Portafogli e Strategie (investimento) Correva l'anno 2010

Grazie per le gentilissime spiegazioni tue e di Broker!:) Sto seguendo anch'io quell'ETF, aspettando che inverta la curva, ancora discendente. MI auguro che a quel punto potrà darci belle soddisfazioni...;)

Sull'ETC la situazione è pericolosa, infatti si troverà a ottobre a chiudere il futures di novembre e ad aprire quello di gennaio pagandolo il 100% in più.
Quindi, almeno nel breve, sebbene ci possa essere un recupero dei futures, il rischio è che NGAS non ne benefici immediatamente ma debba prima scontare il difficile rollaggio che si appresta a fare.
Mi convinco sempre più che è cosa buona entrare a piccolissime tranche perchè se un esplosione delle quotazioni è molto probabile, il tempo (e le dinamiche dei rollaggi) rischiano di bruciare una buona parte del rialzo almeno nella fase iniziale.
 
Se avete voglia di dare un'occhiata su Seeking Alpha, gli articoli sul Natural Gas sono parecchi, spesso dalle conclusioni opposte, ma interessanti (e dal numero crescente sta aumentando l'interesse sull'argomento, il che non necessariamente è positivo...).

Questo lo metto per il grafico, un'opera d'arte astratta... :D

A couple weeks ago, I discussed the remarkable divergence between the prices of oil and natural gas. At the time, the spot price of West Texas Intermediate was above $73 per barrel, while the spot price of natural gas at the Henry Hub was about $3 per MMBtu. The ratio of the two prices was at record levels, with the oil price 24.5 times the natural gas price.
Oil prices have declined since then, closing at $68.24 per barrel on Tuesday. But natural gas prices have also declined, closing at $2.82. As a result, the price ratio remains above 24, much higher than the 6 to 12 that’s been normal in recent decades.
To provide some more insight into what’s going on, I made a new graph to show the path of oil and natural gas prices since the start of 2001:
natural-gas-and-oil-prices-sep-1-2009.jpg

The chart (squiggle, if you prefer) tracks the path of monthly average oil prices along the horizontal axis and monthly average natural gas prices along the vertical, plus Monday's closing data. Several features of the graph leap out:


  • As expected, the two prices are positively related, with high oil prices generally being accompanied by high natural gas prices, and vice-versa. Most notable, perhaps, are the period of low prices early in the decade (lower left of the chart) and the period of very high prices in 2008 (upper right).

  • Sometimes the relationship breaks down, however. Natural gas prices skyrocketed in late 2005, for example, without much movement in oil prices.

  • Today, the divergence runs the other way. Natural gas prices are remarkably cheap in absolute terms and relative to oil prices, at least in spot markets.
To drive that last point home, note that the last time natural gas prices were below $3.00 per MMBtu, oil prices were below $30 per barrel. Similarly, when oil prices have been near $70, natural gas prices have been around $6.00.
In response to my previous post, several readers asked whether there was any obvious way to profit from this divergence in prices. Well, one way is to buy natural gas today, put in it storage, and hope to sell it in the future at a higher price.
There’s just one problem with this strategy: People are already doing it. As a result, natural gas storage facilities are close to overflowing. As Monday’s Financial Times reports, that creates a risk that spot prices will fall even further. Indeed “a 2006 gas glut in the UK briefly pushed wholesale prices there below zero.”

http://seekingalpha.com/article/159512-natural-gas-is-cheap-compared-to-oil
 
E' una situazione un pò ingarbugliata... nonostante la domanda sia a terra e gli stock siano in continua crescita i produttori continuano ad aumentare la produzione.

Considerando che i costi di produzione sono stimati tra 2 $ - 8$, questo è un mezzo suicidio a lungo andare per i player più deboli. Allora perchè questo atteggiamento? Forse perchè nel breve non possono far altro che far cassa per cercare di stare a galla. O forse i manager vogliono mantenere gli EPS su un certo livello nonostante il calo dei margini per non rinunciare ai bonus legati alla performance azionaria di breve termine?

Da leggere: http://www.fundmymutualfund.com/2009/08/why-are-natural-gas-producers-expanding.html

In ottica di lungo può essere interessante... ma i costi di rollover rendono l'ETC e i futures su cui si basa strumenti non adatti a investimenti di lungo. Per ora continuo a stare alla finestra e raccogliere informazioni...
 
E' una situazione un pò ingarbugliata... nonostante la domanda sia a terra e gli stock siano in continua crescita i produttori continuano ad aumentare la produzione.

Considerando che i costi di produzione sono stimati tra 2 $ - 8$, questo è un mezzo suicidio a lungo andare per i player più deboli. Allora perchè questo atteggiamento? Forse perchè nel breve non possono far altro che far cassa per cercare di stare a galla. O forse i manager vogliono mantenere gli EPS su un certo livello nonostante il calo dei margini per non rinunciare ai bonus legati alla performance azionaria di breve termine?

Da leggere: http://www.fundmymutualfund.com/2009/08/why-are-natural-gas-producers-expanding.html

In ottica di lungo può essere interessante... ma i costi di rollover rendono l'ETC e i futures su cui si basa strumenti non adatti a investimenti di lungo. Per ora continuo a stare alla finestra e raccogliere informazioni...

Ciao Capirex, è esattamente questo che mi preoccupa.
Nessuno mette in dubbio che il gas sia al minimo storico e che nel medio termine ci debba necessariamente essere un rialzo vuoi perchè ci dovrebbe (:rolleyes:) essere una rirpesa della produzione industriale, vuoi perchè a questi prezzi qualche player rischia di restarci secco.
Il problema però è che nel frattempo l'ETC ti brucia il capitale non tanto per le commiss, quanto per i rollaggi problematici come il prossimo di ottobre quando venderà lo spot a 2$ e comprara il futures di gennaio a 4 e più $ smenandoci parecchio...

Ecco perchè forse la soluzione migliore è comprare un ETF settoriale su Gas & Oil oppure prendersi qualche bel titolozzo.
Io qualche Eni me la sono presa, poche e con l'intenzione di accumulare dopo lo stacco della cedola se si decidono sti benedetti mercati a stornare un po :wall:
 
Ciao Capirex, è esattamente questo che mi preoccupa.
Nessuno mette in dubbio che il gas sia al minimo storico e che nel medio termine ci debba necessariamente essere un rialzo vuoi perchè ci dovrebbe (:rolleyes:) essere una rirpesa della produzione industriale, vuoi perchè a questi prezzi qualche player rischia di restarci secco.
Il problema però è che nel frattempo l'ETC ti brucia il capitale non tanto per le commiss, quanto per i rollaggi problematici come il prossimo di ottobre quando venderà lo spot a 2$ e comprara il futures di gennaio a 4 e più $ smenandoci parecchio...

Ecco perchè forse la soluzione migliore è comprare un ETF settoriale su Gas & Oil oppure prendersi qualche bel titolozzo.
Io qualche Eni me la sono presa, poche e con l'intenzione di accumulare dopo lo stacco della cedola se si decidono sti benedetti mercati a stornare un po :wall:

ciao broker,
la situazione su questo ETFS del gas è molto fumosa.
Per quel che ci ho capito io NGAS.MI non fa direttamente un roll dei fututre, ma segue (in EURO) la performance del DJ-UBS Natural Gas Sub-IndexSM che a sua volta si basa sulla componente del gas naturale del DJ-UBS Commodity IndexSM. Il Sub-Index si prezza sulla base del NYMEX Natural Gas futures contracts.
Quindi in sostanza l'ETFS non fa roll sui futures, ma di fatto lo subisce attraverso il Sub-Index che è direttamente esposto sul Nymex.
 

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Quindi in sostanza l'ETFS non fa roll sui futures, ma di fatto lo subisce attraverso il Sub-Index che è direttamente esposto sul Nymex.

Esatto, è adatto solo a strategie di brevissimo (qualche giorno).
Ogni due mesi paga i costi di rollaggio, e il prezzo nel lungo periodo scende sempre piu' in basso verso lo zero.
 
stavo pensando ad una possibile exit strategy (ora va di moda), dai tassi lunghi.
Avevo abbozzato una teoria come quella riportata in figura, l'ho semplificata riportando il BTP 2037, ma in linea teorica potrebbe funzionare con tutte le scadenze medio lunghe una volta che ognuno si è fatto la propria idea.
In pratica si tratterebbe di vendere quote del 6% contestualmente allo stacco della cedola semestrale del 4% quindi disporre di un 8% di liquidi ogni 6 mesi da destinare a titoli a tasso variabile, per diversificare ho messo euribor e inflazione.
cosa ve ne pare?

P.S. intanto il gas sembra riprendersi un pochino. :barella:
 

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L'idea non mi sembra malvagia, solo potrebbe essere un po' lenta se i tassi ricominciassero a correre, tra due anni potresti trovarti incastrato con il 75% restante.
Alzare le quote ad un 10% a botta pensi sia troppo poco?
 
L'idea non mi sembra malvagia, solo potrebbe essere un po' lenta se i tassi ricominciassero a correre, tra due anni potresti trovarti incastrato con il 75% restante.
Alzare le quote ad un 10% a botta pensi sia troppo poco?

come idea di fondo avevo calcolato un 1% al mese di alleggerimento, che per questione di commissioni conviene liquidare tutto in una volta ogni 6 mesi, in modo da sincronizzare anche il reinvestimento della cedola del 2% sulle obbligazioni a tasso variabile.

Di fondo ci sarebbe comunque una strategia che privilegia la costanza del tasso fisso, il cui rischio viene mitigato investendo le cedole su obbligazioni a tasso variabile.

Il grafico l'ho ridotto per comodità ad un solo swap, ma ho cmq già in portafoglio altri titoli a tasso variabile, questa strategia sarebbe legata solo al BTp lungo, non perchè non ci creda, ma per mitigare il rischio di tasso (ovviamente con le premesse di una ripresa)
 

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