CIO' CHE NON ABBIAMO OSATO... ABBIAMO CERTAMENTE PERDUTO

Eh caro il mio Don Giussani. Oggi ti rivolti nella tomba. 3 esami fatti con lui.

Piccolo caso personale: per aver criticato il grande murale palermitano che strumentalizza San Benedetto il Moro,
e per averlo fatto da un punto di vista religioso, sono stato inchiodato con un aggettivo infamante.

Ossia? Governativo!

La situazione è peggiorata dal fatto che il potere ecclesiastico sulla questione crocifissi si mostra peggio che menefreghista
e sulla questione santi non ne parliamo proprio.

Poco tempo fa il cardinale tedesco Marx si è manifestato aspramente contrario all'esposizione del crocifisso negli uffici pubblici bavaresi,
meno male che Marina Nalesso è di Venezia e non di Monaco altrimenti povera lei.

E giusto ieri il potente ciellino Vittadini, intervistato dal Corriere della Sera alla vigilia del Meeting,
ha mostrato insofferenza per il rosario salviniano con la seguente motivazione:
«Io sono laico, non si mischiano sacro e profano».

Veramente don Giussani aveva fondato Cl proprio per riportare il sacro nel profano ma chi muore giace e chi è vivo si dà pace,
la critica giussaniana alla privatizzazione del cristianesimo non fa più gioco e allora via il crocifisso
ed evviva le catacombe, nascondiamoci, mimetizziamoci...

Insomma noi cattolici tradizionali, noi cattolici devoti, noi cattolici mariani che ci ostiniamo a portare croci, rosari e medagliette,
di questi tempi siamo attaccati dentro e fuori la Chiesa, scoperti su tutti i lati.

Con noi abbiamo soltanto San Paolo («Non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo»).
Accontentiamoci.
 

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