stockuccio
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il mondo virtuale in cui la gente cerca di sguazzare e magari crede di farlo coscientemente perché ha studiato finanza ![Smile :) :)](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/8.0/png/unicode/64/1f642.png)
VIRTUAL FINANCIAL, FINANZA VIRTUALE!
Non sono passati neanche dodici mesi da quando all'orizzonte del nostro viaggio mettemmo in guardia ogni navigante dalla possibilità che la crisi prima o poi avrebbe trascinato nei mulinelli e nei gorghi della tempesta perfetta centinaia di banche regionali, banche affascinate dal Pifferaio Magico denominato Commercial Real Estate.
Floyd_Norris sul New York Times ci racconta come il secondo più imponente fallimento della storia finanziaria commerciale americana, dopo Washington Mutual ed esclusa Lehman Brothers, assomiglia ad una magia che estingue nel nulla il concetto di rischio d'impresa, un rischio che viene assunto nella stragrande maggioranza dei casi dalla FDIC, agenzia che garantisce i depositi bancari americani
Nella sostanza significa che su 25 miliardi di patrimonio della Colonial Bank, solo il 28 % di questo patrimonio è stato considerato " sufficientemente sano" da essere assunto senza alcuna protezione e il 12 % è stato considerato non degno di essere assunto come rischio in qualsiasi condizione.
Le stime della FDIC sulle perdite totali guardano a soli 2,8 miliardi di dollari.
Niente sarebbe come è, perchè tutto è come non è, direbbe Alice; quante sono oggi le banche regionali in queste condizioni, quanti i commercial real estate loans e non performing loans nascosti nei bilanci del sistema finanziario americano, dove erano i revisori e dove i regolatori in questi anni, in questi mesi? Non solo sembra pure che lo Stato americano abbia assunto un ex presidente della SEC per cercare di scoprire che stesse diffondendo false notizie sul possibile fallimento della Colonial Bank.
Guaranty Bank secondo alcune indiscrezioni sul Financial Times e su Reuters, sarebbe il terzo fallimento imponente della storia della finanza commerciale americana, la FDIC starebbe cercando acquirenti al pari di BB & T.
Che succederà, assumeranno altri investigatori per accertare che diffonde verità fondamentali?
Nel frattempo il WSJ ci dice che per le 102 banche fallite negli ultimi due anni, la stima dei costi della FDIC in media arriva al 34 %, un tasso nettamente superiore al tasso medio che comportò il fallimento di circa 747 istituti finanziari tra il 1989 e il 1995, durante la crisi delle Savings & Loan. Per quanto riguarda tre delle cinque banche fallite nello scorso venerdi che hanno portato a 77 il numero complessivo dei fallimenti, la FDIC prevede l'assicurazine sui depositi per circa il 50 % del loro patrimonio.
Per quanto riguarda una singola ex realtà finanziaria, la Community Bank of Nevada su un totale di 1,52 miliardi di assets, il costo per la FDIC è stimato in circa 781,5 milioni di dollari.
La nemesi della madre di tutte le crisi della storia, continua attraverso la possibile introduzione di nuove regole contabili che dovrebbero indurre gli isituti a divulgare non più una volta all'anno, ma ogni tre mesi il valore reale delle loro partecipazioni.
Come ci spiega Jonathan Weil su Bloomberg è incredibile quello che può compiere un piccolo raggio di sole.
Esplorando quelle simpatiche noticine che appaiono a piè pagina nell'ultima trimestrale della banca regionale in questione, si scopre che al 30 giugno i prestiti in portafoglio, valevano "solo" 22,8 miliardi in meno di quanto dichiarato nel bilancio.
Detto, fatto, calcolato, senza i crediti di fantasia, la patrimonializzazione della banca sarebbe underwater, sotto zero, il capitale inesistente.
Nel frattempo la fantasia governativa continua a considerare le banche regionali come "ben capitalizzate" la sindrome giapponese continua, la stessa sindrome che ha costretto il governo giapponese, durante la lost decade ha tenere nascosta la reale entità del fallimento di molte realtà bancarie.
Informazioni di questo tipo non sono nuove, ma da ora in poi probabilmente lo sarà la loro frequenza anche se gli analisti del Paese delle meraviglie continueranno a far finta di non notare le note a piè di pagina, non solo analisti, ma revisori e amministratori vari.
Una volta ogni tre mesi e non più una volta all'anno, vedremo perchè la decisione è una di quelle che ha fatto infuriare la bobby bancaria americana, l'espansione della metodologia fair value da adottare a tutti gli strumenti finanziari, onde che vanno, onde che vengono.
Come mi ha segnalato il "nostro" caro Raffaele Mascetra, il granellino di sabbia di questa crisi che continua a bloccare gli ingranaggi della realtà, nella fattispecie l' American Bankers Association, è estremamente preoccupata dal processo in corso presso lo IASB e il FASB per i progetti relativi agli strumenti finanziari. Date un'occhiata a questa LETTERA!
L'American Bankers Association sottolinea come le modifiche di cui si sta discutendo rappresentino i più significativi cambiamenti contabili che la realtà abbia mai conosciuto.
" Noi incoraggiamo IASB e FAQSB a rendere tali modifiche operative, solo con la massima cautela e attraverso un processo di livello appropriato perchè possa corrispondere all'entità delle variazioni. "
Certo noi tutti incoraggiamo chiunque per il nostro interesse......
" Anche se siamo d'accordo che una certa quantità di cambiamento è urgente, le decisioni in questione potrebber causare notevoli disagi, sia ai redattori dei bilanci che agli utenti del sistema finanziario "
Quindi da oggi in poi il rumore dello onde lobbistiche si farà sentire, in una nemesi infinita, dal sapore vagamente nipponico.
Non riesco a comprendere se all'improvviso nel paese di Alice, qualcuno ha avuto un sussulto di realismo, nel voler evidenziare la realtà, una realtà oscurata con una precedente revisione delle norme, ma staremo a vedere, non mancheremo di vigilare.....
Un maggiore impatto sulla contabilità degli impieghi, prestiti, mentre le regole attuali consentono di valutare gli attivi al prezzo storico, quello al quale sono stati concessi i prestiti, i prestiti che la società ha intenzione di detenere sino alla scadenza, riconosciuti solo quando ritenute probabili o inevitabili, l'utilizzo del fair value obbligherebbe ad riesumare le perdite probabili che comparirebbero nuovamente nei bilanci e non a piè di pagina.
Se qualcuno crede che si tratti solo di banche regionali, ha sbagliato i suoi calcoli, anche Bank of America, a piè di pagina, ha comunicato che i suoi crediti erano di circa 64 miliardi inferiori alla realtà, più o meno il 58 % di una misura, il Tier 1 common equity, che tiene in considerazione il capitale di una banca depurandolo di azioni previlegiati e asset intangibili. Stessa realtà per Wells Fargo, 34 miliardi in meno rispetto ad un Tier 1 C.E di 47 miliardi, percentuali quasi bulgare.
SunTrust Banks Inc addirittura vede spazzato via il proprio Tier 1 ( definizione che potrete approfondire in CORE_TIER_1_NEL_CUORE_DELLA_CRISI_ KeyCorp registra un fai value inferiore allo stesso valore di libro contabile.
Ma la magia continua, nella discrezionalità della contabilità finanziaria, visto che Citigroup dopo aver dichiarato a fine 2008 crediti per 601 milioni inferiori di 1,3 miliardi al valore di libro, a fine giugno ha dichiarato uno scostamento di oltre 18 miliardi di dollari.
Ma ecco che la Storia nostra compagna di viaggio torna alla ribalta, peccato che come spesso accade, gli alunni siano assenti.
Si parla sempre di Savings & Loans, banche che fallirono in massa nel 1980 che effettuavano prestiti a breve termine con contorno di tassi di mercato, per finanziare l'emissione di mutui a lungo termine a tassi fissi. Geniale........
Non appena i tassi sono saliti il problema è uscito, diversamente dall'obbligo di una valutazione "fair value" della realtà, che avrebbe permesso di evidenziare anzi tempo i problemi, mentre oggi con la lente di ingrandimento si devono scovare a piè pagina.
Comunque sia rilassatevi, nulla di entusiasmante, sotto il sole di Agosto, come dice Bloomberg
"
Prima del 2011 non avremo alcuna novità, nel frattempo la nemesi potrà continuare.
Ricordate quanto scrisse un nostro caro compagno di viaggio...
Eccezionale articolo, Andrea. Molto bene davvero. Vorrei comunque farti notare e farlo notare a tutti i frequentatori del blog che confrontandomi per lavoro con revisori contabili delle grandi multinazionali di revisione (Price, Ernst & Young, etc) incaricate di valutare e certificare i bilanci dei gruppi bancari di maggior importanza nel paese, nessuno è minimamente al corrente di neanche un decimo di quanto viene scritto in questo blog.
Anche i manager di più alto livello gerarchico si informano esclusivamente alla TV e non si interessano minimamente di capirci qualcosa in più. E' tutto completamente "Business as usual" e le diverse occasioni, in questi mesi, per operare un serio ripensamento e correre ai ripari operando le necessarie svalutazioni sui crediti in base agli IAS (peraltro inefficaci!) non sono state operate. Confermo che le iscrizioni a bilancio di molti titoli non corrispondono al loro valore attuale e non corrispondono nemmeno a quello futuro. I comunicati di ritorno all'utile della grandi banche che sporadicamente si sentono queste settimane sono completamente falsi e ci si aspetta che al prossimo bilancio il giochetto salterà fuori. Si opera al limite della legalità.
Se non crollerà tutto sarà soltanto perchè in effetti non poteva crollare: se esiste un reale potenziale di collasso sistemico non siamo pronti, a nessun livello manageriale, ad affrontarlo.
Bene se tra Voi vi sono altri revisori contabili e amministratori che conoscono nei particolari la realtà, una conferma ovviamente anonima, ci sosterebbe nel continuare ad esplorare questa rotta.
Contabili e gruppi di investitori, sostengono che l'indebolimento del valore equo, consente alle aziende di nascondere la loro vera salute finanziaria agli occhi degli azionisti.
Concludo ricordando come la situazione della città di Chicago e dello stato della California, sono solo la punta di un iceberg che nella massa sottostante nasconde il fallimento di questo sistema, un sistema da riformare, incominciando dalla sostenibilità, una parola che per molti non significa nulla, ma che è l'essenza della possibile ripresa futura.
Si potrà discutere per anni di quale sia il limite della sostenibilità, ma come la nostra libertà finisce dove incomincia quella dell'altro, la sostenibilità incomincia la dove la responsabilità di un uomo o di una donna tende al rispetto di ogni essere umano.
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VIRTUAL FINANCIAL, FINANZA VIRTUALE!
![finanzaspeculativa.jpg](/proxy.php?image=http%3A%2F%2Fwww.meteoweb.it%2Fimages%2Ffinanzaspeculativa.jpg&hash=66ae650fdc086405bbe97a535d83640a)
Non sono passati neanche dodici mesi da quando all'orizzonte del nostro viaggio mettemmo in guardia ogni navigante dalla possibilità che la crisi prima o poi avrebbe trascinato nei mulinelli e nei gorghi della tempesta perfetta centinaia di banche regionali, banche affascinate dal Pifferaio Magico denominato Commercial Real Estate.
" Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe! "
Certo il Paese delle Meraviglie di Alice ben si addice alla Madre di tutte le crisi e in maniera particolare, alla fantasia che ormai da mesi accompagna i bilanci delle principali realtà finanziarie mondiali, spesso tecnicamente fallite.Floyd_Norris sul New York Times ci racconta come il secondo più imponente fallimento della storia finanziaria commerciale americana, dopo Washington Mutual ed esclusa Lehman Brothers, assomiglia ad una magia che estingue nel nulla il concetto di rischio d'impresa, un rischio che viene assunto nella stragrande maggioranza dei casi dalla FDIC, agenzia che garantisce i depositi bancari americani
1.The FDIC gets $3 billion in assets that BB&T did not want at all. 2. BB&T gets $7 billion of assets. 3. BB&T gets another $15 billion of assets to manage, but the FDIC will share losses on them, in ways that are not yet disclosed.
Le stime della FDIC sulle perdite totali guardano a soli 2,8 miliardi di dollari.
Niente sarebbe come è, perchè tutto è come non è, direbbe Alice; quante sono oggi le banche regionali in queste condizioni, quanti i commercial real estate loans e non performing loans nascosti nei bilanci del sistema finanziario americano, dove erano i revisori e dove i regolatori in questi anni, in questi mesi? Non solo sembra pure che lo Stato americano abbia assunto un ex presidente della SEC per cercare di scoprire che stesse diffondendo false notizie sul possibile fallimento della Colonial Bank.
Guaranty Bank secondo alcune indiscrezioni sul Financial Times e su Reuters, sarebbe il terzo fallimento imponente della storia della finanza commerciale americana, la FDIC starebbe cercando acquirenti al pari di BB & T.
Che succederà, assumeranno altri investigatori per accertare che diffonde verità fondamentali?
Nel frattempo il WSJ ci dice che per le 102 banche fallite negli ultimi due anni, la stima dei costi della FDIC in media arriva al 34 %, un tasso nettamente superiore al tasso medio che comportò il fallimento di circa 747 istituti finanziari tra il 1989 e il 1995, durante la crisi delle Savings & Loan. Per quanto riguarda tre delle cinque banche fallite nello scorso venerdi che hanno portato a 77 il numero complessivo dei fallimenti, la FDIC prevede l'assicurazine sui depositi per circa il 50 % del loro patrimonio.
Per quanto riguarda una singola ex realtà finanziaria, la Community Bank of Nevada su un totale di 1,52 miliardi di assets, il costo per la FDIC è stimato in circa 781,5 milioni di dollari.
La nemesi della madre di tutte le crisi della storia, continua attraverso la possibile introduzione di nuove regole contabili che dovrebbero indurre gli isituti a divulgare non più una volta all'anno, ma ogni tre mesi il valore reale delle loro partecipazioni.
Come ci spiega Jonathan Weil su Bloomberg è incredibile quello che può compiere un piccolo raggio di sole.
Check out the footnotes to Regions Financial Corp. 's latest quarterly report, and you'll see a remarkable disclosure.
e. There, in an easy-to-read chart, the company divulged that the loans on its books as of June 30 were worth $22.8 billion less than what its balance sheet said.
The Birmingham, Alabama-based bank's shareholder equity, by comparison, was just $18.7 billion.
Esplorando quelle simpatiche noticine che appaiono a piè pagina nell'ultima trimestrale della banca regionale in questione, si scopre che al 30 giugno i prestiti in portafoglio, valevano "solo" 22,8 miliardi in meno di quanto dichiarato nel bilancio.
Detto, fatto, calcolato, senza i crediti di fantasia, la patrimonializzazione della banca sarebbe underwater, sotto zero, il capitale inesistente.
Nel frattempo la fantasia governativa continua a considerare le banche regionali come "ben capitalizzate" la sindrome giapponese continua, la stessa sindrome che ha costretto il governo giapponese, durante la lost decade ha tenere nascosta la reale entità del fallimento di molte realtà bancarie.
Informazioni di questo tipo non sono nuove, ma da ora in poi probabilmente lo sarà la loro frequenza anche se gli analisti del Paese delle meraviglie continueranno a far finta di non notare le note a piè di pagina, non solo analisti, ma revisori e amministratori vari.
Una volta ogni tre mesi e non più una volta all'anno, vedremo perchè la decisione è una di quelle che ha fatto infuriare la bobby bancaria americana, l'espansione della metodologia fair value da adottare a tutti gli strumenti finanziari, onde che vanno, onde che vengono.
Come mi ha segnalato il "nostro" caro Raffaele Mascetra, il granellino di sabbia di questa crisi che continua a bloccare gli ingranaggi della realtà, nella fattispecie l' American Bankers Association, è estremamente preoccupata dal processo in corso presso lo IASB e il FASB per i progetti relativi agli strumenti finanziari. Date un'occhiata a questa LETTERA!
L'American Bankers Association sottolinea come le modifiche di cui si sta discutendo rappresentino i più significativi cambiamenti contabili che la realtà abbia mai conosciuto.
" Noi incoraggiamo IASB e FAQSB a rendere tali modifiche operative, solo con la massima cautela e attraverso un processo di livello appropriato perchè possa corrispondere all'entità delle variazioni. "
Certo noi tutti incoraggiamo chiunque per il nostro interesse......
" Anche se siamo d'accordo che una certa quantità di cambiamento è urgente, le decisioni in questione potrebber causare notevoli disagi, sia ai redattori dei bilanci che agli utenti del sistema finanziario "
Quindi da oggi in poi il rumore dello onde lobbistiche si farà sentire, in una nemesi infinita, dal sapore vagamente nipponico.
Non riesco a comprendere se all'improvviso nel paese di Alice, qualcuno ha avuto un sussulto di realismo, nel voler evidenziare la realtà, una realtà oscurata con una precedente revisione delle norme, ma staremo a vedere, non mancheremo di vigilare.....
The biggest change would be to the treatment of loans.
The FASB's current rules let lenders carry most of the loans on their books at historical cost, by labeling them as held-to- maturity or held-for-investment.
Generally, this means loan losses get recognized only when management deems them probable, which may be long after they are foreseeable.
Using fair-value accounting would speed up the recognition of loan losses, resulting in lower earnings and reduced book values.
Un maggiore impatto sulla contabilità degli impieghi, prestiti, mentre le regole attuali consentono di valutare gli attivi al prezzo storico, quello al quale sono stati concessi i prestiti, i prestiti che la società ha intenzione di detenere sino alla scadenza, riconosciuti solo quando ritenute probabili o inevitabili, l'utilizzo del fair value obbligherebbe ad riesumare le perdite probabili che comparirebbero nuovamente nei bilanci e non a piè di pagina.
Se qualcuno crede che si tratti solo di banche regionali, ha sbagliato i suoi calcoli, anche Bank of America, a piè di pagina, ha comunicato che i suoi crediti erano di circa 64 miliardi inferiori alla realtà, più o meno il 58 % di una misura, il Tier 1 common equity, che tiene in considerazione il capitale di una banca depurandolo di azioni previlegiati e asset intangibili. Stessa realtà per Wells Fargo, 34 miliardi in meno rispetto ad un Tier 1 C.E di 47 miliardi, percentuali quasi bulgare.
SunTrust Banks Inc addirittura vede spazzato via il proprio Tier 1 ( definizione che potrete approfondire in CORE_TIER_1_NEL_CUORE_DELLA_CRISI_ KeyCorp registra un fai value inferiore allo stesso valore di libro contabile.
Ma la magia continua, nella discrezionalità della contabilità finanziaria, visto che Citigroup dopo aver dichiarato a fine 2008 crediti per 601 milioni inferiori di 1,3 miliardi al valore di libro, a fine giugno ha dichiarato uno scostamento di oltre 18 miliardi di dollari.
Ma ecco che la Storia nostra compagna di viaggio torna alla ribalta, peccato che come spesso accade, gli alunni siano assenti.
History provides some lessons here.
A common problem at savings-and-loans that failed during the 1980s was that they relied on short-term funding at market rates to finance their operations, which consisted mainly of issuing long-term, fixed- rate mortgages.
When rates rose sharply, the thrifts fell in a trap where their assets weren't generating sufficient returns to cover their liabilities.
Si parla sempre di Savings & Loans, banche che fallirono in massa nel 1980 che effettuavano prestiti a breve termine con contorno di tassi di mercato, per finanziare l'emissione di mutui a lungo termine a tassi fissi. Geniale........
Non appena i tassi sono saliti il problema è uscito, diversamente dall'obbligo di una valutazione "fair value" della realtà, che avrebbe permesso di evidenziare anzi tempo i problemi, mentre oggi con la lente di ingrandimento si devono scovare a piè pagina.
Comunque sia rilassatevi, nulla di entusiasmante, sotto il sole di Agosto, come dice Bloomberg
"
The five-member panel will release a proposal for public comment late this year or early in 2010 and changes wouldn't take effect before 2011, FASB Chairman Robert Herz said.
"Prima del 2011 non avremo alcuna novità, nel frattempo la nemesi potrà continuare.
Ricordate quanto scrisse un nostro caro compagno di viaggio...
Eccezionale articolo, Andrea. Molto bene davvero. Vorrei comunque farti notare e farlo notare a tutti i frequentatori del blog che confrontandomi per lavoro con revisori contabili delle grandi multinazionali di revisione (Price, Ernst & Young, etc) incaricate di valutare e certificare i bilanci dei gruppi bancari di maggior importanza nel paese, nessuno è minimamente al corrente di neanche un decimo di quanto viene scritto in questo blog.
Anche i manager di più alto livello gerarchico si informano esclusivamente alla TV e non si interessano minimamente di capirci qualcosa in più. E' tutto completamente "Business as usual" e le diverse occasioni, in questi mesi, per operare un serio ripensamento e correre ai ripari operando le necessarie svalutazioni sui crediti in base agli IAS (peraltro inefficaci!) non sono state operate. Confermo che le iscrizioni a bilancio di molti titoli non corrispondono al loro valore attuale e non corrispondono nemmeno a quello futuro. I comunicati di ritorno all'utile della grandi banche che sporadicamente si sentono queste settimane sono completamente falsi e ci si aspetta che al prossimo bilancio il giochetto salterà fuori. Si opera al limite della legalità.
Se non crollerà tutto sarà soltanto perchè in effetti non poteva crollare: se esiste un reale potenziale di collasso sistemico non siamo pronti, a nessun livello manageriale, ad affrontarlo.
Bene se tra Voi vi sono altri revisori contabili e amministratori che conoscono nei particolari la realtà, una conferma ovviamente anonima, ci sosterebbe nel continuare ad esplorare questa rotta.
Accounting and investor groups say weakening fair-value allows companies to hide their true financial health from shareholders.
Contabili e gruppi di investitori, sostengono che l'indebolimento del valore equo, consente alle aziende di nascondere la loro vera salute finanziaria agli occhi degli azionisti.
Concludo ricordando come la situazione della città di Chicago e dello stato della California, sono solo la punta di un iceberg che nella massa sottostante nasconde il fallimento di questo sistema, un sistema da riformare, incominciando dalla sostenibilità, una parola che per molti non significa nulla, ma che è l'essenza della possibile ripresa futura.
Si potrà discutere per anni di quale sia il limite della sostenibilità, ma come la nostra libertà finisce dove incomincia quella dell'altro, la sostenibilità incomincia la dove la responsabilità di un uomo o di una donna tende al rispetto di ogni essere umano.