L’Europa per prima è un continente avviato alla lenta ed inesorabile decadenza dovuta, prima ancora che per motivi economici e geopolitici, al disconoscimento voluto delle proprie basi di civiltà, la sua Storia millenaria, fonte del diritto e della cultura per abbracciare l’ideologia mondialista, americanoide, neoliberale, radicale e relativista, del tutto estranea alla sua tradizione, incapace di ritagliarsi un proprio ruolo politico autonomo, relegandosi allo stato di colonia del grande impero americano, oggi anche esso in forte declino. Le società europee che in passato erano state un modello di civiltà, di sistema sociale sviluppato, di fatto hanno abdicato alla loro Storia ed abbracciato un modello di tipo anglosassone.
L’assetto del mondo affidato nelle aree cruciali alla egemonia ed al super potere dell’impero USA, ha perso qualsiasi parvenza di stabilità ma è scosso da conflitti sempre più cruenti e da destabilizzazione continua, visto il disastro ed il caos provocato dai ripetuti interventi militari (diretti o indiretti) degli Stati Uniti e dei loro alleati nei paesi dove la dirigenza di Washington ha stabilito di avere interesse prioritario per averne il controllo e per disporre delle loro risorse (Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan, ecc.). In altri casi l’intervento è stato causato dall’importanza strategica di questi paesi (Ucraina), oltre che dalle risorse, con un disegno calcolato in funzione anti russa.
Data la situazione, ci sarebbe stata la necessità di rinnovare una “governance” mondiale per evitare il protrarsi e l’aggravarsi delle situazioni di caos e di conflitti che si sono create in varie aree del mondo nello stesso periodo. Questo perchè prima o poi i focolai di guerra, con il loro carico di fanatismo e miseria, finiranno per invadere anche i paesi non coinvolti nelle crisi con grave pericolo di un allargamento dei conflitti e di ulteriore destabilizzazione. Un prologo di quanto potrà accadere lo si può già vedere con l’esodo di milioni di profughi dai teatri di guerra, come dalla Siria (2 milioni di profughi) , dall’Iraq, dalla Somalia, dalla Nigeria, ecc…
Un filo sottile lega gli avvenimenti ed i conflitti tra teatri molto distanti come la Siria, l’Iraq e l’Ucraina. Dietro questi conflitti c’è la stessa mano, la stessa strategia di destabilizzazione e di caos realizzata per un gioco di egemonia e di controllo dal potere dominante, quello militare, politico e finanziario degli anglosassoni e sionisti (USA, GB, ed Israele).
Questa governance mondiale di fatto non esiste e l’unico ente sopranazionale che avrebbe dovuto per il suo statuto provvedere ad esercitare una azione di controllo e di pacificazione fra i contendenti (l’ONU), è stato di fatto ridotto all’irrilevanza ed alla assenza di qualsiasi voce in capitolo, grazie alla subordinazione dei suoi organi agli interessi della superpotenza dominante ed ai diritti di veto sempre opposti a qualsiasi azione di condanna.
I governi che oggi esprimono ipocritamente “preoccupazione ed allarme” per le vicende dell’Iraq, della barbarie degli sgozzamenti, esecuzioni sommarie, taglio della testa ai prigionieri effettuati dai miliziani dell’ISIS (Stato Islamico della Siria e del Levante) in Iraq, sono esattamente gli stessi che hanno appoggiato, fornito armi, addestramento ed equipaggiamenti vari ai miliziani di questa ed altre organizzazioni quando queste operavano in Siria per il rovesciamento del regime di Assad, inviso agli americani. In quel paese avvenivano gli stessi sgozzamenti ed esecuzioni sommarie ma nessuno in Occidente alzava neanche una voce perchè si aspettava la caduta del regime di Assad e si voleva far credere che ci fosse una rivolta di” ribelli per la democrazia”. Gli sgozzatori erano utili in quel caso alle finalità strategiche degli USA e dell’Occidente e bisognava lasciare loro campo libero.
Risulta evidente che la stessa creazione di questo esercito, partito dalla Siria ed arrivato baldanzosamente in Iraq , è tutta occidentale ed in particolare da parte dell’intelligence degli Stati Uniti, della Francia e del Regno Unito, una enorme quantità di prove e testimonianze non lasciano dubbi in proposito.