clemm coemm

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ricordo che da piccolo in chiesa ci davano dei santini da dare a parenti e amici in cambio di offerte da destinare ai lebbrosi e ai missionari,strano che il sarlo non abbia fatto stampare la sua immagine da dare ai clemmioti per distribuirle a parenti e amici a fronte di piccoli oboli da destinare a se stesso, come consuetudine.
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20 MARZO 2018

La centesima scimmia
Tra Privato e Publico..
Qua e là, iniziano a vedersi esperimenti legati alla riduzione del lavoro (vedi link a fondo pagina ripreso dal quotidiano La Repubblica del 09/02/18): che siano evidenze di azioni prodotte con quella frequenza ben spiegata nel film “La centesima scimmia”?

Mah, noi ne siamo comunque fieri per quanto segue:
- Per averlo proposto con un semplice Passa Parola (ad inizio sbeffeggiati da tanti, troppi);
- Che questo passa parola abbia prodotto dibattiti e filmati, ripresi anche da primarie trasmissioni TV (mi riferisco agli approfondimenti in primo Canale Tedesco e Austriaco già molto tempo fa. Senza parlare dell’accanimento mediatico negativo - pur sempre pubblicità - proposto in Italia da quelli che Strisciano, per oltre 30 puntate di prima serata...e vedrete che ne faranno altre, perché rompiamo troppo si loro amici dei vertici stellati e di chi li manovra dall’Estero);
- Che abbia prodotto l’entrata in campo di un Partito: quello del Valore Umano. Un Organismo che si è speso, con tempi impossibili, ottenendo di poter certificare formalmente il suo ingresso Istituzionale; l’unico con un programma completo ed innovativo; l’unico che ha potuto poggiare le sue radici istituzionali in quelle della variegata e diffusa platea di Aderenti ai CLEMM; un Partito che in quei Comuni ove i suoi referenti non si sono vergognati di “uscire” dai CLEMM e ampliare la diffusione del programma alla Collettività, hanno prodotto risultati straordinari (vedi il caso in Calabria, dove nel Comune di Ardore il PVU è il terzo Partito dopo M5S e Forza Italia. Non a caso in quel Comune esiste il CLEMM nato il 30 maggio del 2015 dopo quello aperto dal sottoscritto).

Lo abbiamo detto sin dal Primo Salotto Solidale: per creare equilibrio fra costi e benefici dello Stato, serve un programma culturale, sociale ed economico che convinca chi è deputato a far politica attiva ad attuarlo. E, per arrivare a questo, serve una base della Popolazione, che la smetta di lamentarsi e si unisca in modo concreto e democratico attorno a soggetti che siano di “guida positiva” e non al suo esatto contrario.

Noi del COEMM, siamo nati per fare rete e diffondere tali filosofie. Non siamo un Partito e non lo vogliamo diventare.

Ma intendiamo culturalmente fare da minuscola Organizzazione solidale e no profit, che contribuisca a coinvolgere sempre più Popolazione attiva.
Una Popolazione che comprenda bene quali siano le vere problematiche che ostacolano la serenità ed il benessere diffusi e si faccia carico di scelte democratiche da Nuovo Umanesimo.

Noi del COEMM abbiamo semplicemente indicata una via. Una via che è già stata proposta dai più grandi pensatori della Storia, ma con un programma trasportato nella modernità.

La differenza con tutti gli altri, è che Noi indichiamo ogni aspetto del programma. Tutti gli altri, fino ad oggi, si sono fermati agli enunciati. L’esempio degli slogan altrui è del tipo: Siamo per la tutela della Famiglia (si, ma come!); vogliamo il lavoro come previsto dalla Costituzione (peccato che Poi tutta una serie di emendamenti, diventati Legge, la calpestino); vogliamo una sanità che rispetti l’essere umano (peccato che poi si facciano Leggi come quella sull’obbligo vaccinale) eccetera, eccetera.

Noi del COEMM, solo grazie a chi comprende tale immane lavoro, sa di poter convincere parte degli Investitori che esistono nel Mondo e, mediante un “PROGETTO PRIVATO”, lanciare anche l’esempio pilota della Carta Servizi/QUID, dimostrando che lo Stato democratico potrebbe fare lo stesso e anche meglio (ma in forma pubblica e in privata).

La si deve smettere di confondere il Comparto Pubblico (di tutti) con il Comparto Privato (dell’Impresa): il primo deve avocare a se tutte le infrastrutture e i servizi strategici
(concedendomi gratuitamente alla Collettività); il secondo deve fare impresa secondo le regole dettate dalle Istituzioni democratiche.

Nella forma privata, il modello privilegiato d’impresa, deve essere quello della micro/piccola e Media Impresa, perché, quello delle Multinazionali, fagocita ogni cosa a suo piacimento.

Noi del COEMM, grazie a dei Partner Esteri ed esterni al COEMM, siamo convinti di poter portare a dimostrare il suddetto “esempio pilota” con la Carta Servizi come percorso privato. Per soli 150.000 Persone fino a un massimo di un milione. Ovviamente, solo per chi dimostra di aver ben compreso l’epocale valore di tale azione privata.

La realtà evidenzierà anche questo. Come sta già evidenziando il resto.

Chi ritiene non lo sia, è sempre stato libero di pensare e fare altro. Senza fare lo struzzo però! O senza imputare a noi tutte le colpe di una realtà Italiana che, la dignità, la sta già togliendo ad oltre 18 milioni di Persone.

Lavori 4 giorni, vieni pagato per 5: l'azienda ideale è in Nuova Zelanda
 
cit.del sarlo
grazie a dei Partner Esteri ed esterni al COEMM
sempre vago ,MAI una informazione precisa ,sempre e solo fuffa
DEI : articolo indeterminativo abbreviazione di DEGLI
L'articolo indeterminativo indica una cosa generica, indefinita, che si considera come non ancora nota; la sua funzione è quella di introdurre nel discorso un nome di cui non si era parlato in precedenza
Questa vaghezza su ogni cosa ,dopo 3 anni di promesse ,è veramente insopportabile e inaccettabile
 
Le Sette: una forma di manipolazione psicologica - Blog

Le Sette: una forma di manipolazione psicologica - Blog

La storia ci racconta di moltissime sette riuscite, con i loro credo, a plasmare la mente di tante persone. Persone, spesso, con un alto livello sociale, una buona cultura e prive di disturbi mentali. Allora viene da chiedersi: «Come può succedere?».

La trasformazione del pensiero, del comportamento e delle abitudini quotidiane, della persona coinvolta nella setta, possono essere comprese analizzando i meccanismi psicologici che si attivano nel soggetto per giustificare la sua “nuova vita” come adepto. Nelle sette ci sono regole da seguire che, secondo Cialdini (2001), sono riconducibili a strategie cognitive fondamentali:

impegno e coerenza: cioè l’impulso ad essere coerenti col resto del gruppo;
reciprocità: il bisogno di contraccambiare favori veri, o presunti tali;
riprova sociale: tendenza a ritenere maggiormente validi i comportamenti o le scelte che vengono effettuati da un elevato numero di persone;
autorità: le affermazioni sostenute da una figura di rilievo accrescono la valenza persuasoria;
simpatia: attraverso la costruzione di legami di simpatia e “similitudine” tra persuasore e persuaso, è più facile ottenere la modifica degli atteggiamenti.
Vi sono, comunque, delle variabili psicologiche ricorrenti nelle perone che entrano in una setta:

• L’appartenenza ad un gruppo (la setta) genera volutamente negli adepti la convinzione di essere importanti e contrasta la sensazione di inadeguatezza sociale.

• Il carisma del capo bilancia l’insicurezza dei soggetti che entrano nella setta.

• La credenza del gruppo riduce l’ansia (es. della morte, della malattia).

• L’appartenenza al gruppo e il confronto pilotato aumenta l’autostima.

• La setta soddisfa bisogni di dipendenza e sottomissione da parte di soggetti con determinati profili di personalità.

• Il gruppo fornisce l’opportunità di creare relazioni interpersonali per soggetti con difficoltà relazionali;

• I membri possono arrivare da vissuti di solitudine e storie di disgregazione familiare e sentirsi parte di una “famiglia” nella setta;

La setta è un sistema relazionale basato sulla dipendenza dal leader e dal gruppo.

Quali sono i motivi per cui le persone seguono, spesso incondizionatamente, il leader?

La risposta si trova nelle caratteristiche del leader, una persona dalla personalità narcisistica, che vanta successi personali e si autodefinisce; una persona che dedica molto tempo a costruire e curare la propria immagine sociale e sicuramente un bravo oratore. Il leader ha il potere assoluto nel gruppo, definisce scopi e ruoli e assegna premi e punizioni, con l’obiettivo di mantenere un equilibrio ed una forte coesione nel gruppo. La convinzione di essere parte di un gruppo viene usata per dividere il giusto dal non giusto e per dare senso al mondo. Le differenze tra il gruppo e il resto del mondo vengono esagerate, mentre la somiglianza tra i membri è enfatizzata, viene promosso il conformismo. Questo crea quindi una netta distinzione fra chi è dentro il gruppo (in-group) e chi è fuori (out-group). Ogni membro per raggiungere il risultato desiderato (salvezza spirituale, successo promesso o altro) non deve far altro che comportarsi secondo le regole del gruppo e rimanervi dentro. Un comportamento diverso è considerato inaccettabile, per questo molto spesso è difficile uscire dal “pericoloso mondo” costruito. Per non far allontanare gli adepti, spesso si fa leva sull’emozione della paura: di tornare ad un prima che non era soddisfacente e dove vi erano dei problemi sociali, economici o di salute. Il pensiero critico del singolo viene quindi offuscato e sostituito dal pensiero del leader diffuso e perpetrato nel gruppo.

Inoltre, le sette esercitano un enorme controllo sui propri seguaci dato dalla somma delle seguenti tipologie di controllo:

• Controllo del comportamento

• Controllo del pensiero

• Controllo delle emozioni

• Controllo delle informazioni.

Qualcuno direbbe «arrivati ad un certo punto come è possibile non accorgersi che qualcosa non va? » Se la persona dentro la setta ad un certo punto mettesse in dubbio un compito assegnato, sarebbe costretto forse a mettere in discussione ciò che c’è a monte, creando un disagio insopportabile (“Teoria della dissonanza cognitiva”; Festinger, 1957: “un individuo che attiva due idee o comportamenti che sono tra loro incoerenti, si trova in una situazione emotiva insoddisfacente”) tutto viene così razionalizzato e giustificato per ristabilire l’equilibrio psicologico. La creazione di riti, linguaggi, stili di vita caratteristici (diete, modi di vestire), simboli e loghi, che appartengono solo alla setta e che li distingue, ha un ruolo persuasivo molto forte, il tutto acquista un senso, un significato se ricondotto alle nuove credenze. Vengono proposte continue attività da fare, che distraggono da un potenziale pensiero personale di dubbio. Un potente processo di autopersuasione, infine, si attiva quando gli adepti sono invitati a diffondere il credo per cercare nuovi membri. Nel momento in cui la persona deve convincere dell’importanza del far parte di quella setta un altro, deve convincere prima se stesso.

Dr.ssa Eleonora Strappato: Psicologa del lavoro; Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista in formazione; collaboratrice di IPSE Ancona

Vuoi contattare gli psicologi di IPSE Ancona? Scrivi a: [email protected]



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Ehi raga, coso dice: ......Senza parlare dell’accanimento mediatico negativo - pur sempre pubblicità - proposto in Italia da quelli che Strisciano, per oltre 30 puntate di prima serata...e vedrete che ne faranno altre, perché rompiamo troppo si loro amici dei vertici stellati e di chi li manovra dall’Estero);

Ma si è accorto che i pentastellati (di cui era lui convintamente amico) hanno già vinto e non temono certo gli zeri virgola? E magari hanno vinto anche grazie ai suoi che non hanno fedelmente votato Pvu
 

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