clemm coemm

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Argo
  • Data di Inizio Data di Inizio
venture capital
Dizionario di Economia e Finanza (2012)

  • Condividi



venture capital in "Dizionario di Economia e Finanza"

venture capital
Mezzi finanziari investiti nel capitale proprio di società non quotate, di nuova attivazione o dotate di progetti ad alto potenziale di sviluppo. I fornitori delle risorse, detti v. capitalists, possono essere capitalisti individuali, talora chiamati angel (➔), società private, finanziarie pubbliche di sviluppo territoriale, a scala nazionale o regionale, o fondi comuni di investimento chiusi.

Modalità di attuazione. Scopo immediato dell’investimento è mettere a disposizione di un inventore, di un imprenditore o di un manager dotato di un progetto innovativo (potenzialmente ad alto rendimento) le risorse finanziarie necessarie al suo sviluppo, in una fase in cui né il sistema bancario, né il sistema delle borse sono propensi a intervenire vista l’alta incertezza dell’operazione. L’iniziativa si realizza mediante la sottoscrizione di un pacchetto azionario di minoranza (spesso accompagnato da un finanziamento convertibile a basso tasso di interesse) e dalla sigla di un accordo fra v. capitalist e imprenditore innovatore (o manager), corredato da patti parasociali molto precisi che regolamentano diritti e obblighi delle parti in causa. Oltre ai mezzi finanziari, il v. capitalist fornisce competenze e sostegno nelle relazioni con le istituzioni e i mercati finanziari, con gli enti territoriali, con le agenzie di sviluppo, e ove occorra anche supporto amministrativo-contabile e promozionale per colmare le lacune del nuovo imprenditore o comunque per consentirgli di concentrarsi interamente sullo sviluppo del progetto senza altre preoccupazioni. Singole figure a cavallo tra v. capitalist e consulenti, sono i business angels, i quali intervengono più spesso nella fase detta seed, cioè nella primissima fase sperimentale, in cui le esigenze finanziarie sono molto contenute rispetto a quelle consulenziali.

Obiettivo del venture capitalist. L’investimento mira a conseguire un congruo guadagno (una plusvalenza) dalla smobilizzazione dell’investimento realizzabile al momento in cui si raggiunge l’obiettivo di sviluppo, in un arco temporale compreso fra i 2 e i 4 anni dall’operazione iniziale. Si tratta di iniziative singolarmente ad alto rischio, e dunque a elevata probabilità di perdita di parte significativa dell’investimento, compensata dagli elevatissimi profitti ottenuti nei casi di successo. Lo smobilizzo avviene per collocamento delle quote azionarie (IPO, Initial Public Offerings) su un mercato di borsa, o per cessione delle quote a un fondo comune di investimento operante su società che hanno già raggiunto la fase dello sviluppo o per acquisizione (merger & acquisition) delle quote stesse da parte di grandi società interessate a impadronirsi delle nuove tecnologie o delle quote di nuovi mercati controllati dall’impresa.

Per estensione si considerano iniziative di v. c. anche quelle destinate a sostenere operazioni straordinarie di rilancio di società fallite, o di radicale ristrutturazione dell’assetto proprietario o funzionale di un’impresa; spesso esse si realizzano con un’alleanza fra v. capitalist e uno o più manager. Tratti comuni a tutte le attività di v. c. sono la durata temporale, che è a priori limitata al breve-medio periodo, e l’obiettivo di far crescere in tale lasso di tempo l’impresa rendendola appetibile ad altri potenziali finanziatori (sia azionari sia bancari).

Cenni storici e statistici. Il v. c. ha svolto un ruolo importante nello sviluppo, nel corso degli anni 1990, di nuove aziende nei settori dell’informatica e di internet, soprattutto negli Stati Uniti. Molte delle più note società nel campo della information technology sono sorte proprio grazie a interventi di v. c. (per es., Google, Tiscali). In Italia, l’organizzazione di categoria è l’AIFI (Associazione italiana del private equity e venture capital), nata nel 1986 con lo scopo di coordinare gli organismi attivi sul mercato dell’investimento in capitale di rischio. Tra essi vi sono banche, nazionali e internazionali, società finanziarie regionali e di partecipazione, società di gestione dei fondi chiusi italiani, società pubbliche per lo sviluppo di progetti imprenditoriali. A fine 2011 in Italia sono state raccolte complessivamente risorse per oltre 2 miliardi di euro (−29% rispetto al 2010). Esse provengono nel 79% dei casi da operatori italiani e per il restante 21% dall’estero. L’evoluzione degli operatori associati e l’origine dei capitali raccolti per tipologia di fonte sono riportate, rispettivamente, nelle figure 1 e 2.
 
Non esistono le Carte Previdenziali!
Esiste la previdenza sociale (INPS) che eroga in funzioni delle tue contribuzioni lavorative su una card digitale!!!!!

E il meccanismo previdenziale prevede che sei tu a pagarti la pensione attraverso 40 anni di contributi che derivano
da una percentuale di quanto hai percepito dal punto di vista monetario.
 
Premesso che l’antipatia o la legittima avversione non dovrebbe prevaricare la capacità di giudizio, mi pare del tutto naturale che se uno mi regala qualcosa a certe condizioni, queste venendo meno sia legittimato a chiederne la resa. Perciò che la mamma dica “non ti dò più la merendina se non fai il bravo” o Sarlo ritiri la card a chi vaccini o giochi alle slot mi paiono la stessa cosa
E' rivoltante promettere di erogare denaro solo a chi aderisce alla visione unica del leader, in merito a temi, il cui particolare carattere etico,porta ogni singolare persona ad avere un punto di vista differente.
Se un giorno il leader decidesse di vietare o revocare il quid in base al colore della pelle,all'etnia,all'orientamento sessuale,all'uso o al mancato uso di un determinato tipo di farmaci,alla religione,al numero di figli che decidono o non decidono di avere gli aderenti,etc etc si potrebbe sempre parlare di "diritto"di chi ti fa un regalo? Che poi tanto regalo non è visto cosa comporta in termini di limitazione alle libertà personali.Io la chiamo discriminazione e tutto questo se permetti mi fa schifo
 
Ultima modifica:
se leggiamo bene i moduli di riservatezza...che comunque presentano una serie di imprecisioni normative.....nn dicono che nn puoi divulgare il verbo..ma solo che non puoi effettuare video perche' di cio' loro mantengono i diritti.....sono gli stessi moduli che si firmano qualora vi capiti di assistere a riunioni di consigli di amministrazione e similari....io non ci trovo niente di male ne di scorretto......il problema non sono i moduli di riservatezza...sono le improbabili promesse sempre smentite dai fatti...
Modelli o contratti,scritti in modo vago si prestano facilmente,in caso di contenzioso legale, ad essere impugnati e di conseguenza invalidati in tutto o in parte.
 
Modelli o contratti,scritti in modo vago si prestano facilmente,in caso di contenzioso legale, ad essere impugnati e di conseguenza invalidati in tutto o in parte.
Si... ovvio... ma intanto intimidiscono ''la signora Maria..." che con il figlio che ha lo smartphone ha trovato in rete ''investire oggi'' e vorrebbe chiedere... vorrebbe dire... ma ha paura...
''ho firmato quel foglio li... e se poi mi MACINA il collo??"
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto