essere in procinto di formarlo e questo minimo decreterebbe con buona probabilità la contrazione massima dell'economia reale, anticipandone gli effetti di qualche mese.

Riassumendo,

personalmente sono in attesa del minimo ciclico del mercato obbligazionario e sul fronte investimenti questo mi porta a delle scelte razionali che mi conducono a rimanere completamente fuori dall'azionario in quanto il suo minimo dovrebbe essere successivo a quello obbligazionario e, quindi, ancora da raggiungere. Da preferire ancora obbligazioni tasso fisso in ottica di calo tassi (sempre che le pressioni infazionistiche lo consentano - quindi il rischio dell'investimento a tasso fisso al momento è legato alle aspettative circa l'inflazione e non all'andamento congiunturale), obbligazioni tasso variabile in bilanciamento del rischio tasso fisso e liquidità breve termine ancora ben remunerata da tassi a breve piuttosto elevati.

Ciao.

Lorenzo.
 

robom1

Forumer storico
Ciao Fractal,
che ti risulti esistono anche degli schemi concettuali che comprendano anche gli immobili e le commodities?
 

Fractal

Forumer attivo
robom1 ha scritto:
Ciao Fractal,
che ti risulti esistono anche degli schemi concettuali che comprendano anche gli immobili e le commodities?

Sulle commodities si potrebbe ipotizzare questo schema concettuale :


ESPANSIONE ECONOMICA

L'aumento dei prezzi delle commodities contribuisce alla crescita del tasso di inflazione che a sua volta esercita pressione sul rialzo dei tassi di interesse che a sua volta determina un calo dei corsi obbligazionari che a loro volta contribuiscono al successivo calo del mercato azionario

CONTRAZIONE ECONOMICA

La diminuzione dei prezzi delle commodities contribuisce al calo dell'inflazione che a sua volta esercita pressione sul ribasso dei tassi di interesse che a sua volta determina un aumento dei corsi obbligazionari che a loro volta implicano pressioni rialziste sul mercato azionario

Ovviamente il meccanismo si sviluppa, nell'ordine, dall'inizio della fase di espansione/contrazione fino alla fine della fase stessa.

Infine l'oro tende ad anticipare di qualche mese i prezzi delle materie prime nei punti di svolta, in quanto funge da indicatore rispetto alle aspettative inflazionistiche future, che anticipano sempre i prezzi dei beni e servizi.


Sull'immobiliare si può ipotizzare che le inversioni di tendenza in quel mercato, insieme a quello dei titoli bancari/finanziari (settori legati strettamente alle obbligazioni ed ai tassi di interesse) anticipano generalmente il settore dei titoli ciclici e delle utility.

Ciao.

Lorenzo.
 

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