Cipro sta per uscire dalla convalescenza e terminare il suo piano di salvataggio finanziario, lasciando alla vicina Grecia il triste primato di unico Paese della zona euro che ha ancora bisogno di prestiti di salvataggio. I ministri delle Finanze dell’Eurozona prevedono di annunciare lunedì la buona notizia che Cipro uscirà dal suo programma di bailout di 10 miliardi di euro,il 23 marzo, almeno secondo quanto hanno fatto trapelare alti funzionari ciprioti.
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha confermato l'uscita imminente. «Questa non è la fine del percorso di risanamento» ha detto cauto. È infatti molto importante mantenere la rotta di risanamento, per proseguire lo sforzo di riforme strutturali e continuare con politiche fiscali responsabili.» Cipro però non otterrà gli ultimi 175 milioni di euro di fondi europei destinati alle sue casse, dopo che non è riuscito (o non ha voluto) a portare a termine la privatizzazione della compagnia nazionale di telecomunicazioni Cyta, per mancanza del necessario sostegno in Parlamento.
Inoltre, il suo rating del debito sovrano è ancora così basso che, anche quando il piano di salvataggio sarà finito, i titoli di Stato di Cipro non daranno ancora diritto ad accedere al programma di acquisto di asset della Banca centrale europea, cioè il quantitative easing. Questo potrebbe rendere più costoso per Cipro raccogliere denaro dai mercati obbligazionari fino a che non arrivi un miglioramento del rating, anche se in verità Cipro non ha bisogno di farlo al più presto
Il governo cipriota, che si avvia a elezioni parlamentari a maggio, ha voluto chiudere completamente il piano di salvataggio, ed ha respinto una proposta di una linea di credito post-salvataggio dall'Europa che avrebbe consentito gli acquisti di obbligazioni della Bce.Il piano di salvataggio è stato lanciato tre anni fa, quando le banche cipriote sono crollate e il paese ha dovuto imporre controlli sui capitali per evitare il crollo finanziario totale. I creditori tra cui la Germania e il Fondo monetario internazionale in prima fila, hanno costretto Cipro ad infliggere perdite sui depositi bancari (fra cui numerosi oligarchi russi) per contribuire a pagare il salvataggio. Questo è stato il varo in anteprima del bail in (salvataggio interno
Il ministro delle Finanze, Harris Georgiades, ha detto che Cipro ha riorientato la sua economia su settori con prospettive di crescita solide, come il turismo, i noli marittimi, le costruzioni e i servizi al business, dopo aver radicalmente ristrutturato il settore bancario che era pieno di asset a rischio. «Solo i nomi delle banche rimangono gli stessi,» ha detto in un'intervista riporta la DowJones. Cipro ha ridotto il deficit di bilancio dal 5,5% del 2013 allo 0,2% del 2014. L'economia è crollata del 5,9% nel 2013 e di un ulteriore 2,5% nel 2014. Il ministero delle Finanze prevede una crescita del 1,4% nel 2015, e del 1,5% quest'anno. Il contrasto con la vicina e disastrata Grecia è lampante.
La Grecia non è stata in grado ancora di mettere fine alla tutela dei creditori iniziata nei primi mesi del 2010.Il ministro Georgiades ha detto che Cipro ha guadagnato la fiducia del Fondo monetario internazionale, la Commissione e la Banca centrale europea - la «troika» - in fretta grazie alla volontà di attuare gli impegni presi. Fatto che ora gli permetterà di scegliere da sé il modo migliore per gestire il proprio bilancio, evitando nuovi aumenti pesanti delle tasse. John Dimakis, analista di consulenza STR ad Atene, ha detto che alla fine i ciprioti “hanno riconosciuto di aver costruito la loro prosperità sulla sabbia».