Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

quali erano le previsioni di Goldman Draghi 3/6/12 mesi fa ? :rolleyes:

c'è chi parla di lotta feroce (anche con utilizza di escort :D:D ) per la Legge 28 dicembre 2005, n. 262 finita nel nulla ...
'Art 19, comma 10: <<10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici'
Tremonti contro Draghi, Tremonti contro le banche, Tremonti contro l'oligarchia finanziaria anglosassone ?

mi piacciono i complotti :cool::cool:
 
WASHINGTON, 25 giugno (Reuters) - Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, difende l'operato della banca centrale nella vicenda Merrill Lynch-Bank of America parlando dinanzi alla Commissione della Camera Usa per la vigilanza e le riforme governative.
Bernanke nega di aver minacciato i dirigenti Bank of America (BAC.N: Quotazione) affinché la fusione con Merrill Lynch andasse in porto o di averli spinti a tenere segrete le notizie negative su Merrill.
La Commissione ha accusato la Fed di aver nascosto dettagli di rilievo alle altre autorità federali e di aver interferito nella fusione.
"Nè io nè alcun membro della Federal Reserva ha mai spinto, ordinato o consigliato Bank of America affinché tenesse segrete informazioni inerenti Merrill Lynch", ha detto Bernanke nel discorso preparato per l'audizione davanti alla Commissione della Camera.

sinceramente, mi sono ormai perso e non saprei dire se sia una notizia degna di nota... stanno cercando qualche cattivone da punire?

http://zerohedge.blogspot.com/2009/06/feds-emails.html
http://zerohedge.blogspot.com/2009/06/feds-emails-part-2.html

gli è tutto da rifare
 
(Adnkrons) - Non c'e' futuro per la produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese per l'Ad di Fiat, Sergio Marchionne. "A Termini Imerese - ha detto oggi a Venezia - non c'e' indotto: e' un luogo stranissimo dove non c'e' niente intorno. Noi non stampiamo a Termini e li' ci sono costi di logistica che sono enormi". Escluso un futuro anche se la Sicilia dovesse decidere di migliorare le infrastrutture: "il problema e' la collocazione geografica. Termini non ha ragione di esistere. D'altronde se faccio un centro di stampaggio in centro Italia posso fornire 4 stabilimenti". A Termini subentrano invece i problemi di logistica.


:rolleyes:


ROMA (Reuters) - Il Cipe di questa mattina ha stanziato 300 milioni per le aree di crisi della Fiat a Pomigliano e Termini Imerese.
Lo ha detto ai cronisti il sottosegretario alla Presidenza con delega al Cipe Gianfranco Micciché, lasciando Palazzo Chigi.


:-?:-?:-?
 
come evidenzia Troppidebiti anche noi navighiamo a vista :D

le aste dei Treasuries sono andate benissimo .... questa settimana :) ... andrà sempre così fino a fine settembre ?



Roubini


The Chinese Proposal for a New Global Super Currency
Nouriel Roubini | Jun 26, 2009

As I discussed a few weeks ago in a New York Times op-ed the Chinese are flexing their muscles on the question of the global reserve currency system dominated by the dollar.

With the revision of the SDR basket (so far including only dollar, euro, yen and pound) coming to the table next year it is clear that the Chinese will push for including the renminbi in the new SDR basket. And senior Brazilian policy sources suggest in private that, if the RMB is included in the SDR, so should the Brazilian Real as there is already a much deeper bond market for Real debt and as - unlike China - Brazil has a more liberalized capital account. And the Russians are now openly pushing for commodity currencies - the Canadian and Australian dollar but also the Ruble - to be included in the SDR basked. And the BRICs are on record pushing for the IMF to issue SDR denominated debt.

So the process that will lead - in the medium-long term - to a challenge of the US dollar as the major global reserve currency has started. The US creditors - the BRICs, the Gulf states and others - are becoming increasingly alarmed that the US will deal with its unsustainable fiscal path via inflation and debasement of the value of the dollar via depreciation. So they will not sit idly waiting for this to happen: they are already diversifying into gold, into resources (as China purchases mines and energy, mineral and commodity resources all over the world) and into shorter term maturity US Treasuries that have less market risk than longer term Treasuries. With two-thirds of US Treasuries, being held by non-residents and the average maturity of such government debt down to 4.5 years, the risk of a refinancing crisis and disorderly fall in the dollar will increase over time unless the US presents a credible plan for medium term fiscal consolidation.

Increasingly it is clear that unless such reduction in fiscal deficits occurs the incentive to continue monetizing them will increase. In the short run such massive monetization has not been inflationary as money velocity has collapsed and as the slack in goods and labor markets is still rapidly rising. But over time - late 2010 and 2011 - deflationary pressures will lead to an increase in expected inflation and then in actual inflation if monetization of persistently large fiscal deficits continues. Indeed some in the US argue that wiping out the real value of public debt and dealing with the private sector debt deflation through a bout of double digit inflation may be the most desirable way to reduce the overhang of public and private debt. While such arguments have many flaws as inflation will have serious collateral damage one cannot rule out that the US will use inflation and depreciation as a way out of its public and private debts. Greenspan's concerns about the long term inflationary effects of large US budget deficits - expressed today in a FT op-ed - go along the same lines. Thus, our creditors' nervousness about the eventual debasement of the US dollar has some increasing validity.

And here again is the full text of my recent NYT op-ed in case you missed it the first time: (lo avevo già proposto :)) ...

http://www.investireoggi.it/forum/showpost.php?p=889421&postcount=144
 
tanto per farvi capire comè la realtà

ecco un comunicato della CNA
che rende l'idea di quale sia la situazione reale, tenete presente che la cna conosce i dati reali avendo la contabilità di molte piccole aziende.
SALVIAMO LE NOSTRE IMPRESE!
Unappello di CNA Servizio Estero


La spina dorsale del tessuto economico e produttivo regionale e provinciale, in particolar modo, è costituitaper la stragrande maggioranza da piccole e medie imprese (oltre il 90%), fortemente predisposte per l’export.
Il nostro è un sistema economico che si basa sulla molteplicità di esperienze e realtà produttive e di servizi diffuse capillarmente sul territorio, correlate tra di loro in modo assolutamente efficace, tanto da costituire un invidiabile modello di riferimento.
Oggi non è più così! Quel modello, che per decenni ha garantito occupazione e un elevato livello della qualità della vita, è gravemente malato, forse di un male incurabile.
E’ un’analisi spietata quella che facciamo noi di CNA Servizio Estero perché dal nostro osservatorio la situazione è davvero grave: molte imprese ci testimoniano crolli del fatturato nell’ordine del 50% con picchi che raggiungono il 70%. Il rischio concreto è che nei prossimi mesi si vada verso fallimenti a catena con un effetto domino devastante per l’intera economia.

Molte piccole imprese in particolare non ce la fanno più e da anni sono in gravissima sofferenza in quanto versano, chi più chi meno, in una situazione di pesante indebitamento con il sistema bancario che fino alla prima metà del 2008, bene o male continuando a concedere loro liquidità, ne ha consentito la “sopravvivenza”, mentre oggi, paradossalmente ne decretano la morte.
Oggi, vogliamo parlare in modo esplicito proprio di questa drammatica situazione di “sopravvivenza” e di “morte” perché riteniamo che non vi sia più tempo per gli indugi.
Come CNA Servizio Estero, realtà che lavora al fianco di centinaia di piccole e medie imprese, lanciamo un appello con l’obiettivo di allertare tutti, in particolare le istituzioni, le forze politiche e il sistema bancario, affinché provvedano rapidamente a mettere in campo strumenti efficaci in grado di fornire urgentemente ossigeno alle piccole imprese e quindi al sistema economico locale. Solo così si potrà favorire l’auspicabile ripresa.
Paradossalmente moltissime imprese sono talmente indebitate da non potersi nemmeno permettere il lusso di cessare l’attività, perché così facendo vanificherebbero gli investimenti realizzati ed i sacrifici di una vita di lavoro.
Tutti noi che viviamo in questa società, anche al rischio di sembrare cinici, dobbiamo dire loro grazie per non aver “mollato la presa” evitandoci così, per ora, conseguenze economiche e sociali molto più gravi di quelle che si sono verificate finora.
Oggi, alla luce del vero volto della crisi del mercato e in presenza del significativo calo dell’export, che rappresenta uno sbocco fondamentale per moltissime imprese reggiane, lo scenario è ancora più pesante. La stretta creditizia è durissima e i nuovi finanziamenti per le imprese sono più difficili da ottenere, se non impossibili.
Mentre aumentano le svariate forme di pubblicità dai contenuti rassicuranti e inneggianti alla collaborazione, disponibilità e umanità, le banche aumentano le richieste di rientri. Nella realtà dei fatti il rapporto banca/cliente è, in molti casi, un rapporto di patologica sfiducia, come dimostrano le numerose lettere circolanti (spesso in forma raccomandata) di discutibile legittimità sul piano della privacy, tese a “intimare” rientri immediati dai fidi e/o, per esempio, da cessioni pro solvendo di crediti di poche centinaia di euro.
I rubinetti sono più serrati di prima, la circolazione del denaro è ridotta al minimo a causa del timore delle banche di andare in debito di liquidità, nonostante le rassicurazioni e i supporti reali che il governo Nazionale ha varato (Tremonti Bond).
La situazione non è solo disperata, è paradossale perché anche a fronte dell’auspicata inversione di tendenza dei mercati, l’attuale ridimensionamento del credito, quand’anche non mettesse in crisi le aziende in una situazione di carenza degli ordinativi, potrebbe “strozzarle” in caso di ripresa in quanto non ci sarebbero più le condizioni finanziarie per adeguare il magazzino, per assumere nuovo personale, per aumentare gli ordinativi ai subfornitori. Di fatto, in presenza di aumento delle commesse le aziende potrebbero essere costrette a rinunciarvi.
Queste sono le ragioni che ci spingono a chiedere interventi urgenti, come le iniezioni di liquidità mantenendo attivo il “fondo straordinario di garanzia” regionale per i consorzi fidi delle piccole imprese. A tale proposito il nostro appello è rivolto anche a far sì che il “fondo centrale di garanzia” gestito dal Ministero dell’Economia, finanzi soprattutto i consorzi fidi delle piccole imprese.
Alla Regione Emilia Romagna, inoltre, chiediamo di aumentare rispetto allo scorso anno i finanziamenti per l’internazionalizzazione, sia a favore dei consorzi all’export, sia verso i gruppi di imprese ( A.T.I.)
Occorre però fare presto perché, già tra alcuni mesi, potrebbe essere inesorabilmente troppo tardi.
 
[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's: US credit card charge-offs surpass 10% in May[/FONT]
spacer.gif
spacer.gif
spacer.gif

spacer.gif


[FONT=verdana,arial,helvetica]New York, June 24, 2009 -- Charge-offs on US credit cards as measured by Moody's Credit Card Index broke through the 10% level in May, for the first time in the 20-plus year history of the Moody's Index.[/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]"We expect the charge-off rate index to continue to rise in the coming months but at a slower pace, as it peaks at around 12% in the second quarter of 2010," says Moody's Senior Vice President William Black.[/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]The charge-off rate measures those credit card account balances written off as uncollectible as an annualized percentage of total outstanding principal balance. It is the sixth consecutive month the charge-off rate has attained a record high. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's Credit Card Index is based on the credit performance of approximately 300 individual credit-card-backed securities rated by Moody's, covering approximately $410 billion of bank credit card receivables.[/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]The Index also shows the delinquency rate (monthly payments more than 30 days late) declining for the second month in a row in May, to 5.97%. Moody's views the improvement as an expected seasonal phenomenon arising from it being the tax refund season and expects delinquencies to resume their upward trend.[/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]The May Index also shows payment rates slipping for the second consecutive month, to 16.01%. A key factor, along with charge offs, in assessing the credit quality of credit card securitizations, the payment rate is the average amount of principal that cardholders pay each month as a percentage of the total outstanding principal balance[/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]According to Black, "We expect industry-wide payment rates to remain soft due, in part, to lower purchase volumes among those cardholders who use their credit cards for convenience - those who pay off their entire balances each month." [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's yield index rebounded from last month's sharp decline, returning above the 18% level and reflecting discounting initiatives by Citibank and Bank of America. However the increase was not enough to keep excess spread levels from falling below the 5% level for the first time since 1998.[/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's latest credit card index report, "Credit Card Index Charge-Offs Surpass 10% in May," is available on Moodys.com[/FONT]
 
Intanto ... vi porrei una domanda... a chi sono andati i 442 mld di € a 1 anno dell'ultima asta della BCE del 25-06-2009 ... ci sono stati 1100 richiedenti.... chi sono e come sono stati ripartiti tanti Billioni ?
Sono stato sul sito della BCE ma ci sono solo dati aggregati e nessun riferimento alla composizione.
A livello di numeri MAI era stato così tanto rifinanziato il sistema... dobbiamo tornare indietro al settembre nero quando furono immessi € pari a circa 300mld in due tranches a 200gg ?
E perchè proprio ora che le cose non vanno (lo dicono loro) poi così male ? Cosa bolle in pentola ?
Per gli interessati alla questione qui c'è il link
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto