Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

ci sarebbero diverse cose secondo me interessanti da riportare nel forum ....


nella contrapposizione anglofoni-noialtri si inserisce come al solito il Leap con il suo global europe anticipation bulletin giunto alla uscita numero 45 ... crisi greca che rafforzerà il processo unificativo europeo, fondo monetario europeo con progressiva uscita fal FMI, nessuno aiuterà gli inglesi, ecc. ecc.

GEAB N°45 is available! Global systemic crisis ? From « Eurozone coup d?Etat » to the tragic solitude of the United Kingdom, the pace of global geopolitical dislocation accelerates

gli ammmerrriccani ridono di quel che il Leap dice, anche se ammettono che l'imminente default di Illinois e California ci riabiliterà un pochino ?440 Million Europeans Have Just Joined a New Country? ? DollarCollapse.Com

intanto Felice Capretta http://informazionescorretta.blogspot.com/2010/05/fini-strauss-kahn-e-le-dimostrazioni.html ci rende noto che in USA dei manifestanti prendono il controllo di una filiale di BofA e ci consiglia di vedere il video Meltup, The Beginning Of US Currency Crisis And Hyperinflation. Ovvero: "l'inizio della crisi monetaria americana e dell'iperinflazione" [ame]http://www.youtube.com/watch?v=eb1n1X0Oqdw[/ame] ... mi associo al consiglio
 
Gestione della massa monetaria in Eurolandia

Bce compra bond, drena 16,5 mld liquidita'

Tolta liquidita' in eccesso emessa per crisi greca al 14/5



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(ANSA) - ROMA 18 MAG 2010
La Bce ha drenato attraverso un'asta liquidita' in eccesso per 16,5 miliardi di euro al tasso medio dello 0,28%.Lo ha annunciato l'Eurotower.Cosi', informa, la Bce ha sterilizzato gli acquisti di titoli emessi dalle economie di Eurolandia al 14/5 giorno in cui avevano raggiunto un ammontare pari a quanto drenato oggi. La Bce aveva gia' detto che gli effetti monetari dell'acquisto di titoli deciso per arginare la tempesta finanziaria greca sarebbero stati sterilizzati ritirando liquidita'.

:cool:
 
leggo sulle notizie di fineco (non ci sono dettagli):
1-Germania vieta vendite scoperto su alcuni titoli,bond euro-fonte
2-Bankitalia neutralizza minusvalenze banche su titoli stato Ue

sembra a me o si teme una nuova ondata short?
 
oggi gli inglisc preannunciano fuoco e fiamme per l'iniziativa della condottiera Merkel Wednesday Trading Session Set To Be "The Most Volatile In Living Memory" Warns Telegraph, Plunge In Bunds Expected | zero hedge ... '(8 hedge fund europei su 10 fanno riferimento a Londra)' dice I ministri delle Finanze Ue approvano le nuove regole per gli hedge fund - Il Sole 24 ORE ... chissà come mai gli inglisc non han voluto dare un cent ai greci ...
nessuno ora li aiuterà :up: ...
io sto dalla parte della Merkel come si sa
ps ... anche gli yankees non sono felici http://marketplace.publicradio.org/display/web/2010/05/18/am-us-opposes-europe-hedge-fund-rules/
gli inglisc sono disperati ... vogliono tassare i capital gain al 50% http://globaleconomicanalysis.blogspot.com/2010/05/legalized-theft-uk-proposes-50-tax-on.html
 
oggi gli inglisc preannunciano fuoco e fiamme per l'iniziativa della condottiera Merkel Wednesday Trading Session Set To Be "The Most Volatile In Living Memory" Warns Telegraph, Plunge In Bunds Expected | zero hedge ... '(8 hedge fund europei su 10 fanno riferimento a Londra)' dice I ministri delle Finanze Ue approvano le nuove regole per gli hedge fund - Il Sole 24 ORE ... chissà come mai gli inglisc non han voluto dare un cent ai greci ...
nessuno ora li aiuterà :up: ...
io sto dalla parte della Merkel come si sa
ps ... anche gli yankees non sono felici U.S. opposes Europe hedge fund rules | Marketplace From American Public Media
gli inglisc sono disperati ... vogliono tassare i capital gain al 50% Mish's Global Economic Trend Analysis: Legalized Theft - UK Proposes 50% Tax on Capital Gains, Up From 18%

Pur con le dovute differenze, mi arruolo nella tua "Invincibile Armata" ;) :lol::lol::lol:.
 
PUNTO 1 - Germania vieta vendite scoperto su 10 istituti

martedì 18 maggio 2010 19:53

(riscrive e aggiunge conferma,dettagli e caso italiano)

BERLINO, 18 maggio (Reuters) - Il governo tedesco vieterà le vendite allo scoperto sui titoli delle dieci principali istituzioni finanziarie tedesche, a partire dalla mezzanotte di oggi.
Lo ha annunciato un portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, aggiungendo che il divieto riguarderà anche i bond governativi in euro e i credit default swap loro legati.
"Il divieto avrà effetto da mezzanotte" ha detto il portavoce, confermando quanto anticipato da un fonte della coalizione qualche minuto prima.
Secondo un'altra fonte della coalizione, il cancelliere Angela Merkel annuncerà domani la decisione.
Per quanto riguarda l'Italia, fonti vicine alla Consob escludono che al momento ci possa essere una decisione analoga.
 
leggo sulle notizie di fineco (non ci sono dettagli):
1-Germania vieta vendite scoperto su alcuni titoli,bond euro-fonte
2-Bankitalia neutralizza minusvalenze banche su titoli stato Ue

sembra a me o si teme una nuova ondata short?

PUNTO 1 - Germania vieta vendite scoperto su 10 istituti

martedì 18 maggio 2010 19:53

(riscrive e aggiunge conferma,dettagli e caso italiano)

BERLINO, 18 maggio (Reuters) - Il governo tedesco vieterà le vendite allo scoperto sui titoli delle dieci principali istituzioni finanziarie tedesche, a partire dalla mezzanotte di oggi.
Lo ha annunciato un portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, aggiungendo che il divieto riguarderà anche i bond governativi in euro e i credit default swap loro legati.
"Il divieto avrà effetto da mezzanotte" ha detto il portavoce, confermando quanto anticipato da un fonte della coalizione qualche minuto prima.
Secondo un'altra fonte della coalizione, il cancelliere Angela Merkel annuncerà domani la decisione.
Per quanto riguarda l'Italia, fonti vicine alla Consob escludono che al momento ci possa essere una decisione analoga.


secondo me il punto 1 ha come effetto un'accellerazione di un'eventuale ondata short
se la gente non può coprirsi non gli rimane che vendere
 
Raccolta oltre 23 miliardi


Si chiude bene il primo trimestre 2010 per l'industria del risparmio gestito italiano. Da gennaio a marzo i gestori hanno incassato ben 23 miliardi, migliorando il dato di fine dicembre che si era fermato a quota 21 miliardi. Il contributo più importante al risultato finale è arrivato dalle gestioni di portafoglio che, grazie all'apporto dei prodotti assicurativi e delle gestioni patrimoniali in titoli hanno rastrellato complessivamente oltre 16 miliardi. Più contenuto il dato della gestione collettiva che, attraverso il buon andamento degli Oicr aperti ha portato a casa più di 7 miliardi.
Questi flussi positivi hanno permesso al patrimonio complessivo del settore di raggiungere la soglia dei mille miliardi (993 per la precisione), con un recupero del 4,6% rispetto al trimestre precedente. I comparti che in percentuale sono cresciuti di più sono stati quelli relativi alle gestioni patrimoniali sia in titoli, sia in fondi, che si sono rafforzate rispettivamente del 9,6 e del 7,7%. Consistente anche l'incremento dei prodotti assicurativi (6,1%). Questo è quello che emerge dall'analisi elaborata su base trimestrale da Assogestioni sullo stato di salute dell'industria del risparmio gestito in Italia. Lo studio mette anche in evidenza che, per quanto riguarda le gestioni collettive, ai gruppi tricolore fa capo il 78% delle masse gestite, mentre il restante 22% è controllato da gruppi stranieri.

Dal fronte delle tipologie, solo gli hedge fund (-395 milioni), i monetari (-8,5 miliardi) e gli immobiliari (-109 milioni) hanno chiuso i battenti con il segno meno, mentre gli obbligazionari continuano a guidare la raccolta con un saldo di 15,4 miliardi, seguiti dai bilanciati (5,5 miliardi), dai flessibili (2,9) e dagli azionari (1,8). Dal versante dei gruppi, numerosi i segni positivi. I risultati migliori in assoluto sono stati ottenuti da Intesa Sanpaolo che ha totalizzato 5,9 miliardi, da Franklin Templeton (2,3), da Mediolanum (1,5), da Generali (1,3), da Allianz e da Paribas, entrambe in attivo per un miliardo. Trimestre positivo anche per Axa, Azimut, Schroder e Kairos. hanno chiuso la graduatoria Prima, Arca e Banca Popolare dell'Emilia. Nella classifica per patrimonio netto i vertici sono nuovamente occupati da Intesa Sanpaolo, Generali e Pioneer.

(dal Sole24Ore)
19 MAGGIO 2010
 
Dialoghi svizzeri al tempo dell'euro debole




Cosa dovrebbe fare la Svizzera di fronte alla crisi dell'euro? Swissinfo.ch ne ha discusso con i consiglieri nazionali Alec von Graffendried (Verdi) e Hans Fehr (Unione democratica di centro, destra nazional-conservatrice).


Per quanto concerne la questione dell'adesione all'Unione europea, i due deputati hanno idee diametralmente opposte: il bernese Alec von Graffrenried è membro del Nuovo movimento europeo svizzero, e auspica l'entrata della Confederazione nell'Europa unita. Una prospettiva fortemente avversata dallo zurighese Fehr, responsabile dell'Azione per una Svizzera neutrale e indipendente.

swissinfo.ch: L'Austria ha chiesto alla Svizzera di partecipare al piano di salvataggio per l'euro, domanda nel frattempo respinta da Bruxelles. La Confederazione – con la sua partecipazione al Fondo monetario internazionale (FMI) e gli acquisti di valuta da parte della Banca nazionale – è abbastanza solidale?

Alec von Graffenried: Si tratta delle misure giuste al momento giusto, anche se si dovrebbe prevedere un ulteriore margine di manovra.

Hans Fehr: La Svizzera, acquistando miliardi di euro, ha fatto addirittura più del dovuto. Purtroppo siamo anche membri del FMI, al quale partecipiamo con circa sei miliardi di franchi. Inoltre, la Confederazione dimostra la propria solidarietà verso l'Europa anche costruendo la nuova ferrovia transalpina, che costa 30 miliardi di franchi.



swissinfo.ch: La crisi mette a dura prova la solidarietà all'interno dell'Unione europea. La Germania ha esitato a lungo prima di aiutare la Grecia; il " ricco" Nord dell'Europa deve sostenere il "povero" Sud. Quale è la vostra opinione?

A.v.G.: Storicamente, questo tipo di solidarietà esiste da parecchio tempo. Infatti, la Grecia, la Spagna e il Portogallo figurano oggigiorno tra le nostre destinazioni di vacanza preferite, ma fino a 40 anni or sono questi paesi erano dittature militari, in cui i diritti umani non venivano rispettati.

Questa evoluzione – ovvero il fatto di consentire ai cittadini degli Stati in questione di vivere in un sistema democratico – costituisce il più grande successo dell'Europa unita. Inoltre, tali paesi possono ora contribuire al funzionamento dell'Unione europea come membri a pieno titolo.

Nel 1970, ben poche persone avrebbero immaginato che una situazione simile si concretizzasse nel 2010. Questo sviluppo positivo è anche il frutto della solidarietà del nord del continente verso le regioni più meridionali. Ovviamente, la crisi dimostra che il sistema non era perfetto: sarà quindi necessario trovare gli opportuni correttivi.

H.F.: Invito il signor von Graffenried a non abbellire i fatti storici. Dubito fortemente che l'Unione europea sia all'origine della pace in Europa. Molto più verosimilmente, dopo la fine della seconda guerra mondiale le persone ne avevano semplicemente abbastanza. A partire da quel momento, le democrazie si sono create una dopo l'altra – e il fatto di evitare i conflitti rientra nell'essenza della democrazia.

Nell'ambito della crisi attuale constatiamo che l'Unione europea è una costruzione di cattiva qualità, poiché costringe sotto un unico tetto delle economie completamente diverse. Infatti, anche la valuta unica non è stata il risultato di riflessioni a carattere economico, bensì di una decisione politica. In altre parole, la politica ha preso il sopravvento sul mercato, e ciò falsa la realtà. Anche il fatto di utilizzare i miliardi comunitari per risanare i problemi di un singolo paese è contrario ai principi stessi dell'Unione.

In Svizzera dobbiamo invece attuare una politica di nicchia, con una fiscalità leggera, poca burocrazia e più qualità.

swissinfo.ch: L'esistenza della zona-euro significa che le banche di emissione dei paesi membri non possono più garantire una politica monetaria autonoma. Ciò costituisce – anche secondo il premio Nobel Paul Krugman – un notevole rischio per i paesi dell'Unione. La Svizzera si trova in una situazione migliore?

H.F.: Sì. Noto che i favorevoli a un'adesione all'Unione europea ripetono quasi come un mantra che ogni crisi ha reso la costruzione europea più forte, e che il sistema funziona poiché tutti agiscono in modo solidale.

Il problema è invece proprio il fatto di non poter attuare una politica monetaria autonoma. In questo momento, la Grecia avrebbe urgente bisogno di deprezzare la valuta, ma ciò non è possibile a causa del sistema molto rigido. La Gran Bretagna e la Confederazione hanno invece scelto una politica più accorta: grazie a una Banca nazionale avveduta, possiamo infatti influenzare la congiuntura.

A.v.G.: È vero che, in passato, di fronte a una situazione simile la dracma greca sarebbe stata svalutata. Con l'Euro, però, le regole del gioco sono mutate, anche per la Grecia. Il risultato di questa crisi sarà la constatazione che l'integrazione europea non era completa, e che l'Unione ha bisogno di una guida rafforzata per adottare le misure di politica economica necessarie ad appianare gli squilibri.

Non esiste un'alternativa all'accelerazione dell'integrazione europea, se si desidera mantenere la moneta unica – fare altrimenti è d'altronde poco verosimile.

H.F.: Sviluppare ulteriormente l'integrazione europea suona bene, ma ciò implica ulteriori regole e prescrizioni. Questa via non è più percorribile a lungo termine: dovremmo invece costruire un sistema basato sulla fiducia, la libertà e l'autodichiarazione.

swissinfo.ch: La Svizzera ha resistito alla crisi economica meglio degli altri paesi europei. Non aderire allo Spazio economico europeo e all'Unione europea è quindi stata una scelta giusta?

A.v.G.: Grazie agli accordi bilaterali, la situazione per la Svizzera è sensibilmente migliorata. L'interrogativo da sciogliere ora è l'atteggiamento nell'ambito della crisi economica attuale: quando una crisi si manifesta vicino alla porta di casa… le preoccupazioni sono infatti sempre molte.

Dobbiamo quindi contribuire a migliorare il sistema. Le crisi mostrano infatti che abbiamo – Svizzera compresa – vissuto sopra le nostre possibilità. Ci comportiamo in modo irresponsabile, poiché lasciamo alle generazioni future debiti importanti. Siamo quindi chiamati a modificare profondamente i nostri comportamenti, non solo nei confronti dell'ambiente, ma dell'economia.

H.F.: È effettivamente necessario lavorare bene, ma questo non è strettamente correlato all'Unione europea. La Svizzera si trova infatti in una posizione molto buona per quanto concerne gli stipendi, le prestazioni sociali, la disoccupazione, il ruolo delle donne, etc.

Ciononostante, dobbiamo fare in modo di conservare la nostra libertà, i diritti popolari, la sovranità del popolo e l'indipendenza: questi elementi sono le pietre miliari della democrazia diretta svizzera, e la ricetta del suo successo.

Albert Einstein disse, un secolo fa: «Ho grande stima della Svizzera, poiché – nei momenti di isteria generale – è riuscita ad avere dei governi ragionevoli e a resistere con successo alle pressioni esterne».

Nel contempo, non si deve guardare unicamente verso Bruxelles: dobbiamo essere molto aperti verso il mondo: non soltanto nei confronti dell'Europa, ma anche dei confronti dei grandi mercati quali Cina, Giappone, India.

Olivier Pauchard e Renat Künzi, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)
 

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