Cipro, oggi riaprono banche, misure restrittive per prelievi
giovedì 28 marzo 2013 08:06
NICOSIA, 28 marzo (Reuters) - Oggi a Cipro le banche riaprono i battenti dopo due settimane e ci si aspetta che migliaia di clienti si mettano in coda agli sportelli, mentre le autorità hanno imposto strette misure di controllo sulla transazioni, per impedire fughe di capitali e la chiusura in massa dei conti.
Il governo ha negoziato nei giorni scorsi un soccorso finanziario da 10 miliardi di euro con l'Unione europea per evitare il collasso. Il salvataggio, per la prima volta in una paese della zona euro, prevede un prelievo forzoso sui conti.
Le autorità hanno insistito che le misure restrittive saranno temporanee, ma per gli economisti sarà difficile eliminarle finché l'economia resterà in crisi. Ieri sera, la banca centrale di Cipro è stata rifornita di contante in vista della riapertura, ha riferito una fonte interna, tra strette misure di sicurezza.
Un decreto del ministero delle Finanze limita i ritiri di contante a non oltre 300 euro al giorno, col divieto di incassare assegni e di trasferire soldi all'estero a meno che non servano a pagare importazioni.
La banca centrale monitorerà tutte le transazioni commerciali superiori a 5.000 euro e quelle superiori a 200.000 euro su base individuale. I ciprioti diretti in viaggio all'estero potranno portare con sé soltanto 3.000 euro.
Cipro, che conta 860.000 abitanti, conserva nelle sue banche circa 68 miliardi di euro, in gran parte depositi di correntisti stranieri.
L'accordo sottoscritto con i creditori internazionali prevede la chiusura della seconda maggiore banca del Paese, la Cyprus Popular Bank, mentre i suoi depositi fino a 100.000 euro finiranno nella banca principale, la Bank of Cyprus .
I conti superiori a 100.000 euro in entrambe le banche saranno congelati, e una parte dei fondi trasformati in azioni emesse dalle banche per ricapitalizzarsi.
I conti maggiori saranno sottoposti a prelievo, ma le autorità hanno garantito la protezione di quelli fino a 100.000 euro, al contrario di quanto previsto dal precedente piano di salvataggio, che prevedeva il prelievo forzoso per tutti i depositi.
(Karolina Tagaris e Michele Kambas)