NON ESSERE CIO' CHE DEVI. PROVA AD ESSERE CIO' CHE SENTI

Diavolo Val, ma prendere un pò di fiato....saresti un'ottimo apneista.
Comunque grazie per tutto quello che posti, se può servire.
Belli i cinghialetti , con le pappardelle poi.
 
Camere fresche di voto. Senato della Repubblica e Camera dei deputati rinnovate negli eletti
e nuovo che avanza in carne e ossa davvero dalla volontà popolare.

E alla faccia dell’antico e insopportabile sono sempre gli stessi. Partiti nuovi, votati alla grande.
Hanno portato a Montecitorio e Palazzo Madama legioni di gente nuova, gente comune, almeno fino a ieri.
Le Camere istituzioni della Repubblica sono finalmente piene di “uno di noi”.
E anche i partiti vecchi e sconfitti dal voto hanno portato rappresentanze degli…”uno di noi”.

Quindi, coerentemente, grande entusiasmo e grande zelo tra gli eletti.

In solo 48 ore sono state elaborate e messe su carta ben 540 proposte di legge.
Ai nuovi deputati e senatori gli…scappava.
Delle 540 proposte di legge fin qui Susanna Turco per L’Espresso ha raccolto piccolo ma significativo bouquet, un mazzolino raccolto fior da fiore.

Ecco dunque la proposta di legge che vuole reintrodurre il vuoto a rendere

e l’altra che delega-intima al governo di fare vigilanza e giustizia sulle bottiglie di plastica. Insomma, si torni al vetro.

Ed ecco le proposte di legge che equiparano i conigli ai cani.
Cani e conigli pari sono, nel senso che i conigli sarà vietato mangiarli.

Si legge anche nel messo nero su bianco di divieto di uccidere e alimentarsi con animali che non siano maggiorenni?
Maggiorenni gli animali? Quando scatta la maggiore età per gli animali? Saranno dotati di documenti?

Ed ecco le proposte di introdurre tra gli insegnamenti, insomma di farne materia scolastica, la cultura del vino.
Storia e civiltà del vino, non bottiglia.

Ed ecco la proposta di detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie, ma solo se chi le chiede ha più di 75 anni.
Ma poi perché più sconti ai vecchietti e solo ai vecchietti se si rifanno casa? Per i nipoti?

Chi le firma queste proposte di legge? Indovinatelo voi, non potete sbagliare.
 
Quando monta ...fa danni.

Il video della lite nella Cattedrale di Palma di Maiorca uscite ieri sui social hanno già fatto il giro del mondo

. Mostrano Letizia impedire, mettendosi davanti all’obiettivo, che la suocera
possa essere ripresa dal fotografo ufficiale di Casa Reala con le due nipotine, Leonor e Sofia,
sotto lo sguardo perplesso e preoccupato dei due re, quello attuale Felipe VI e il padre Juan Carlos I.

Un nuovo video pubblicato oggi da Hola!, e ripreso da un angolo diverso, conferma la lite.
Il noto cronista reale Jaime Penafiel su El Mundo ha scritto che la consorte del re di Spagna
“paga il suo cattivo carattere, la sua maleducazione e la sua violenza”.

Penafiel dice che Felipe VI “prova panico per le reazioni di sua moglie”: “
non solo dovrebbe fermare la sua consorte ma anche impedire che sua figlia
Leonor sia maleducata con la nonna”.
Penafiel scrive che nel 2013 dopo una sfuriata di Letizia, Juan Carlos I avrebbe detto al figlio: “divorzia!”.
 
La vicenda Sky-Mediaset, con il prevedibile rialzo in Borsa del titolo delle aziende di Berlusconi
cui le complicità politiche della televisione guardano sempre con favore –a prescindere-, ha un prequel fondamentale.
Vale a dire la “grande guerra” attorno a Tim-Telecom.

Infatti, il ritorno di fiamma tra il Biscione e il mai amato Rupert Murdoch ha il sapore di una contromossa difensiva, dopo la rottura con Vivendi.

La società di Bolloré –con i suoi 24% in Tim e 28,8% in Mediaset- sarebbe stata per l’ex Cavaliere la mossa perfetta:
un accordo sulla pay-tv (Canal+ è del finanziere bretone) e un atterraggio morbido sul ghiotto terreno delle telecomunicazioni.
Insomma, sembrava che gli effetti a distanza del “patto del nazareno” funzionassero ancora.

Di fronte al rischio di uscirne con le pive nel sacco a causa dell’asprezza del conflitto con i francesi,
a loro volta in disgrazia nella scalata all’ex monopolista telefonico, la famiglia Berlusconi ha cambiato la tattica e ridimensionato la strategia.

Un ritorno a casa, nel business dei contenuti televisivi.
E’ vero che nel grandangolo dell’operazione di Sky si vede pure la sagoma di Open Fiber
(Enel e Cassa depositi e prestiti), il concorrente diretto nella banda larga di Tim.
Sembra un’apertura di orizzonti, ma chissà che accadrà davvero.
L’integrazione cross-mediale è ancora da verificare, in un’Italia assuefatta ai riti del “duopolio” Rai-Mediaset.

Torniamo alla questione Tim.
E’ noto che l’ex azienda di Stato sia stata privatizzata male dall’allora centrosinistra,
divenendo poi una vera e propria riserva di caccia: dai “capitani coraggiosi”, agli spagnoli, ai transalpini.
Un patrimonio spolpato e caricato di debiti.
Ora è un luogo comune parlare degli errori commessi.
A suo tempo, invece, l’opinione prevalente ( nel governo e non solo) era allineata al liberismo imperante.

Tralasciamo le tappe della crisi: un gioco al massacro di cui rischiano di pagare il conto lavoratori e piccoli azionisti.
Veniamo all’attualità. Adesso, in competizione con Bolloré, arrivano gli americani.
Ci riferiamo al fondo di investimenti Elliott, noto ai tifosi del Milan come mallevadore dell’acquirente cinese.
Il duello avrà nelle assemblee del 24 aprile e del 4 maggio l’epifania.
La saga, però, non è affatto conclusa e non si può neppure escludere che l’astuzia di Bolloré
si risolva in una clamorosa uscita di scena a favore della maggiore impresa francese del settore, Orange.

E gli americani accuserebbero il colpo.
L’amministratore delegato Amos Genish deve aver fiutato l’aria e ha rilanciato l’idea di scorporare la rete dai servizi.
E’ un’antica linea, che nel 1997 –agli albori della privatizzazione- era la possibile alternativa alla corsa verso il mercato
, tra l’altro rivelatosi asfittico com’è il capitalismo italiano.
Adesso è una strizzata d’occhio al ministro uscente Calenda, nonché alle parti politiche nuove e vecchie,
queste ultime con il senso di vergogna per la svendita di un tesoro.
Anzi. Allora si respirava un sapore di stato sociale, ora di neo-sovranismo.
Al fondo, c’è l’urgenza di fare cassa per rimediare ad un debito che è una volta e mezzo del fatturato.

E’ utile chiarire la direzione di marcia: la rete sarebbe davvero unica e aperta senza discriminazioni?
Ci entrerebbe Open Fiber, insieme a chi altro? I piccoli azionisti? Garanzie per l’occupazione?
La rete, per di più, nel frattempo è diventata un’altra cosa, nell’era della generazione del 5G e degli Over The Top. E’ virtuale. Sta in cielo e non in terra.
 
RYAD – L’Arabia Saudita ha annunciato un progetto per la realizzazione di un parco fotovoltaico da record,
si parla di 200 gigawatt, in collaborazione con Softbank, colosso giapponese delle telecomunicazioni.

Il grande parco a energia solare, che sarebbe circa 200 volte la dimensione
del più grande impianto solare
attualmente in funzione, richiederà
un investimento di 200 miliardi di dollari e dovrebbe essere pronto per il 2030.

L’impegno dell’Arabia Saudita di diminuire la dipendenza dal petrolio
è un obiettivo lanciato in precedenza dal principe ereditario Mohammed bin Salman, con il progetto “Vision 2030”.

Attualmente, la capacità di energia solare dell’Arabia Saudita è di circa 77 gigawatt,
con 200 i pannelli solari potrebbero coprire una superficie di 5.000 km quadrati, secondo Quartz.
Il che corrisponde all’area di molte città del mondo: Hong Kong ad esempio è di circa 1.090 kmq, mentre New York 784 kmq circa.

I 5000 kmq dell’Arabia Saudita farebbe impallidire Washington, grande solo 176 km quadrati.

L’Arabia Saudita non è l’unico paese che s’impegna per accrescere la capacità di produzione di energia solare.
Nel 2017, l’industria mondiale ha prodotto circa 100 gigawatt di pannelli solari, scrive il Daily Mail.

Eppure, molti esperti sostengono che non c’è alcuna garanzia che l’Arabia Saudita realizzerà l’imponente progetto.
“Riservo il giudizio fino a quando non vedrò i primi 5-10 gigawatt in costruzione. C’è da fare molto lavoro.”,
ha detto a Bloomberg Assaad Razzouk, Group CEO di Sindicatum Sustainable Resources.

In Cina, nel frattempo, stanno realizzando dei pannelli solari che producono energia anche con la pioggia.
I pannelli raccolgono energia dai raggi del sole e da quella creata dall’attrito delle gocce di pioggia.
Anche se ancora nelle fasi iniziali, i ricercatori ritengono che potrebbe essere incorporato
anche negli impermeabili “intelligenti” che producono energia dal sole e generano elettricità utile a ricaricare i computer indossabili.
 
Fondamentale dalla Costituzione.

Esiste la Libertà di pensiero e di espressione.
ART. 21 della COSTITUZIONE

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Ora, a quelle "piccole" ed insignificanti persone dico solo che se le loro mamme - Dio l'avesse voluto -
avessero abortito - LORO - non ci sarebbero state . Ma chiedo. Perchè :wall: Perchè :wall: Perchè non l'hanno fatto :wall:
La "libertà delle donne" - proprio perchè devono essere libere - significa prendere contatto ed informarsi.

"Abbiamo vinto, tutte e tutti", esulta la lista civica comunale Aurelio in Comune su Facebook,
"Non possiamo non sottolineare come l'ampio ed unitario fronte che ha visto coinvolti
- senza veti e steccati - associazioni, movimenti, forze politiche ed esponenti delle istituzioni capitoline e regionali,
abbia permesso un'importante vittoria contro chi vuole mettere in discussione il diritto di scelta delle donne. Grazie!".

Soprattutto dalle femministe del Pd :
“È vergognoso che per le strade di Roma si permettano manifesti contro una legge dello Stato
e contro il diritto di scelta delle donne", aveva scritto ieri sulla sua pagina Facebook la parlamentare.

TU SEI QUI PERCHE' TUA MAMMA NON TI HA ABORTITO.

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Vergognati. Ancora a farti mantenere dalla madre.
Vai a lavorare.

MODENA
Non si sa se quel giorno avesse intenzione di preparare le lasagne o le tagliatelle.
Fatto sta che mentre la donna girava lentamente il ragù a fiamma bassa
secondo l’antica tradizione modenese, la figlia vegana - esasperata dall’odore di carne per casa -
si è messa a urlare e l’ha minacciata di morte:
«Adesso ci penso io a farti smettere! se non la pianti di fare il ragù ti pianto un coltello nella pancia!»

La madre non solo non ha smesso di cucinarlo ma ha denunciato la figlia
e ora il caso è affrontato dal Giudice di Pace per un reato minore (minaccia semplice).

Al centro della vicenda unica nel suo genere c’è una madre 68enne.
Una tipica rezdora modenese che ama la cucina tradizionale e segue le ricette di una volta.

Dall’altra parte la figlia 47enne. Una donna disoccupata che vive ancora con la madre .

Insomma, due mondi opposti in qualche modo costretti a convivere tra le stesse mura.
Divise da un insanabile contrasto intorno al cibo.

Nel corso dei mesi non sono mai cessati i rimproveri della figlia per le attitudini carnivore della madre
ossequiosa alla tradizione culinaria modenese; anzi sono cresciuti con offese e improperi.
Finché un giorno del marzo 2016 la situazione è precipitata.
 
Come si sono ridotti......male...proprio male.
......sembrano quelli del pd


Nulla di strano. Se non fosse che, secondo quanto scrive Marco Tosatti
(ex vaticanista de La Stampa) su La Bussola Quotidiana,
l'assessore della Commissione arcidiocesana di pastorale operaia a Campinas,
avrebbe detto di fronte ad una platea di religosi e laici che "Dio è, per lo meno, bisessuale o transessuale".

Insomma, una visione che non mancherà di scatenare (ovvi) polemiche.
Ferraro avrebbe inoltre spiegato, scrive Tosatti, che "discorsi patriarcali e machisti non possono più avere dignità e consistenza,
perché sarebbero frutto di costruzioni storiche che devono essere riviste e corrette".
Infine, avrebbe anche aggiunto che "il senso ultimo dell’uomo è Dio, che è Padre, Madre, Donna, e Negro".

Il contenuto della lectio magistralis viene confermato anche in un articolo del Foglio
di pochi giorni fa in cui l'autore fa capire di essere in possesso del testo della lezione letta alla Pontificia Università di San Paolo.

"Vede, siamo in tempi difficili e verrebbe da spendere qualche sana parolaccia, ma siamo in Quaresima ed è meglio evitare.
La situazione è quel che è, ora si arriva a definire Dio madre, padre, nero, cinese e chissà cos’altro.
Tutto pur di ammiccare al mondo, fare l’occhiolino, rendersi attraenti.
Ma così i lontani non si avvicinano e i vicini si stancano e se ne vanno. Bell’affare”
 
Poveri noi. Le hanno pure dato una carica istituzionale.
Che voltagabbana.......si gira di qui e si volta di là.
Tutto e solo per il potere. Altro che "ce lo chiede il paese".

"Il Pd ha tante anime, e ci rivolgiamo a tutte, con responsabilità.
Dopodiché non penso che il loro partito possa essere ancora vincolato solo a un segretario uscente.
Noi ci rivolgiamo ufficialmente al Pd innanzitutto nella figura del segretario reggente, Maurizio Martina",

spiega la Taverna che, però, non rinnega le critiche, anche molto accese, che ha rivolto in questi anni ai democratici:

"Era un’altra epoca e un’altra fase politica. Eravamo appena entrati in Parlamento, e il dibattito politico era molto forte, da entrambe le parti".

Adesso, invece, la situazione è cambiata:
"Siamo maturati, ora - sottolinea- dobbiamo mettere tutti una linea di demarcazione.
Vanno messe da parte le vecchie scaramucce, per cercare soluzioni e punti di convergenza".

Secondo la Taverna si deve "partire dalla lotta alla povertà perché
"è il Paese che ci chiede di fare cose, contro la burocrazia e per il lavoro.
Non possono essere più i partiti a dettare l’agenda".

La sua speranza è, dunque, quella che il Pd smetta di litigare e trovi una sua unità interna
e, a Salvini propone di scegliere "il cambiamento" che non è attuabile con Berlusconi e, pertanto il no a Forza Italia “rimane un no, non trattabile”.

"E comunque Di Maio è stato molto chiaro: noi vogliamo fare un contratto di governo sui temi per il Paese,
e ci aspettiamo una risposta, o dal Pd o dalla Lega. Vediamo chi ci sta, e decidiamo assieme i punti fondamentali.
Di sicuro non si può prescindere dal M5S: abbiamo preso il 32,5 per cento dei voti, e per fare un governo bisogna passare da noi”

Ma chi te l'ha detto ? Ahahahahahah
 

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