Brindisi all'Italia libera dalla destra e dalla sinistra
Nell'epoca della globalizzazione più estrema, figlia di vertici privatistici e liberalizzazioni sempre più diffuse, è imprescindibile la salita in cattedra di un nuovo movimento, rappresentante del popolo e da esso guidato e controllato, che porti un'aria nuova alla politica e che dia un senso finalmente veritiero alla democrazia, termine oggi abusato e utilizzato solamente per fare in modo che non ci si accorga della dittatura che avanza.
Mentre gli italiani sono distratti dal festival o dall'isola dei famosi, i personaggi che attualmente operano in parlamento e che fanno finta nei dibattiti televisivi di essere opposti, covano alleanze e segreti accordi con il fine ultimo di garantirsi la prosecuzione ed il consolidamento del loro potere, peraltro protetto da mafie ed intrecci nascosti con i vertici bancari internazionali e con le imponenti multinazionali, razziatrici delle piccole realtà che sono le uniche a tessere il vissuto quotidiano della comunità.
Perso di vista quest'ordine basilare, è ovvio che ogni italiano non si renda conto del concorso di colpa insito anche in coloro che accusano gli altri facendoli apparire come l'unica causa dei problemi, e tanto meno si accorga che poli contrari che si combattono da sempre non fanno che parte della stessa realtà centralistica ed unidirezionale, tendente a placare gli animi di coloro che vorrebbero insorgere, garantendosi il continuo appoggio invece di quelle classi che godono di una certa stabilità.
All'interno di questo scenario, in contrapposizione con la visione sistematica che opprime il potere creativo di singoli individui, i quali unendosi contro quello stesso potere centrale, possono veramente riprendere in mano le redini delle loro vite, andiamo ad interferire e farci portavoce di un cambiamento globale, che sia foriero di una vera rinascita collettiva, e che andando oltre la dicotomia partitica, sia la rappresentazione più effettiva e più vivace, all'interno della società italiana, di un superamento di tutto ciò che condiziona.
Mai diremo "tutti a casa", ma sempre diremo "chi è con noi, ci segua".