Sta parlando di India, non di occidente e si sta domandando cosa pensi di questo fatto la donna più importante dell'India. Sta dicendo che le bambine che nascono non sono "più deboli" per natura (a meno che uno non pensi solo ad una questione di forza fisica, molto limitante come concetto di forza), ma che i genitori le identificano come sacrificabili, solo in quanto femmine, oggi, in India.
A me fa paura e ribrezzo e dolore. Abbandonare a se stessa una figlia, darle meno affetto e meno cure, e meno attenzioni solo perché è una bambina.
Mi viene in mente un libro che lessi anni fa e che accennava a qualcosa di simile (anche se meno drammatico nei risultati e nei modi, infinitamente meno drammatico) in Italia. Oggi lo recupero.
Secondo me, scusa se lo dico, stai sviando il discorso Timurlang. Popov parlava di una situazione ben precisa in India e tu vai a toccare malati e disabili in tutto l'Occidente.
Spostare, allargando tanto la visuale, il discorso come hai fatto tu, lo relativizza troppo, sembra volerlo inquadrare come solo una delle tante cose che non vanno. Sembra che tu non voglia cogliere le peculiarità (dovute ai numeri, alla geografia, alla contesto culturale in cui quel fatto avviene) di quella notizia.
Magari non è vero, eh.
Ma l'impressione è quella.