Portafogli e Strategie (investimento) Correva l'anno 2010

come idea di fondo avevo calcolato un 1% al mese di alleggerimento, che per questione di commissioni conviene liquidare tutto in una volta ogni 6 mesi, in modo da sincronizzare anche il reinvestimento della cedola del 2% sulle obbligazioni a tasso variabile.

Di fondo ci sarebbe comunque una strategia che privilegia la costanza del tasso fisso, il cui rischio viene mitigato investendo le cedole su obbligazioni a tasso variabile.

Il grafico l'ho ridotto per comodità ad un solo swap, ma ho cmq già in portafoglio altri titoli a tasso variabile, questa strategia sarebbe legata solo al BTp lungo, non perchè non ci creda, ma per mitigare il rischio di tasso (ovviamente con le premesse di una ripresa)


hai chiuso gli short alla fine?
 
stavo pensando ad una possibile exit strategy (ora va di moda), dai tassi lunghi.
Avevo abbozzato una teoria come quella riportata in figura, l'ho semplificata riportando il BTP 2037, ma in linea teorica potrebbe funzionare con tutte le scadenze medio lunghe una volta che ognuno si è fatto la propria idea.
In pratica si tratterebbe di vendere quote del 6% contestualmente allo stacco della cedola semestrale del 4% quindi disporre di un 8% di liquidi ogni 6 mesi da destinare a titoli a tasso variabile, per diversificare ho messo euribor e inflazione.
cosa ve ne pare?

P.S. intanto il gas sembra riprendersi un pochino. :barella:

Capisco poco il passaggio da BTP medio lunghi a BTPi, a meno che non giochi sulle diverse scadenze.

Perchè se è pur vero che il BTPi è un titolo a tasso variabile (in quanto legato all'inflazione che è, appunto, variabile) ma, a me, esso, pare aveve una correllazione elevata con un BTP di pari scadenza.

Quindi, in caso di aumento di tassi, ti troveresti a vendere un titolo il cui valore è calante (BTP) e lo sostituiresti con un titolo (BTPi) il cui valore, molto probabilmente, risulterebbe calante pur esso, sostianzialmente nelle stesse percentuali.

Prevedibilmente Il BTPi aumenterebbe il suo valore valore tel quel insieme all'inflazione che teoricamente dovrebbe essere in aumento insieme ai tassi ma questo aumento riuscirà a compensare la presumibile perdita di capitale?
 

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Capisco poco il passaggio da BTP medio lunghi a BTPi, a meno che non giochi sulle diverse scadenze.

Perchè se è pur vero che il BTPi è un titolo a tasso variabile (in quanto legato all'inflazione che è, appunto, variabile) ma, a me, esso, pare aveve una correllazione elevata con un BTP di pari scadenza.

Quindi, in caso di aumento di tassi, ti troveresti a vendere un titolo il cui valore è calante (BTP) e lo sostituiresti con un titolo (BTPi) il cui valore, molto probabilmente, risulterebbe calante pur esso, sostianzialmente nelle stesse percentuali.

Prevedibilmente Il BTPi aumenterebbe il suo valore valore tel quel insieme all'inflazione che teoricamente dovrebbe essere in aumento insieme ai tassi ma questo aumento riuscirà a compensare la presumibile perdita di capitale?

scusa, non l'ho specificato, per Inflation linked intendo corporate o bancari con scadenze entro i 5 anni, non titoli di Stato.
i BTPi non li tratto.
 
scusa, non l'ho specificato, per Inflation linked intendo corporate o bancari con scadenze entro i 5 anni, non titoli di Stato.
i BTPi non li tratto.

Quindi in ogni caso prevedi di accorciare la durata del titolo.

però, accademicamente parlando, (non ho verificato sul campo, e quindi posso dire una grossa stronz.ata) perchè un titolo bancario, Inflation linked, dovrebbe avere rispetto a un titololo a tasso fisso,(della stessa emittente) una relazione diversa che sembra esserci tra il il BTPi e il BTP.
 
Quindi in ogni caso prevedi di accorciare la durata del titolo.

però, accademicamente parlando, (non ho verificato sul campo, e quindi posso dire una grossa stronz.ata) perchè un titolo bancario, Inflation linked, dovrebbe avere rispetto a un titololo a tasso fisso,(della stessa emittente) una relazione diversa che sembra esserci tra il il BTPi e il BTP.

Sinceramente i BTPi non li ho proprio considerati, non so perchè ma a pelle non mi piacciono.
Però si potrebbe considerare anche uno switch BTP-BTPi accorciando la duration.
 
Sinceramente i BTPi non li ho proprio considerati, non so perchè ma a pelle non mi piacciono.
Però si potrebbe considerare anche uno switch BTP-BTPi accorciando la duration.

Scusa, forse non sono stato chiaro.

la domanda che volevo farti era questa:

in caso di aumento di tassi il titolo a cedola fissa (bancario o corp), diminuisce di valore. Hai notato che a parità di durata e di emittente un titolo legato all'inflazione, in caso di aumento dei tassi e di inflazione, aumenta il suo valore?
 
Scusa, forse non sono stato chiaro.

la domanda che volevo farti era questa:

in caso di aumento di tassi il titolo a cedola fissa (bancario o corp), diminuisce di valore. Hai notato che a parità di durata e di emittente un titolo legato all'inflazione, in caso di aumento dei tassi e di inflazione, aumenta il suo valore?

nella mia breve esperienza di bondista ho potuto constatare che quando c'è attesa di rialzo di tassi, o di spinte inflazionistiche i titoli a cedola variabile salgono (poco o tanto anche in conto capitale), proprio perchè diventano appetibili le cedole future.
Basta vedere il comportamento dei corporate nel periodo d'oro dell'euribor, alcune erano ben oltre i 100 (vedi enel, GE e in qualche caso anche i CCT...), poi a mischiare le carte è arrivato il rischio emittente.
ora, al contrario, ho notato alcuni casi in cui i titoli a tasso variabile sono sotto di parecchio rispetto al prezzo di rimborso.
 
nella mia breve esperienza di bondista ho potuto constatare che quando c'è attesa di rialzo di tassi, o di spinte inflazionistiche i titoli a cedola variabile salgono (poco o tanto anche in conto capitale), proprio perchè diventano appetibili le cedole future.
Basta vedere il comportamento dei corporate nel periodo d'oro dell'euribor, alcune erano ben oltre i 100 (vedi enel, GE e in qualche caso anche i CCT...), poi a mischiare le carte è arrivato il rischio emittente.
ora, al contrario, ho notato alcuni casi in cui i titoli a tasso variabile sono sotto di parecchio rispetto al prezzo di rimborso.
scusa quali?
quelli con un livello discreto di solidità (eni ed enel appunto) quotano sopra la pari
 

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