CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)

Il crocevia di tutti i nostri drammi ???
Il passaggio del testimone, probabilmente violento, dalla gestione Macri al duo Fioretti/Porcelli.
Una staffetta clamorosamente amara dalla quale sono poi sortiti e iniziate tutte le rogne.
Di chi la colpa ???
Qualcuno lo accerterà sicuramente
 
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Da stasera ore 17.30 a mercati chiusi ogni ora sarà buona per un comunicato emesso da Mediobanca oppure da CMC.
Speriamo in una reciproca collaborazione volta ad un ragionevole recupero delle somme spese per acquistare i 575.
In caso contrario gli istitutional investors faranno certamente partire denunzie penali a tappeto.
Verso tutti : vecchi e nuovi !!!
E nessuno potrà dire non sapevo...
Attendiamo...
Io personalmente mi auguro sempre nella massima ragionevolezza sennò che partissero le pantere delle volanti...
Buona giornata a tutti
 
Corriere della Sera 23/11/18
Costruttori in crisi, lavori a rilento Anas annulla contratti per 600 milioni
di Fabio Savelli
Da Condotte a Cmc, i gruppi in difficoltà finanziaria. Il rinvio di 1,8 miliardi al 2020
Novembre 2018, cantieri fermi in tutta Italia. La lista dei costruttori in crisi si allunga ogni giorno di più risparmiando solo Salini-Impregilo in un settore che contribuisce al 10% del Pil e occupa quasi 50 mila addetti. È scivolata in amministrazione straordinaria Condotte, è in concordato Astaldi. Come Grandi Lavori Fincosit che partecipa ai lavori dell' alta velocità ferroviaria Milano-Genova. Ha appena fatto domanda la Mantovani impegnata nel Mose, sono in situazione di forte stress finanziario Cmc Ravenna, che ha congelato il rimborso di due obbligazioni costringendo il socio di riferimento Lega Coop all' aumento di capitale.
Come Trevi Finanziaria che suscita più di qualche grattacapo all' azionista parapubblico Cassa Depositi chiamato a sottoscrivere la ricapitalizzazione. Il disallineamento dei flussi di cassa tra le risorse pubbliche destinate alle opere e gli investimenti dei privati per eseguirle - dettato anche dai ritardi con cui le amministrazioni danno il via libera all' esecuzione delle gare - sta mettendo in ginocchio l' intero comparto. Dietro l' angolo ci sono pesanti ripercussioni sociali con i sindacati edili in stato di perenne agitazione per evitare procedure di licenziamento collettivo.
In filigrana ci sono ancora altri due corollari: 1) Gli istituti bancari sono in fibrillazione con i loro esperti di ristrutturazioni chiamati a confrontarsi con i direttori finanziari delle aziende e i loro consulenti. Sono esposti con i general contractor per oltre dieci miliardi di euro, ma è una stima al ribasso perché non tiene conto delle migliaia di micro-imprese in subappalto che rischiano di andare fuori mercato se salta una sola commessa; 2) I più grandi, come Astaldi indebitata per quasi 3 miliardi considerando le pendenze verso i fornitori, hanno preso diversi appalti anche all' estero contro-garantiti da Sace, controllata da Cdp, che rischia di avere pesanti minusvalenze a bilancio.
L' esito complessivo è il blocco quasi totale delle grandi opere, certificato da Anas, la maggiore stazione appaltante del Paese con Rfi, controllata di Fs. Negli ultimi 12 mesi ha sciolto contratti con le imprese per 600 milioni di euro, ma rischia di incartarsi in una serie di contenziosi con le aziende se dovesse proseguire con questa politica.
Senza contare i costi di ricantierizzazione per i costruttori che dovessero subentrare, quantificabili in un 20% in più in media.
Diverse fonti registrano una concausa decisiva. I processi autorizzativi per le nuove opere sono stati lentissimi.
Il contratto di programma 2016-2020 dell' Anas è slittato per quasi due anni a causa del lungo braccio di ferro tra il ministero delle Infrastrutture e quello delle Finanze per il calcolo del corrispettivo. Così non sorprende la decisione del governo Conte: ha spostato 1,8 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture stradali dal 2019 all' anno successivo. I cantieri sono fermi ovunque e non ha senso usarli subito nonostante si tratti di risorse già preventivate dal precedente esecutivo. Nella nota di aggiornamento al Def però questo governo ha inserito un' ottimistica previsione di investimenti per 150 miliardi nei prossimi 15 anni. Rischia di essere utopia.
 
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Corriere della Sera 23/11/18
Costruttori in crisi, lavori a rilento Anas annulla contratti per 600 milioni
di Fabio Savelli
Da Condotte a Cmc, i gruppi in difficoltà finanziaria. Il rinvio di 1,8 miliardi al 2020
Novembre 2018, cantieri fermi in tutta Italia. La lista dei costruttori in crisi si allunga ogni giorno di più risparmiando solo Salini-Impregilo in un settore che contribuisce al 10% del Pil e occupa quasi 50 mila addetti. È scivolata in amministrazione straordinaria Condotte, è in concordato Astaldi. Come Grandi Lavori Fincosit che partecipa ai lavori dell' alta velocità ferroviaria Milano-Genova. Ha appena fatto domanda la Mantovani impegnata nel Mose, sono in situazione di forte stress finanziario Cmc Ravenna, che ha congelato il rimborso di due obbligazioni costringendo il socio di riferimento Lega Coop all' aumento di capitale.
Come Trevi Finanziaria che suscita più di qualche grattacapo all' azionista parapubblico Cassa Depositi chiamato a sottoscrivere la ricapitalizzazione. Il disallineamento dei flussi di cassa tra le risorse pubbliche destinate alle opere e gli investimenti dei privati per eseguirle - dettato anche dai ritardi con cui le amministrazioni danno il via libera all' esecuzione delle gare - sta mettendo in ginocchio l' intero comparto. Dietro l' angolo ci sono pesanti ripercussioni sociali con i sindacati edili in stato di perenne agitazione per evitare procedure di licenziamento collettivo.
In filigrana ci sono ancora altri due corollari: 1) Gli istituti bancari sono in fibrillazione con i loro esperti di ristrutturazioni chiamati a confrontarsi con i direttori finanziari delle aziende e i loro consulenti. Sono esposti con i general contractor per oltre dieci miliardi di euro, ma è una stima al ribasso perché non tiene conto delle migliaia di micro-imprese in subappalto che rischiano di andare fuori mercato se salta una sola commessa; 2) I più grandi, come Astaldi indebitata per quasi 3 miliardi considerando le pendenze verso i fornitori, hanno preso diversi appalti anche all' estero contro-garantiti da Sace, controllata da Cdp, che rischia di avere pesanti minusvalenze a bilancio.
L' esito complessivo è il blocco quasi totale delle grandi opere, certificato da Anas, la maggiore stazione appaltante del Paese con Rfi, controllata di Fs. Negli ultimi 12 mesi ha sciolto contratti con le imprese per 600 milioni di euro, ma rischia di incartarsi in una serie di contenziosi con le aziende se dovesse proseguire con questa politica.
Senza contare i costi di ricantierizzazione per i costruttori che dovessero subentrare, quantificabili in un 20% in più in media.
Diverse fonti registrano una concausa decisiva. I processi autorizzativi per le nuove opere sono stati lentissimi.
Il contratto di programma 2016-2020 dell' Anas è slittato per quasi due anni a causa del lungo braccio di ferro tra il ministero delle Infrastrutture e quello delle Finanze per il calcolo del corrispettivo. Così non sorprende la decisione del governo Conte: ha spostato 1,8 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture stradali dal 2019 all' anno successivo. I cantieri sono fermi ovunque e non ha senso usarli subito nonostante si tratti di risorse già preventivate dal precedente esecutivo. Nella nota di aggiornamento al Def però questo governo ha inserito un' ottimistica previsione di investimenti per 150 miliardi nei prossimi 15 anni. Rischia di essere utopia.


Magari facessero adc
 
Non so che cosa faranno...
Ma oltre al nostro, hanno potere di decidere sul destino di 7000 famiglie e non è uno scherzo per niente...
E di oggi sulla stampa che per la prima volta nella storia i sondaggi politici danno la Lega superare il PD.
Per la prima volta !!!
E oggi vorreste presentarvi al mondo licenziando 7000 famiglie ???
Mi sembra più che opportuno supporre che ne il PD ne’ la lega delle cooperative oseranno uscirsene con un mega flop come quelli di mandare tutto a put.tane...
Bisogna intervenire a supporto con un adc dedicato a CMC al quale inevitabilmente fare partecipare la lega Coop .
Questa è la mia modestissima opinione.
Un adc inevitabile...
Fate vobis...
Ma rammentate che pure noi vantiamo diritti rilevanti, non fosse altro per quei 575 versati 12 mesi or sono sulla base di un panorama finanziario aziendale completamente differente.
Tutti in questa vicenda rischiamo...
I dipendenti il posto di lavoro
Noi i nostri risparmi
Il cda i sindaci la deloitte il DG molto altro
Vediamo di riassumere riunire e giungere a un compromesso onorevole per tutti.
Buon lavoro !
 
Chiamato IR oggi e con tono funereo dice no comment su tutto. Forse nemmeno oggi ci saranno aggiornamenti.
Per me IR non sa nulla...
Decidono congiuntamente SOLO Mediobanca e Lega Coop.
Mediobanca comunicherà a Lega Coop quale sarà l’importo minimo dell’Adc e di quanto vorrà/potrà ridurre il debito complessivo di CMC.
In gioco ci sono le teste coronate dei membri del cda e compagnia cantando
Questa è la mia opinione...
Se la cosa starà in piedi Lega Coop dara’ semaforo verde...
Salvare 7000 persone e opera meritevole in Romagna, soprattutto oggi visti i recentissimi sondaggi che danno l’altra Lega, quella di Salvini, pronta al clamoroso sorpasso sul PD.
 
Per me IR non sa nulla...
Decidono congiuntamente SOLO Mediobanca e Lega Coop.
Mediobanca comunicherà a Lega Coop quale sarà l’importo minimo dell’Adc e di quanto vorrà/potrà ridurre il debito complessivo di CMC.
In gioco ci sono le teste coronate dei membri del cda e compagnia cantando
Questa è la mia opinione...
Se la cosa starà in piedi Lega Coop dara’ semaforo verde...
Salvare 7000 persone e opera meritevole in Romagna, soprattutto oggi visti i recentissimi sondaggi che danno l’altra Lega, quella di Salvini, pronta al clamoroso sorpasso sul PD.


Ma la Legacoop li ha i soldi per fare ADC? Perché ad occhio e croce ne servirebbero almeno 150/200 e mi sembra una cifra non indifferente.
 

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