Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (4 lettori)

tommy271

Forumer storico
GB, S&P conferma rating AAA, mantiene outlook negativo

lunedì 29 marzo 2010 12:43

LONDRA, 29 marzo (Reuters) - L'outlook sul Regno Unito resta negativo, riferisce l'agenzia S&P citando il rischio, in assenza di un rigoroso piano di consolidamento fiscale, di una dilatazione del debito pubblico fino a livelli incompatibili con un rating di 'AAA'.
Secondo le stime di S&P, il debito di Londra dovrebbe salire al 77% del pil nel 2010 per portarsi verso il 100% entro il 2014, rispetto al 44% del 2007. Le previsioni dell'agenzia incorporano già la riduzione di 11 miliardi di sterline delle stime di fabbisogno rese note del Tesoro inglese.
Il piano di bilancio pubblicato dal governo lo scorso 24 marzo, prosegue S&P, non aggiunge informazioni di rilievo a quanto già noto sulle politiche di medio termine. Una volta che queste saranno note, ovvero dopo le prossime elezioni politiche, l'agenzia valuterà nuovamente il rating e l'outlook di lungo termine del paese.
Per il momento, S&P conferma il rating 'AAA' sul lungo periodo e quello di 'A-1+' sul debito sovrano a breve.



***
Non hanno il coraggio di togliere la tripla AAA. Meno male che tengono almeno outlook negativo ...
 

tommy271

Forumer storico
Zona euro, coordinamento economico per evitare squilibri - Fmi

lunedì 29 marzo 2010 12:05

VARSAVIA, 29 marzo (Reuters) - I paesi della zona euro devono migliorare il coordinamento economico per evitare che si creino grossi squilibri nel sistema.
Lo dice il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, secondo il quale la recente crisi finanziaria ha messo a nudo i problemi all'interno dell'Unione europea, ma potrebbe anche rappresentare un punto di svolta positivo se i leader troveranno insieme delle soluzioni.
"Una delle lezioni della crisi in Europa è stata che una valuta singola senza sufficiente coordinamento economico può portare a grossi squilibri", spiega Strauss-Kahn in un discorso alla business school di Varsavia.
"Sulla scia della crisi l'integrazione europea deve accelerare non rallentare. E' tempo di portare il progetto europeo al livello più alto", aggiunge.
Proprio lo scarso coordinamento ha fatto sì che l'Europa non sia stata in grado di affrontare la crisi del debito della Grecia, secondo Strauss-Kahn.
La scorsa settimana i leader della zona euro hanno richiamato la necessità di un governo economico dell'Europa per coordinare le politiche economiche e fiscali anche se non è emersa una direzione condivisa né accordo su quanto è necessario fare.
"Per ripristinare la fiducia nella sostenibilità fiscale dell'Europa, i responsabili della politica economica devono formulare, comunicare e cominciare a implementare strategie per uscire dalle politiche di intervento legate alla crisi il prima possibile", ha concluso.
 

15092041

Guest
Fondo monetario europeo.

Non credo molto, personalmente, al coordinamento europeo.
Credo molto di piu' nella vasta e duratura esperienza del FMI.
Le strutture europee non hanno la dimestichezza dell' IMF in fatto di crisi durature e particolarmente accentuate.
Mi ricordo che nel 1992 durante la crisi valutaria della lira e del sistema monetario europeo, il fondo monetario internazionale invio' una task force presso la Banca centrale italiana e nel giro di un mese rimisero il sistema finanziario in piedi e ristabilirono la fiducia. Fecero quello che si chiama in gergo il frontal loading: cioe' fecero per 30 giorni di seguito dei pronti contro termine per rifinanziare il sistema in crisi di liquidita'.
Sembrano manovre facili a dirsi ma occorrono dei tecnici molto esperti per realizzarle.
 

tommy271

Forumer storico
Siamo saturati dai debiti



Siamo prossimi alla saturazione da debito. Questa è la tesi di uno studio di Nathan Martin apparso recentemente. L'ipotesi dell'economista americano è semplice: quando le famiglie, le imprese e i Governi hanno accumulato un indebitamento eccessivo, non funziona più il tentativo delle banche centrali di rilanciare la crescita attraverso la stampa di nuova moneta, poiché questi soldi verranno usati per pagare gli interesse e/o rimborsare parte del debito preesistente e non per nuovi consumi e nuovi investimenti. Stando a Nathan Martin, l'economia americana è già giunto a questo stadio.

La premessa della tesi di una saturazione del debito è che l'attuale moneta fiduciaria, che non è più ancorata all'oro o ad altri beni reali, è una moneta che in realtà corrisponde a debiti o a promesse di interesse o di rimborsi di debiti. Questa premessa è totalmente condivisibile, ma seguiamo il ragionamento dell'economista americano. Nathan Martin parte dall'analisi sul rapporto tra debito e crescita economica. Negli anni Sessanta ogni dollaro di debito aggiuntivo creava almeno un dollaro di PIL. Da allora questo rapporto è continuato a diminuire, a tal punto che nel terzo trimestre del 2009 ogni dollaro aggiuntivo di debito ha ridotto il PIL di 45 centesimi. Siamo dunque giunti ad un punto di rottura, in cui l'economia non è più in grado di sostenere il totale del debito accumulato. In queste condizioni, che corrispondono alle condizioni attuali dell'economia mondiale, la creazione di nuova moneta non produce crescita ma diventa unicamente uno strumento redditizio per l'industria finanziaria che guadagna commissioni e interessi nel ristrutturare e allungare le scadenze dei debiti pregressi.

Può essere interessante a questo punto interrogarsi sulla bontà della tesi di Nathan Martin. Il capitalismo è un castello di debiti. Quindi il credito/il debito fanno parte del patrimonio genetico dell'economia di mercato. Il problema diventa dunque un altro: la quantità di debiti accumulata è sostenibile? Oppure siamo giunti ad un punto di rottura, che può essere superato solo attraverso la cancellazione e/o la ristrutturazione di gran parte di questi debiti?

Per giungere alla conclusione che questo punto di rottura è già stato superato, Nathan Martin, cerca giustamente di individuare il rapporto tra aumento del debito e incremento della crescita economica e della produttività. Infatti un indebitamento crescente è sicuramente sostenibile se è accompagnato da un incremento della produttività e della crescita economica. Infatti un'azienda indebitata che riesce a produrre in modo più efficiente (grazie alla maggiore produttività) e a vendere i suoi prodotti (grazie anche alla crescita dell'economia) sarà sicuramente in grado di onorare i propri debiti.

Lo stesso discorso vale per le famiglie che grazie all'aumento della produttività e della crescita economica vedono aumentare i loro salari e pure per lo Stato che vedrebbe aumentare i propri introiti fiscali. Come tutti sanno, non è questa la realtà attuale. Prendiamo il caso degli Stati Uniti. Il debito pubblico e quello di famiglie ed imprese americane supera il 300% del PIL statunitense. Il debito dello Stato federale è nettamente superiore alle cifre che ci propina Washington. Infatti nel bilancio non vengono consolidati tutta una serie di enti pubblici, che detengono enormi quantità di debito. Basti pensare a Fannie Mae e Freddie Mac, che garantiscono la stragrande maggioranza dei mutui ipotecari americani e i cui debiti a partire dall'estate del 2008 sono esplicitamente garantiti dallo Stato federale americano. Si può dunque dire senza timore di essere smentiti che non è solo la Grecia a falsificare i dati dei conti pubblici. Ritornando agli Stati Uniti, si constata la scarsa qualità del debito accumulato.

Le famiglie si sono indebitate per sostenere un tenore di vita superiore ai loro redditi (credito al consumo) o per acquistare case, il cui valore è fortemente sceso a causa della crisi immobiliare. Il settore finanziario si è esposto sempre più costruendo una sequela di scatole cinesi, in cui nascondere attività di dubbio valore. Lo Stato federale ha accumulato un debito che si avvicina al 100% del PIL per finanziare l'apparato militare (classicamente una spesa non produttiva) e le spese sociali. Come tutti sanno, negli ultimi anni a causa degli scarsi investimenti gli Stati Uniti hanno accumulato un notevole ritardo infrastrutturale. In questa situazione è chiaro che l'espansione monetaria effettuata dalla Federal Reserve produce un incremento della crescita economica e della produttività sempre inferiore. Quindi la moneta dalla Fed serve unicamente per evitare un immediato crollo del castello di debiti/moneta accumulato negli anni. E' pure chiaro che i tassi molto bassi e la continua stampa di moneta vanno unicamente a beneficio del settore finanziario, che è e continua ad essere in stato fallimentare.

Per queste ragioni si può ritenere fondata la tesi di Nathan Martin, secondo cui siamo già giunti ad un tale livello di indebitamento per cui gli interventi delle autorità monetarie servono solo a rinviare il momento della verità, ossia il crollo del castello dei debiti. Era quanto stava succedendo nell'autunno del 2008 ed è quanto succederà ancora. Infatti la crisi non è superata, poiché non si sono affrontati i problemi che l'hanno causata. Le autorità politiche e monetarie hanno finora solo applicato dei cerotti, al di sotto dei quali l'infenzione continua ad espandersi come metterà in evidenza la prossima fase di grande attività di questa crisi che è iniziata nell'estate del 2007.

Alfonso Tuor

(Ticinonews.ch)
 

TheLondoner

Forumer storico
grazie per il link, davvero interessante

con grande tempismo anche ilsole24 interviene con due articoli online:

1. L'impennata dei metalli non ferrosi

2. Industria Ue in allarme per i rincari del ferro

A questo aggiungiamo l'oil in viaggio verso quota 90 prima e 100$ poi.

Insomma un altro effetto collaterale delle importazioni (di quasi ogni tipo) di beni a basso costo da Cina, India e & C. è proprio l'aumento dei prezzi di molte materie prime x via della domanda sostenuta da parte di questi paesi.
Saranno da monitorare con attenzione i meccanismi di trasmissione prima verso i prezzi alla produzione e poi verso i prezzi al consumo in presenza di bassi livelli occupazionali e di domanda sostanzialmente stagnante in europa ed usa.

Non mi stupirei di vedere questa crisi completarsi da qui ad un anno con un periodo stagflattivo...Spero di sbagliarmi.
 

reef

...
Lo metto anche qui, mi pare interessante
 

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